La nostra casa ci circonda, dice molte cose, appena sussurrate. Racconta la condizione economica, sociale, suscitando commenti di sociologi e antropologi, per non parlare della stampa specializzata, che si pronuncia ogni stagione su nuove mode e nuove proposte. La nostra casa e quello che ci mettiamo dentro seduce, parla di noi, parla di effimero ed eterno, bisbiglia formule magiche… è in sintesi la descrizione di ciò che oggi il nostro habitat rappresenta per la nostra società. A partire da tali considerazioni, con l'arrivo prepotente sul mercato di pezzi iconici di design, anche i luoghi della casa a carattere più prettamente funzionali, si propongono come elementi autonomi, dal forte carattere espressivo, tecnologico, d’arte in sintesi, che esaltano ogni singola parte che viene proposta come protagonista, capace di dare una caratteristica e di ispirare azioni che prima non venivano considerate essenziali del proprio quotidiano.

L'Azienda fiorentina TAD Technology Art Design ha creato una nuova linea, esclusiva e interessantissima, che parla di design, tecnologia e arte. Parla della cultura che si trova in oggetti apparentemente senza senso, persino banali, e presenta una serie di pulsantiere, che fanno vivere la nostra casa in maniera più intima e intelligente, dimostrando quanto l’arredamento e gli accessori suggestionino il nostro modo di vivere. L’apparente semplicità del progetto, che propone novità attingendo al passato, è l'incontro dell'estro orafo di Simone Mencherini e Marco Aradei con la competenza tecnologica dell'ingegnere Marco Mollica.

Protagonisti sono i pulsanti, accessori indispensabili dello spazio, che in questo caso non possono essere usati con indifferenza perché sono veri e propri gioielli interamente realizzati a mano. Rari “bottoni” su piastre di metallo prezioso, alcune punteggiate d’oro, altre con il rosso dei coralli, con i pesci e le stelle marine dove i brillanti incastonano sogni rubati al mare, albe e tramonti nella profondità del blu, dove sembra di udire gli stridii rauchi di gabbiani, con la luce che penetra nell’acqua, sotto il cielo che si fonde con il profondo blu, per ripetere all’infinito la storia di un rapporto intenso dell’uomo con il mare, sempre in bilico tra attese e incontri.

E poi la rana gioiello, per principi che non sognano altro che di baciare e svegliare principesse sognanti, una piastra in palladio con pulsante “Ball” in oro e ametiste, altre in ottone e Swarovsky, tutta una serie di animali, come il geco incantato, fissato in un immobilismo irreale, proprio per farsi notare e accarezzare, sinuoso e prezioso, e le tartarughe dal guscio di pietre preziose, insoliti bottoni in oro. Gioielli dunque, per case da sogno, barche che solcano i mari, sinuose e sensuali sirene che vorrebbero affascinare, lusso esclusivo per alberghi e case dove il silenzio e le belle cose, armoniose, convivono in stanze senza tempo. L’armonia e la bellezza che si scorge negli occhi dei due orafi e dell'ingegnere mentre li progettano e li montano, ispirandosi a viaggi fantastici e fughe dalla realtà, qui risiede la vera arte, quella di concepire un gioiello per un viaggio tecnologico, attraverso la storia, la cultura, l’arte, la sapienza del fare, l’armonia dei colori e della materia.