Quello che Erika Mangiapane, Personal Trainer di Gyrotonic® e Facilitatrice Certificata di Access Consciousness™, sa dei corpi e la cura con cui comunica e lavora con i corpi, facilitando le persone a includerli nell'equazione della creazione della loro realtà, rende accessibile uno spazio di espansione, consapevolezza, presenza e gioia da cui diventa possibile percepire, essere, ricevere, scegliere, generare e attualizzare qualsiasi cosa.

Tu e il tuo corpo: come hai scoperto e sperimentato ciò che sai?

Fin da piccola, ho sempre percepito tutto ciò che mi circondava attraverso il mio corpo: qualsiasi cosa fosse, che fosse mio o che fosse degli altri, andava a finire direttamente sul mio corpo e diventava o un problema con la mia salute o con il mio corpo. Crescendo ho sviluppato costanti problemi nel corpo a vari livelli, durante le superiori c’è stata la fase stomaco-intestino, con l’inizio dell’università sono arrivate tonsilliti a gogò e poi sono arrivati problemi nell’area degli organi genitali, con infezioni e difficoltà durante i rapporti sessuali. È iniziato tutto così, con ciò che in questa realtà è considerato negativo: le malattie. In realtà, quello che stava accadendo era che il mio corpo stava comunicando con me, dandomi costantemente informazioni e consapevolezze su di me, su qualcun altro, su qualcos’altro, semplicemente perché il corpo è un gigantesco organo sensoriale. Abbiamo tutti delle capacità di percezione infinite, e può non essere comodo, perché accoppiare le capacità che il corpo ha e la consapevolezza dell’essere, è intenso. La questione è che nessuno spiega cosa fare di e con tutto questo. E non veniamo potenziati davvero mai a essere presenti con quello che noi sappiamo.

Che cosa intendi dire con questo?

Nel momento in cui ho conosciuto gli strumenti di Access Consciousness™ ho immediatamente detto: "Uh, aspetta un attimo... probabilmente il mio corpo, e il corpo in generale, è una meravigliosa antenna che capta e percepisce tutto quello che mi circonda, tutto quello che gli altri vivono!". E nel momento in cui ho iniziato a essere presente a questo, utilizzando quegli strumenti, iniziando a comunicare con il corpo, facendogli domande come che cos’è che stai cercando di dirmi?, è mio? – nel senso di: è un’informazione su di me? –, è di qualcun altro?, è di qualcos’altro? – nel senso di sta per succedere qualcosa? – lì ho iniziato a essere presente a me stessa e a ciò che so e che il mio corpo mi sta dice. Oggi, questa capacità che ho di percepire tutto quello che gli altri hanno, che gli altri vivono, che io rendevo tanto significativo e negativo da far sì che il mio corpo lo leggesse in una maniera così intensa da ammalarmi, è semplicemente ciò che è: un’informazione che il corpo mi dà per donarmi consapevolezza. È il mio corpo, che mi dice che cosa è il momento di vedere e di andare a guardare, in quale area della mia vita non sto essendo davvero me, non sto ascoltando ciò che è vero per me, dove non sto scegliendo ciò che funziona per me ma ciò che gli altri si aspettano da me, che cosa richiede la mia presenza e il mio contributo. Quando il corpo manifesta qualcosa, è perché stiamo rendendo quello che percepiamo troppo significativo, cosa che non deve necessariamente essere, perché, come dicevo prima, quello che il corpo ci sta dando è semplicemente un’informazione che riguarda o noi o qualcun altro o qualcos’altro. Il corpo dà segnali forti ed è capace di darli anche anni e anni prima rispetto a quando noi, gli esseri, siamo disposti a fare quella determinata scelta di cui il corpo ci sta dando informazioni; per cui sarebbe tutto molto più facile, nella creazione della nostra vita, se davvero ascoltassimo i segnali che il corpo ci dà. Quando scegliamo di essere connessi con il nostro corpo abbiamo sempre un partner di gioco, perché il nostro corpo è sempre con noi, ci contribuisce, si prende cura di noi, ci sostiene, anche quando la nostra risposta è la scelta di ignorarlo completamente.

Come sei arrivata a scegliere di guardare al tuo corpo come a un partner di gioco nel creare la tua realtà?

Il mio modo di interagire con il mio corpo e il modo in cui il mio corpo interagisce con le altre persone e con lo spazio intorno è cambiato dopo aver scoperto il Gyrotonic®. Non tanti anni fa, era il 2013. È uno strumento davvero incredibile per creare spazio, spazio in e tra ogni articolazione, dalla testa ai piedi, dalla punta delle mani alla punta dei piedi. È un allungare e un allungarsi, un estendere e un estendersi... le mani che si aprono – e quanta energia, quanta vita c’è in una mano aperta – i piedi che sono a terra e spingono, e fanno sì che tu cresca che la testa vada verso l’alto mentre loro si piantano nel pavimento... È davvero un creare e portare spazio nel proprio corpo e nella propria vita. Avendo una laurea in biotecnologie e un dottorato in biochimica, quindi conoscendo come interagiscono le molecole all’interno di una cellula nelle fibre muscolari, riesco a vedere quell’allungamento, la creazione dello spazio tra una fibra e l’altra, tra una molecola e l’altra e lo percepisco nel mio corpo. E c’è un aspetto energetico molto forte, connesso a questo. Perché quando inizi a respirare e ti connetti con la terra, ti connetti con l’aria e con lo spazio intorno a te, quello che inizi a fare è permetterti di Essere, permetterti di farti vedere e permetterti di aprirti a tutto e a tutti quelli che ti stanno intorno. Per me vedere una schiena completamente rigida che riesce ad aprirsi anche solo di un millimetro è meraviglioso, perché significa che quella persona sta scegliendo di impegnarsi con la sua vita e con il suo corpo per cambiare qualcosa, per aprirsi a qualcosa di nuovo, a qualcosa di diverso che prima non era disposta a vedere, essere, fare, ricevere. Quando ci poniamo e ci portiamo nel mondo con questa presenza, con questa presenza del corpo e con questa presenza del nostro essere all’interno e intorno al nostro corpo, ascoltando ciò che il corpo richiede, non possiamo far altro che iniziare a ricevere, a ricevere qualsiasi cosa, a espanderci, a comunicare a un livello che va oltre questa realtà, e i cambiamenti sono epocali. Attraverso la combinazione degli strumenti di Access™ e i movimenti fluidi, tridimensionali e sensuali, dolci, potenti del Gyrotonic®, poco alla volta ho smantellato i punti di vista e i giudizi che io stessa avevo sui corpi, soprattutto sul mio corpo. E tutto quello che faceva sì che dovessi essere rigida, controllata, protetta dal mondo esterno, quindi non toccata, non vista e non sentita, ha lasciato il posto alla mia presenza. Ed è davvero più facile essere più in me, essere più fluida, essere più io, piuttosto che essere quella versione della brava bambina, studiosa, ligia, perfetta... adesso ci sono io... molto più scombinata, sì, ma presente e con un corpo molto più felice!

Oggi sei un’imprenditrice. A Carmagnola e a Fossano hai, insieme con la tua collega Claudia Maccagno, due studi di Pilates e Gyrotonic®, in cui ti occupi del benessere del corpo e dell’essere. Quale connessione c'è tra il tuo corpo e il tuo business e, più in generale, tra i corpi e il business?

Il mio corpo è il mio business. Sono consapevole che il mio corpo, insieme con il mio essere, è ciò che invita le persone ad allenarsi con me, ciò che invita le persone a uno spazio diverso, a una possibilità diversa. Mentre la maggior parte delle persone non considera che il proprio corpo possa essere e far parte del business, del loro business, io lo so, non solo perché sono una personal trainer, e quindi lavoro fisicamente con il mio corpo e il mio corpo “mostra i risultati” del metodo che utilizzo, ma soprattutto perché io so che ogni corpo è un contributo ed è presente in ogni business, sperimento la differenza che fa essere presente a e con ogni molecola del mio corpo! Il nostro corpo parla di noi, ci presenta al mondo, che ci piaccia o no, e possiamo usare questo a nostro vantaggio includendo il nostro corpo in ogni creazione, chiedendogli di contribuirci, di sostenerci, perché lo fa, perché è lì per noi e può davvero aprirci le porte alla creazione di qualcosa di grandioso in ogni ambito della nostra vita, business incluso. Se sempre più persone scegliessero di avere il proprio corpo con sé, sempre, ci sarebbe una quantità di gioia, di divertimento, di prosperità, di vita e di vitalità su questo pianeta davvero maggiore di quanto possiamo anche solo immaginare.

Dal tuo sapere, che cosa richiedono i corpi oggi?

Coccole, cura, presenza, vitalità. I corpi urlano perché non hanno lo spazio per esprimersi, perché non sono visti, perché non sono coinvolti, non sono inclusi nell’equazione della nostra vita. Richiedono di essere notati, di essere curati, di essere considerati, e principalmente da noi stessi. Quando cammino per strada o quando arrivano i miei clienti in studio, sento e percepisco corpi che sono doloranti, tristi, costantemente limitati, compressi, schiacciati, contratti. Non viene loro permesso di godere, di essere presenti e di RICEVERE. Richiedono davvero gioia, piacere, godimento; richiedono che ogni molecola sia viva, vitale, espansa. Richiedono eccitazione e vibrazione e movimento, come se fossero sempre lì pronti a fare un salto... Provate ad aprire le vostre mani, percepite la vitalità che c’è in una mano aperta... provate a toccare, anche se con estrema delicatezza, voi stessi, qualcuno, qualcosa, il mondo, da questa presenza... Notate qualche differenza?!