Il personaggio da copertina dopo i Mondiali di nuoto di Kazan è Gregorio Paltrinieri. E' argento negli 800 metri stile libero, e oro nella gara dei 1500 metri condita dal giallo sull’assenza del cinese Yang Sun, misteriosamente scomparso a pochi minuti dal via. Dopo Federica Pellegrini, che si ritirerà fra un anno, il nuoto italiano ha trovato il suo nuovo atleta di punta.

Come ci si sente da campione del mondo?

Una sensazione strana ma bella, perché tutto l’anno ho lavorato per arrivare qui e vincere e ora che ce l’ho fatto sono molto contento. L’oro mondiale è il massimo a cui ambire, fin da piccolo, ed è una bellissima soddisfazione sapere di essersi allenati al meglio per disputare i mondiali e vincerlo. Quello era l’obiettivo e l’ho raggiunto.

In Italia, specie tra i giovani passa il messaggio che bisogna ottenere tutto, subito e senza sforzi. Tu e i tuoi compagni invece siete l’esempio che i risultati si ottengono solo passando attraverso il famoso “mazzo”, sei d’accordo?

Per prepararmi alle Olimpiadi nuoterò qualcosa come 4000 km. A me già da bambino piaceva il nuoto e le gare lunghe, fare fatica, andare oltre il limite. Nonostante tutto c’è sempre qualcuno a cui piace farsi il cosiddetto “mazzo” e spero di essere un esempio per tutti coloro che iniziano a praticare il nuoto, ma anche per i giovani in generale. Ci sta che dopo questi mondiali passi il messaggio che lavorare bene ed essere concentrati è una cosa positiva per l’Italia. Non lo dico solo perché l’ho fatto io, ma l’ha fatto anche Federica Pellegrini e con noi tutti gli altri 35 atleti della nazionale. Abbiamo vinto medaglie, in molti hanno raggiunto la finale, siamo ai vertici del mondo perché siamo un gruppo di ragazzi che lavorano bene e non è venuto tutto così solo perché siamo fortunati.

Dopo la tua vittoria sei finito in prima pagina su tutti i quotidiani, ti ha fatto i complimenti su twitter anche Renzi, che effetto ti ha fatto?

Ho ricevuto talmente tanti complimenti che non so neanche chi me li ha fatti, non ce la farò mai a leggerli tutti. Mi ha scritto Renzi, Malagò, altri politici. Da loro non me lo aspettavo. Mi ha fatto piacere anche ricevere messaggi di persone con cui non eravamo in contatto da tanto tempo.

“Se vinco l’oro a Rio… ” completa la frase: che cosa faresti?

Niente che vada fuori dal comune. Nessun tatuaggio, i tatuaggi non mi piacciono. A Rio voglio andarci per vincere l’oro e se dovessi riuscirci voglio prendere un attimo di pausa dal nuoto, concedermi una vacanza più lunga.

Riposo sulla spiaggia, oppure un’avventura on the road, cosa scegli?

Non sono un tipo a cui piace stare sei ore in spiaggia senza fare nulla. Odio stare fermo. Mi piace viaggiare, vedere posti nuovi: magari fare un bel viaggio coast to coast.

Quando hai la testa sotto l’acqua, pensi a qualcosa o sei concentrato solo sul gesto tecnico?

Сapita di pensare, eccome: nuotando 18 km al giorno puoi pensare a tutto quello che vuoi. Però quando devo spingere resto concentrato solo sulla tecnica di nuotata.

Tu nuoti i 1500 metri che sono definiti la “maratona” del nuoto e sei di Carpi, terra natale del leggendario Dorando Petri: che rapporto hai con questo mito?

Fin da piccolo ho sempre sentito parlare tanto di lui. In città abbiamo la statua dedicata alla sua impresa e i nonni e le maestre a scuola ti insegnano la sua storia, ti introducono alla sua leggenda. Io pur essendo nato a Carpi mi sono sempre allenato a Novellara che è un paese lì vicino, però sono contento di essere di Carpi, dove scherzando, diciamo che probabilmente c’è qualcosa nell’aria che ci rende così bravi negli sforzi prolungati.

Se non avessi fatto il nuotatore saresti diventato un altro sportivo, oppure avresti puntato a un’altra carriera?

Probabilmente sì, sarei rimasto fuori dallo sport: mi piace molto il design.

Come gestirai la popolarità nell’anno pre-olimpico?

La popolarità non è la cosa principale per cui nuoto. Mi fa piacere essere una delle punte dell’Italia, insieme a Federica Pellegrini. La Fede probabilmente smetterà dopo Rio, mentre io cercherò di andare avanti e fare sempre meglio, per ottenere questo tipo di risultati. Devo cercare di migliorare anno dopo anno, soprattutto il prossimo perché ci sono le Olimpiadi. La popolarità va bene, ma non devo esagerare. Se c’è da andare da qualche parte per delle premiazioni si può fare, ma quando non ho niente da fare...