La danza come link, legame, relazione. Muove in questa direzione la 33ᵃ edizione del festival Bolzano Danza, che dal 13 al 18 luglio presenterà ben 18 spettacoli (di cui 8 in prima nazionale e 1 in prima assoluta) nelle due sale del Teatro Comunale, a Museion, nei parchi e nel centro storico.

Il festival si apre con una novità assoluta: la presenza del coreografo Richard Siegal, “il più innovativo ed eccitante dancemaker della sua generazione”, che ha creato per il suo Ballet of Difference un elettrizzante trittico in cui celebra la diversità della nostra società, creando ponti tra l’avanguardia pop, la moda, la musica elettronica e il balletto accademico (Teatro Comunale, 17 luglio, ore 21). A Museion è invece il progetto site specific (13, 20 e 27 luglio, dalle 22) con Alessandro Sciarroni, in FOLK-S in Sudtirolo, opera in dialogo con il lavoro del videoartista Karim Zeriahen creata per la facciata di vetro di Museion, FOLK-S_I’ll be your mirror version.

Glen Çaçi, racconta nel duetto con il fratello KK (I’m a kommunist kid) l’infanzia in Albania (Teatro Studio, 19 luglio, ore 21), mentre di Francesca Pennini, parla della sua passione per la danza, nel divertente e virtuoso assolo 10 miniballetti (Teatro Studio, 18 luglio, ore 21). Rachid Ouramdane, in Sfumato, affronta, con una danza di grande potenza visiva questioni che riguardano la sparizione dei territori a causa delle mutazioni climatiche. Sette interpreti del CCN2 di Grenoble vengono avvolti in un paesaggio brumoso e "travolti" con forti scrosci d’acqua (Teatro Comunale, 20 luglio, ore 21). E la coppia "maudit" della danza francese, Cecilia Bengolea e François Chaignaud - lei antropologa, lui drag queen - presentano Dub Love, spettacolo che incrocia il dub giamaicano con i concetti di velocità ed equilibrio (Teatro Studio, 21 luglio, ore 21).

Compagnia tra le più note di Francia, il Ballet de Lorraine presenterà di Marcos Morau, in prima nazionale Le surréalisme au service de la révolution, brano che filtra con gli occhi surrealisti del regista Luis Buñuel le atmosfere del folklore spagnolo; e di Merce Cunningham è Fabrications, a trent’anni dalla sua nascita (Teatro Comunale, 24 luglio, ore 21). Mentre la spagnola Marina Mascarell, in Three Times Rebel, sviscera il tema della parità di genere e la lunga storia dell'emancipazione femminile tra violenza, pregiudizi, ed esclusione (25 luglio, ore 21).

Le radici culturali del jazz, il talento di John Coltrane (nel 2017 ricorrono i 50 anni dalla scomparsa), il rapporto tra struttura e libertà sono il substrato su cui muove la ricerca di Anne Teresa De Keersmaeker e Salva Sanchis in A Love Supreme (Teatro Comunale, 26 luglio, ore 21). Mentre di Olivier Dubois è 7 x Rien, il cui tema sono i vizi capitali, è una sorta di passaggio ludico per arrivare all’espiazione dei peccati (26 e 27 luglio, ore 18). Di Radhouane El Meddeb è invece A mon père, une dernière danse et un premier baiser, in cui il coreografo sviluppa un dialogo intimo e immaginario con il padre scomparso prima di un addio (27 luglio).

In chiusura al Teatro Comunale (28 luglio ore 21) è l’hip hop travolgente di Käfig. Con Cartes Blanches, Mourad Merzouki riporta in scena sei membri storici della crew per una riflessione virtuosa sulle radici comuni e sulla strada che li ha portati al successo mondiale.