Perché oggi la musica non supporta soltanto l’azione: si espone e richiama l’attenzione su di sé.

Alan Silvestri nasce a New York nel 1950, il 26 marzo. Suo padre figlio di emigrati piemontesi, i nonni materni di origini irlandesi. È così che il compositore statunitense vanta origini italo-irlandesi. Cresciuto nel New Jersey, nel comune di Teaneck, Silvestri completa gli studi presso il Berklee College of Music di Boston. Inizia sin da giovane a collaborare con il mondo televisivo e cinematografico, ancora di basso livello. Tra i primi lavori del compositore, agli inizi degli anni ’70, ritroviamo la scrittura della colonna sonora per le serie televisive Starsky e Hutch e CHiPs. Il suo esordio nel mondo del grande schermo, invece, accadrà diversi anni dopo. Proprio nell’84, Alan Silvestri, verrà contattato dal regista e amico Robert Zemeckis con la composizione delle partiture per la pellicola All’inseguimento della pietra verde, interpretato dagli attori Michael Douglas e Danny DeVito.

Il primo vero successo per il compositore statunitense arriverà solo nel 1985, con la partitura della meravigliosa colonna sonora del primo capitolo della saga Ritorno al futuro, sempre diretto da Robert Zemeckis e con la strepitosa interpretazione di Michael J. Fox e Christopher Lloyd. Sempre nell’annata dell’85, Silvestri, compone le musiche per altri progetti come le pellicole L’occhio del gatto diretto da Lewis Teague e Fandango, sotto la regia di Kevin Reynolds. Nel 1987, importante successo per il compositore con la partitura delle musiche per la pellicola Predator, lavoro del regista John McTiernan, interpretato dall’incredibile Arnold Schwarzenegger.

Nel 1988 arriva il primo cartoon per Silvestri, candidato a ben cinque nomination all’Oscar, Chi ha incastrato Roger Rabbit, film diretto dal regista Zemeckis, con il quale ormai il compositore ha creato un sodalizio, che combina interpretazione di attori in carne ed ossa a personaggi d’animazione (animati da Richard Williams). Per la scrittura della colonna sonora, Silvestri, prende spunto da quello che era stato il lavoro del compositore Carl Stalling, lasciandosi influenzare dal suo stile e interpretando la pellicola a tecnica mista con delle note più cupe, proprio come la scena messa in azione richiedeva.

Sarà nel 1989 ad arrivare sul grande schermo il secondo capitolo della saga Ritorno al futuro – Parte II, sempre sotto la regia di Robert Zemeckis, collaborazione che continua ancora nel 1990 con l’uscita del terzo capitolo della saga. Il successo del compositore statunitense aumenta ancora di più, imprigionando lo spettatore in quello schermo, permettendo quasi di viaggiare con gli stessi protagonisti nel tempo. Silvestri lavora in collaborazione, nello stesso anno, anche con il regista James Cameron, scrivendo la partitura del meraviglioso capolavoro fantascientifico The Abyss, la cui realizzazione risulta esser stata della durata di circa due anni.

Si susseguono altre pellicole di rilievo quali: Pronti a tutto (1990), Predator 2 (1990), Il padre della sposa (1991), Guardia del corpo (1992, diretto da Mick Jackson, con la straordinaria interpretazione di Kevin Costner e Whitney Houston), Fermati, o mamma spara (1992) con Sylvester Stallone e La morte ti fa bella (1992, sotto la regia di Zemeckis).

Il lavoro di Silvestri procede ancora, immenso. Una crescita notevole, inestimabile. Fu così che, nel 1994, venne ingaggiato sempre dall’amico e regista Zemeckis per la scrittura della colonna sonora della meravigliosa pellicola di immenso successo, Forrest Gump, che valse il premio Oscar al grandissimo Tom Hanks per la sua stupefacente interpretazione. Sarà proprio per questa pellicola che comporrà una delle tracce più riconosciute e amate di sempre: The Feather theme, le note che accompagnano delicatamente la scena iniziale del film, momento in cui la camera riprende la piuma che cade, dolcemente.

Le composizioni, per il grande schermo, continuano, portando per Alan Silvestri un immenso successo. Nel 2000, compone ancora una volta la colonna sonora per il capolavoro firmato dell’amico e regista Robert Zemeckis, Cast Away, con nuovamente in scena Tom Hanks. Questa è la seconda collaborazione tra il regista e l’attore dopo il successo ottenuto qualche anno prima con la pellicola Forrest Gump. Zemeckis mette in scena ancora una volta qualcosa di totalmente epico, drammatico, fragile e al tempo stesso indistruttibile: la storia di un naufragio e della sopravvivenza, quasi impossibile. L’opera è portata al livello massimo con la composizione di Silvestri, tale da rendere perfetta la sincronia tra la scena messa in essere sullo schermo e l’emozione dello spettatore. L’empatia è sempre protagonista.

Questo accade anche in lavori successivi, si pensi a What Women Want - Quello che le donne vogliono (diretto da Nancy Meyers nel 2000), a La mummia – Il ritorno (2001, diretto da Stephen Sommers), il film d’animazione Lilo & Stitch (2002, diretto da Dean DeBlois e Chris Sanders), La leggenda di Beowulf (Beowulf) (2007, regia di Robert Zemeckis).

Nel 2011 il compositore inizia una collaborazione con il mondo Marvel, scrivendo la colonna sonora della pellicola diretta da Joe Johnston, Captain America - Il primo Vendicatore (Captain America: The First Avenger). Tra le tracce più note ritroviamo Captain America March, fatta di note epiche e indelebili, firma del ruolo che svolge proprio il personaggio del fumetto messo in azione sul grande schermo attraverso l’attore Chris Evans. Il sodalizio con il mondo Marvel continua nel 2012, quando Silvestri firma anche la colonna sonora del film The Avengers, sotto la regia di Joss Whedon. Il film, basato sull’omonimo supergruppo dei fumetti Marvel Comics, il sesto film del Marvel Cinematic Universe. All’interno della colonna sonora ritroviamo la traccia che tra tutte sarà più riconosciuta dai fans del mondo Marvel, poiché tema portante dell’entrata in scena dei supereroi. Difficile non visionare dinanzi agli occhi, ascoltando gli occhi del tema principale, le battaglie, l’ironia, la grandezza dei prodotti realizzati.

Per il mondo Marvel, Silvestri, scriverà ancora le musiche per Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame. Entrambe le scritture riportano tracce di grandissima empatia con lo spettatore, conseguenti alle azioni narrate. Silvestri si fa portavoce di quelle melodie nascoste, rendendole reali e indelebili. Si cela in giostre di violini, utilizzi di tamburi. Tutto ruota attorno al sonoro, lo stesso suono che ricerchiamo quotidianamente.

Qui torna ancora il concetto esposto dal compositore, la musica che si fa protagonista attirando a sé l’attenzione dello spettatore. Inchiodandolo alla sedia, fissando quello sguardo sullo schermo. Come una calamita siamo attratti, ci rifugiamo e osiamo dirlo, tutto questo ci provoca piacere.