In agosto in Calabria è tempo di grande jazz con due appuntamenti di prestigio: si parte con la quindicesima edizione per Cortale Jazz&Vento, in provincia di Catanzaro, con il consueto doppio appuntamento che si terrà in Piazza Cefaly i prossimi 8 e 9 agosto.

Ad aprire le danze del cartellone firmato da Franco Suppa, sarà Scott Henderson, beniamino del pubblico e campione della fusion, fra i più acclamati chitarristi contemporanei, celebre in tutto il mondo per i suoi lavori in sospeso tra jazz, blues e fusion e per le sue straordinarie collaborazioni con Chick Corea, Joe Zawinul, il mitico fondatore dei Weather Report, e con i Tribal Tech, fra le migliori formazioni della fusion anni ‘90. Un appuntamento speciale ed esclusivo, caratterizzato da una musica densa di contaminazioni e sperimentazione.

Henderson con la sua instancabile verve e con i suoi fraseggi supersonici, guiderà il pubblico in un viaggio oltre i confini del jazz e del blues, alternando ritmi arditi per velocità e contenuti ad accordi più morbidi e lineari supportato da un power trio composto da Archibald Ligonniere (batteria) e Romain Labaye (basso).

La seconda serata invece il palco sarà per Sarah Jane Morris con il suo progetto “soul for the soul”; l’interprete inglese di fama internazionale che possiede da tempo un rapporto speciale con l’Italia, viste le sue frequentazioni col nostro paese, festival di Sanremo compreso. Con la sua vocalità duttile che la caratterizza da quando debuttò come solista con un suo disco nel 1989, la Morris in questo suo nuovo live in quintetto con doppia chitarra, spazierà in un repertorio quanto mai eterogeneo, per canzoni scritte da compositori finissimi come il Maestro Morricone o Tom Waits e Tracy Champan fino a Pino Daniele e Boy George, oltre a un pugno di originali, dove mostrerà una volta di più la sua capacità interpretativa di affrontare terreni espressivi sempre diversi, con quella calda vocalità che si estende su poderose quattro ottave. Un primato che le consente di imporre la propria cifra stilistica sia nel jazz che nel pop. Nella sua bella carriera, Sarah ha collaborato con gli Eurythmics, i Communards, Paul Simon, i sudafricani Ladysmith Black Mambazo e gli italiani Riccardo Cocciante e Cristina Donà. Insieme a lei il fido Tony Remy (chitarra), Tim Cansfield (chitarra), Henry Thomas (basso) e Liam Genockey (percussioni).

Come sempre accade a Cortale Jazz&Vento, tutti e due i concerti saranno a ingresso gratuito. Ci si sposta invece verso l’incontaminato mare Jonico e più esattamente a Roccella, nella locride reggina, per la trentottesima edizione di Rumori Mediterranei, uno dei più importanti festival nazionali, dedicato quest’anno all’immensa eredità di Frank Zappa, che dopo il prologo di luglio aprirà la sua session conclusiva il 12 agosto, con il progetto Balkanika dell’Ajs trio, un gruppo albanese di prospettiva e talento notevoli cui seguirà Woodstock Reloaded, da parte del nuovo trio del contrabbassista Enzo Pietropaoli, completato da Enrico Zanisi (piano) e Alessandro Paternesi (batteria).

Nel fittissimo programma elaborato dal direttore artistico Vincenzo Staiano, spicca il concerto della sofisticata vocalist americana Deborah J. Carter (13), fino alla cinque giorni conclusiva che si svolgerà dal 18 al 22 nella splendida cornice del Teatro al Castello, con il debutto di Anthus, un cantante spagnolo molto considerato in patria, capace di fondere il jazz contemporaneo, i suoni mediterranei, e altri stili dando vita a un suono unico, innovativo ed eclettico con un approccio che ricorda il comunque insuperabile Demetrio Stratos degli Area. Il secondo set della serata avrà invece come protagonisti due figure carismatiche come Baba Sissoko e Mighty Mo’ Rodgers. Originario del Mali e custode della tradizione “griot”, il primo, e bluesman statunitense, il secondo, in estate gireranno l’Europa con un progetto che s’intitola Griot Blues from Mississippi to Mali. Sissoko indosserà la veste di cantore dell’immenso patrimonio culturale maliano per dare vita a un percorso che, insieme a Rodgers, riporterà il blues alle primordiali origini africane, con il supporto di un ben amalgamato quintetto.

Il giorno 19 grande ritorno del duo Alexander Balanescu - Claudio Cojaniz che è stato alla base del successo del concerto Si Song presentato due anni fa e diventato poi un DVD dedicato alla memoria di Sisinio Zito, deus ex machina del festival. Questa volta l’omaggio originale sarà indirizzato a Lennie Tristano celebre esponente del “cool jazz”. Quello che è stato uno dei più grandi pianisti della storia del jazz, figlio di italiani di Aversa, sarà, infatti, al centro di un progetto pensato proprio per Italians dal pianista friulano di origine serba e dall’artista rumeno che resta tuttora uno dei migliori violinisti del mondo. Cojaniz e Balanescu cercheranno di catturare l’essenza della musica di Tristano e riproporla in chiave personale e inesplorata. Il progetto s’intitola Lennie’s Song e sarà una prima mondiale.

In seconda serata la cantante italo-brasiliana Rosàlia De Souza, presenterà Tempo, il suo ultimo lavoro, prodotto dalla NAU Records. La cantante originaria di Rio De Janeiro, con nonno paterno siciliano, è tornata, infatti, alle incisioni discografiche dopo nove anni di assenza, ma invece dedicati a ricerca e collaborazioni con grandi esecutori della scena jazzistica internazionale, oltre che all’approfondimento letterario della sua cultura musicale.

Il giorno 20 sarà, invece, dedicato a Frank Zappa con un omaggio che prevede una conferenza, un film e due concerti. Ricorrendo il XXV anno dalla sua scomparsa, si partirà il primo pomeriggio con la conferenza Zappa 25—Parthenia a cura del critico Gianmichele Taormina uno dei più profondi e accreditati conoscitori del mondo zappiano, essendo anche lui di Partinico, il paese d’origine del genio italo-americano. Seguirà la proiezione del docufilm della RAI 1982 – L’Estate di Frank di Salvo Cuccia che sarà preceduta da un incontro con Eleonora Cordaro, produttrice del docufilm. È la storia di un concerto di Zappa sospeso a Palermo nel 1982 e la successiva venuta in Italia dei figli Dweezil e Deeva alla scoperta delle origini del padre.

Il primo concerto della serata sarà quello della Riccardo Fassi Tankio Band Plays Zappa, un progetto ormai rodato, che a Roccella verrà presentato, però, con dei nuovi arrangiamenti di inediti che abbracciano il periodo '70-'90. A seguire, l’esplorazione del mondo zappiano sarà affidata a Daniele Sepe, un iconoclasta che per temperamento, approccio musicale e personalità somiglia molto al genio di Baltimora. Pochi in Italia, infatti, riescono a spaziare con facilità dal jazz al rock, dalla world music alla musica colta e a beffarsi del nostro establishment, come sa fare il sassofonista napoletano. Direction Zappa, il nome del progetto che lo vede affiancato a stelle del firmamento jazzistico come Dean Bowman alla voce e Hamid Drake alla batteria insieme a più fedeli compagni di viaggio.

Il 21 spazio invece al caleidoscopico The Language of Cosmic Truth, un concerto che sarà capace di evocare atmosfere soul astrali che solo un organo riesce a produrre, anche se i suoni provengono da una tastiera digitale. È quanto sarà offerto dal William Parker New Organ Quartet, una formazione guidata dal poderoso contrabbassista William Parker che avrà al fianco un pianista di perizia e talento del calibro di Cooper Moore, un fuoriclasse della batteria come Hamid Drake e il talentuoso sassofonista James Brandon Lewis.

A chiudere la serata, invece, la formazione che esprime molto del senso di Italians, il tema di questa edizione del Festival con Ray Gelato. Popolarissimo dalle nostre parti, a Roccella arriverà con The Giants, la sua band storica con la quale continua a macinare consensi e successi in tutta Europa. Per la serata conclusiva del 22 sono previsti due concerti di sapore completamente diverso. Ad aprire sarà Night & Day del sestetto accreditato a Nicky Nicolai e Stefano Di Battista, legati artisticamente come nella vita sentimentale. Un connubio iniziato da anni che è cresciuto nel tempo anche attraverso progetti condivisi di grande spessore artistico. Di Battista è diventato ormai un nome autorevolissimo sulla scena internazionale (ma anche direttore artistico e raffinato arrangiatore di brani), mentre Nicky è un interprete ben consapevole delle sue elevate capacità. A Roccella presenteranno una produzione originale con una scaletta che includerà alcuni brani cantati da celebri crooner italo-americani.

La chiusura del Festival sarà affidata, infine, a un quintetto diretto dall’esplosivo percussionista argentino Minimo Garay che è già stato ospite di Rumori Mediterranei nel 2009, sottolineando il grande successo tributato a Dee Dee Bridgewater: ad ottobre uscirà un nuovo disco con la curiosa tunga tunga’s band. Sarà imperniato sulla riproposizione di El quarteto una formazione per musica da ballo nata dal connubio tra la nostra tarantella e il Pasodoble di origine spagnola. Il “quartetto” fu formato a Cordoba (Argentina, città natale di Garey) nel 1943 da un immigrato del sud d’Italia, il contrabbassista Augusto Fernando Marzano.

Oltre ai concerti, anche il Roccella Jazz Summer Campus: si tratta di un insieme di attività didattiche e formative di vario tipo, di un ciclo di conference e proiezioni filmiche e di alcune mostre. Le attività didattico-formative saranno organizzate con la forma di clinics e master-classes condotte da musicisti di primissimo piano, che parteciperanno ai concerti. I seminari e workshop, invece, avranno come docenti alcuni critici e operatori di grande spessore professionale. Le conferenze e le proiezioni cinematografiche, infine, riguarderanno il tema di quest’anno e in particolare il ruolo avuto dai siculo-americani nella nascita e nello sviluppo del jazz. Si cercherà, infatti, di sottoporre a verifica la veridicità dell’assunto ormai diffusa che il jazz è una musica siculo-afro-americana. A discuterne critici, storici e cineasti provenienti dall’Italia e dall’estero.