Da quando mi occupo di Kinesiologia, mi sono reso conto che esistono moltissime discipline che possono contribuire a migliorare lo stato di salute di un individuo. Mi capita spesso di utilizzare un trattamento che ho appreso dall’Osteopatia, noto come Terapia Cranio-Sacrale. Questa tecnica potenzia la condizione fisica del paziente e rafforza la resistenza del suo corpo rispetto alle malattie. Bastano piccoli movimenti delicati che sono tanto più efficaci quanto maggiore è l’abilità del terapeuta. Come mai basta agire in questo modo per incrementare il benessere dell’essere umano?

Il sistema nervoso, come è noto, è circondato, oltre che dalle vertebre, dalle ossa del cranio e dall’osso sacro. Il cervello e il midollo spinale sono rivestiti da membrane protettive che costituiscono una specie di involucro nel quale fluisce il liquido cerebrospinale (o liquido cefalorachidiano o semplicemente “liquor”). Con questo tipo di terapia è possibile conservare in equilibrio tale liquido che protegge il Sistema nervoso centrale, unitamente al sangue, e mantiene in perfetto equilibrio le molteplici trasformazioni interne al nostro organismo. Attraverso la terapia cranio-sacrale ho la possibilità di integrare tutto il percorso che si sviluppa con la Kinesiologia applicata. Ho sperimentato questo percorso grazie all’incontro con Silvia Maiorana, farmacista e terapeuta cranio-sacrale, che applica tale pratica per proteggere lo stato di benessere conquistato. Attraverso le mani percepisce dal paziente le informazioni con le quali armonizza il fluire di quell’acqua cristallina e limpida che dal cranio scende lungo la colonna fino al sacro. Ed è anche lì che transita il meridiano “Vaso Governatore” che nella simbologia della Medicina tradizionale cinese viene associato al cervello-testa e al midollo spinale dove, insieme al Vaso Concezione, è presente tutta la dimensione energetica della creazione dell’individuo.

L’operatore agisce sulle tensioni irregolari per ristabilire la normale funzionalità delle parti del corpo colpite da disfunzioni di vario tipo, stress, dolori cervicali, dorsali e lombari, alterazioni dell’articolazione temporo-mandibolare, eccetera.

Si tratta di ritenere che la salute sia uno stato intrinseco alla vita, sapendo che possediamo un’intelligenza del corpo in grado di praticare l’autoguarigione. La Terapia cranio-sacrale consente di attivare la guarigione nel rispetto della volontà e dei tempi consoni alla persona. Attribuendo forza alla “parte sana” si attiva quel medico interiore che ci abita. Attraverso tale terapia si riesce a sviluppare la coscienza del proprio potere di autoguarigione facendo in modo di accrescere il proprio benessere.

Terapia cranio-sacrale

Sappiamo che qualsiasi evento o fenomeno con il quale l’individuo entra in contatto, lo influenza a livello sensoriale, organico, comportamentale, emotivo e psicologico. La complessa attività neuronale del cervello, in una sorta di comunicazione tra interno ed esterno, registra, dunque, qualsiasi fatto e lo memorizza sotto forma di informazione tissutale e/o cellulare e questo gli consente di sviluppare una certa capacità di adattamento.

La Terapia cranio-sacrale si pone l’obiettivo di comprendere questo sofisticato meccanismo.

Come è noto, il Sistema cranio-sacrale (SCS) è presente in tutti gli esseri umani, inizia a formarsi già nel feto - quando il cranio è ancora composto solo da cartilagine e membrane - e continua a funzionare fino al decesso.

Si chiama cranio-sacrale per il continuum membranoso, costituito dall’involucro meningeo del cervello e del midollo spinale, che dal cranio arrivano al sacro in una connessione di interdipendenza.

Fanno parte dell’SCS anche l’encefalo, il midollo spinale, le ossa del cranio e del sacro e altri elementi come le camere ventricolari cerebrali e il liquido cefalorachidiano, da queste prodotto; infine i tessuti extracranici (le fasce) i quali, seppur localizzati al di fuori del sistema, sono relazionati ad esso sia per il loro stesso tramite sia per l’influenza che hanno sulla struttura muscolo-scheletrica.

L’SCS è paragonabile a un sistema idraulico semichiuso contenuto in una membrana resistente e impermeabile, la Dura Madre, che avvolge il cervello e il midollo spinale. Questo sistema è addetto alla produzione, circolazione e riassorbimento del liquido cefalorachidiano (LCR).

L’LCR, prodotto all’interno del sistema cranio-sacrale, oltre ad avere il ruolo di ammortizzatore e protettivo dell’SNC, fornisce dinamicità al sistema ed è il mezzo tramite il quale il sistema stesso comunica e scambia informazioni.

La produzione e il riassorbimento dell’LCR causano un ritmico aumento e diminuzione di pressione del liquido all’interno del sistema SCS, che si trasmette ai confini del sistema stesso modellandolo. I confini sono rappresentati dalle meningi, il cui strato più esterno è appunto la Dura Madre. Essendo le meningi inserite in svariati punti della scatola cranica, la pressione esercitata si trasferisce fino alle ossa craniche, inducendo un sottile movimento ritmico che possiamo percepire attraverso le nostre mani.

Questa mobilità si esprime con impulsi ritmici costanti che hanno una frequenza variabile fra 6 e 12 cicli al minuto e attraverso le fasce si trasferisce a tutto l’organismo ed è percepibile in qualsiasi parte del corpo.

Le fluttuazioni cranio-sacrali riescono pertanto a influenzare la funzionalità di tutti gli organi, gli apparati e le funzioni neurovegetative, cioè le attività autonome dell’organismo, condizionando in maniera importante il livello di vitalità della persona.

Di contro, ogni restrizione meccanica, funzionale o organica a qualsiasi livello del nostro organismo, causa una variazione del ritmo cranio-sacrale, ovvero un’alterazione di quel meccanismo di produzione e riassorbimento del liquor, percepibile dal terapeuta al semplice contatto, non invasivo, delle sue mani con il corpo del ricevente.

Caratteristica fondamentale della terapia cranio-sacrale è quindi il contatto corporeo, contatto molto leggero e di estremo rispetto nei confronti della biosfera del ricevente e per questo usufruibile anche da bambini, anziani, donne incinta, persone che hanno subito traumi o incidenti.

Attraverso questo contatto, il terapista ottiene precise informazioni circa la forma, la struttura, il movimento e i rapporti di tutti i tessuti corporei; riesce a rilevare il funzionamento anomalo di un organo, l’infiammazione di un tessuto, la ridotta mobilità di un’articolazione, lo scorrimento dei fluidi corporei e il movimento di un osso rispetto a un altro.

L’approccio cranio-sacrale tende a ripristinare la motilità del sistema favorendo il potenziale autocorrettivo proprio del corpo umano in modo non invasivo, assecondando la ciclicità dei suddetti movimenti e, allo stesso tempo, rimuovendo gli ostacoli, le restrizioni e le tensioni, le memorie tissutali e le cause profonde che il sistema da solo non sarebbe in grado di superare.

Inoltre è una pratica che risulta molto rilassante per colui che la riceve, una sorta di terapia del benessere che si riverbera in tutto il corpo e soprattutto a livello mentale.

Si ha lo stesso beneficio di un massaggio rilassante, di una meditazione, di una seduta di bioenergetica, così come anche quando si esce da un trattamento Kinesiologico si ha la sensazione di aver guadagnato in consapevolezza ed espansione del proprio stato di coscienza.