Il concetto di Eros è completamente rivoluzionato dalle Suicide Girls che usano la rete per esprimersi fuori dagli schemi, in un contesto fuori dalla normalità delle televisioni e dei media; nasce infatti 16 anni fa il sito SuicideGirls.com fondato da Alex Capriola, italo-americana di Portland, con Sean Suhl e Selena Mooney, che voleva soggetti “popular media lexicon”, di lessico comune. Infatti era alla ricerca, nel mondo delle agenzie e delle modelle patinate, di qualcosa che fosse diverso dalle top model conosciute.

Il nome, letteralmente “ragazze suicide”, farebbe pensare a deviazioni macabre, a sadismo, al gusto per la morte e per le sue mille sfaccettature. Nulla di tutto questo: a morire negli scatti, semmai, è quel canone di donna al quale televisione e riviste ci hanno abituati. Nel 2001, siamo agli albori di internet, Facebook e Twitter sono fantascienza e i selfie parole senza senso, ma dopo 15 anni i numeri di SG sono da capogiro: il web site è una vetrina per 3500 modelle di ogni continente (incluso l’Antartide); 15 milioni i followers sui social network e il brand è fra i 20 più cliccati su Instagram.

Resta la domanda, perché "Suicide"? Risponde Alex: "Il termine deriva da un romanzo di Chuck Palahniuk ed è usato per descrivere ragazze che ammettono un 'suicido sociale' per scelta e non per adattamento. Oggi, alcune realtà un tempo di nicchia sono alla portata di tutti grazie a un ampliamento sia della rete, sia dei mezzi di comunicazione e di condivisione. L'obiettivo è fare scandalo, ma non solo, non è quello lo scopo ma, ancora oggi, c’è chi resta senza parole di fronte a un connubio di sensualità e look gothic e punk. Oppure stupirsi, come gli abitanti di un paesino sardo, quando la loro bellissima concittadina Felisja “Fishball” Piana è diventata una 'top girl' di Suicide Girls, attirando rapidamente anche l’attenzione della stampa, con numeri planetari di follower".

E Felisja è principalmente una donna bellissima, emblema di giovinezza: questo è il messaggio che le sorelle Loriga, le giovani stiliste del brand Eles Italia, hanno voluto tramettere con uno shooting sorprendente realizzato dal talentuoso fotografo Segio Derosas. Felisja Piana incarna perfettamente il concetto di giovinezza quale speranza, fede, futuro: "La giovinezza di noi tutti è un sogno, una forma di follia chimica" scriveva Francis Scott Fitzgerald, e Felisja è la giovinezza, moderna, candida come la sua pelle, una bellezza femminile e non convenzionale, sensuale ma innocente, fatta di tatuaggi, piercing e capelli dai colori variopinti, un modello di pin-up decisamente lontano da quello da rivista patinata ma altrettanto affascinante e decisamente più intrigante.

Appartenente alla comunità virtuale Suicide Girl e già diventata un successo planetario sui social network, la tatuatissima modella di Valledoria con il suo account Instagram ha raggiunto l'impressionante cifra di oltre 1 milione di follower, mentre la sua pagina Facebook è seguita da oltre trecentomila persone. Una modella decisamente fuori dagli schemi, un fotografo famoso, gli abiti couture di Eles Italia: queste sono le caratteristiche del workshop “Fishball” dove protagonista e interprete degli ineguagliabili outfit demi-couture è la “Suicide Girl” Felisja Piana abilmente ritratta durante il workshop tenuto dal fotografo Derosas.

Le sorelle Loriga hanno compiuto una scelta azzardata e innovativa scegliendo di mostrare le loro creazioni attraverso un messaggio visivo dai canoni di erotismo e di sensualità fuori dal comune, raccontando una storia fatta di abiti sui quali ricami in cristalli, gemme e Swarovski si fondono e confondono con i tatuaggi del corpo della modella, secondo un connubio di sensualità, look gothic e punk. La ricerca e l'innovazione sono il punto di partenza di ogni collezione, e l'audacia il quid in più.