Il concetto di ordine a mio avviso è "Universale", tuttavia si declina a seconda dell’individuo che lo interpreta in modo personale, seguendo il proprio vissuto, le proprie inclinazioni e le esperienze della vita. Sono altrettanto convinta che riorganizzare il proprio ambiente rendendolo armonioso e confortevole è un profonde e intenso percorso di crescita personale. Riuscire a riprodurre all’esterno uno spazio funzionale alle proprie esigenze consente di comprendere meglio i bisogni ed essere consapevoli delle proprie necessità sia pratiche, che psicologiche e spirituali.

Se in primavera o durante il passaggio dall’anno vecchio a quello nuovo, la spinta a liberarsi dal superfluo è chiara, estroversa, palese, quasi spumeggiante – tanto che questo sentire si rispecchia in tante culture e tradizioni in ogni angolo del Pianeta - l’autunno, per dirla con Ermete Trismegisto, è il momento di "separare il sottile dal denso" ovvero l’utile dall’inutile, il nocivo dal salutare, il puro dall’impuro, la cosa morta da quella viva. La natura si libera da ciò che è inutile in vista del freddo che arriva. Gli alberi (ad eccezione dei sempreverdi) lasciano cadere le foglie in un tripudio di splendidi colori e con esse le scorie del loro metabolismo. Anche noi possiamo (o forse "dobbiamo") fare altrettanto. Abbandonare le scorie del nostro "metabolismo degli oggetti" che hanno ormai smesso la loro funzione sia pratica che emozionale, lasciandoli cadere come gli alberi le foglie.

Può avvenire al rientro dalle vacanze, alla riapertura dell’anno scolastico dei nostri figli, o in preparazione delle feste natalizie: risistemare la casa diventa un’occasione preziosa per imparare a distinguere quello che ci serve veramente da quello che appartiene al passato. Si può usare questa operazione di riordino e di riorganizzazione per separare quello che è funzionale, nutriente per la psiche, il cuore e l’ anima da quanto è diventato soltanto un inutile e ingombrante fardello.

"L’essenziale è invisibile agli occhi" afferma il Piccolo Principe e spesso dimentichiamo che quello che ci fa stare veramente bene è immateriale. E anche la nostra casa sovente diventa bellissima e splendente di luminosità grazie a ciò che si è tolto, a ciò che non c’è più, invece che per le innumerevoli cose che abbiamo raccolto e ammonticchiato in essa durante la nostra vita. Vorrei concludere con una riflessione su "Pieno e vuoto" presa a prestito da Lao Tzu, a mio sentire perfetta per illustrare questo pensiero.

Trenta raggi convergono sul mozzo, ma è il foro centrale che rende utile la ruota. Plasmiamo la creta per formare un recipiente, ma è il vuoto centrale che rende utile un recipiente. Ritagliamo porte e finestre nella pareti di una stanza: sono queste aperture che rendono utile una stanza. Perciò il pieno ha una sua funzione, ma l'utilità essenziale appartiene al vuoto.
(Lao Tzu)

E altrettanto utili saranno per voi, pochi essenziali consigli su come procedere in pratica per fare una scelta fra ciò che è da tenere e ciò che è da lasciare andare, alcune brevi regole d’oro da seguire quando decidiamo di fare spazio per rendere bellissima e accogliente la nostra casa.

1) La regola dei piccoli passi: un pezzo per volta, con costanza e determinazione senza voler che accada tutto e subito come per magia…
2) La regola di darsi un tempo e rispettarlo! Se fate fatica a concludere il lavoro in tempo, usate un timer; annotate il da farsi in agenda, rispettate gli impegni presi.
3) Mettete una musica coinvolgente e ritmata quando sistemate casa, vi darà energia!
4) Fate una lista delle cose da fare e depennatele con soddisfazione una volta portato a termine il compito.
5) Premiatevi quando arrivate in fondo!