"Gli attributi impersonali di una casa ... la casa impersonale ... i sogni collettivi ... attraverso forme commerciali."
C. Oldenburg, Writings on the side, 2013

T293 è lieta di presentare De Beauvoir Crescent, la prima mostra in galleria dell’artista americano Ethan Cook. Prendendo il titolo dall’omonima strada dell’est di Londra in cui l’artista ha raccolto tutte le immagini raffigurate nelle opere, la mostra si compone di sculture organiche e rilievi a parete, con il proposito di esplorare la relazione tra l’oggetto e la sua immagine, come anche tra un’idea e la sua rappresentazione formale.

Caratterizzati dalle notevoli dimensioni, i cinque rilievi in vetroresina presenti nella mostra sono il risultato di una nuova metodologia di lavoro. Nel tentativo di indagare la relazione tra iconografia e formalismo, l’artista ha immortalato in una serie di fotografie la giocosità di un pappagallo, la sacra monumentalità di una statua della vergine Maria, e la sfacciata allegria di un ragazzo e una ragazza che giocano e sorridono verso lo spettatore. Stampate a grandezza umana, e scolpite in rilievo con uretano ad altissima densità, argilla e gesso, queste immagini primarie vengono poi fissate su un pannello dalle dimensioni proporzionali all’immagine raffigurata, modellate in vetroresina e infine dipinte di bianco con una resistente pittura lavabile per interni.

La superficie bianca riduce infatti l’immagine alla sua forma primaria, annullando ogni eccessivo ornamento. La prospettiva viene determinata dal dove e quando le fotografie sono state scattate. Così, tramite l’utilizzo di rilievi mediati dalla fotografia, dalla ri-scultura e dai calchi, Cook riduce tutto a puro simbolo o readymade. Mettendo in risalto la funzione rappresentativa o commemorativa dell’immagine attraverso la banalità di oggetti quotidiani, queste pure forme di reliquie contemporanee rimpiazzano l'originalità della loro presenza come oggetti fisici, immagini concrete o memi culturali.

L’aspetto commemorativo dei rilievi trova la sua controparte nella vitalità delle sculture di arte topiaria. Agendo come custodi dello spazio, queste piante parlano dell’aspetto domestico della mostra, come anche della natura fragile di tutte le cose esistenti, immagini incluse. Una topiaria dal titolo Welcome onora la presenza dello spettatore all’interno di questo progetto profondamente meditativo, mentre due coni architettonici dalle forme più consuete contribuiscono alla formalizzazione dello spazio da parte di chi le osserva.

Suggerendo una nuova, più ampia riflessione sull'estetica contemporanea, De Beauvoir Crescent espone una certa identità culturale globale attraverso una simbologia commerciale spesso trascurata. Nel rivelare il rapporto in continua evoluzione tra realtà e rappresentazione, la mostra si configura come una riflessione sul declino materiale inerente alla produzione di massa, e l’apparentemente consequenziale perdita di significato e valore di tutte le sue forme.