Il MAUTO presenta una nuova progettualità culturale che inserisce il Museo nel dialogo con il contemporaneo. La collaborazione con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, in occasione del suo trentennale, con la mostra News from the near future segna il primo atto di Convergenze, progetto pluriennale che mette in relazione l’automobile e l’arte moderna e contemporanea.

Il MAUTO accoglie nei propri spazi – fino a domenica 8 marzo 2026 – la mostra News from the near future, estensione del progetto espositivo allestito nella sede della Fondazione in via Modane, in occasione del trentesimo anniversario della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.

La mostra segna il primo passo di una nuova traiettoria progettuale che inaugura un ciclo di collaborazioni con le istituzioni del contemporaneo. Si inserisce in una visione rinnovata, aperta e intersezionale, che definisce il Museo come una piattaforma di dialogo tra saperi e linguaggi, capace di affiancare alla propria identità storica un’attitudine dinamica, relazionale e critica.

News from the near future

La collaborazione con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo – grande protagonista della vita culturale a Torino e in Italia e tra le voci più autorevoli nel panorama internazionale dell’arte contemporanea – segna l’avvio concreto di questo processo. Il progetto si basa sull’intesa profonda tra due istituzioni che condividono il desiderio di confrontarsi con la complessità del presente e rileggono i patrimoni attraverso nuovi paradigmi narrativi. Tra la sede del MAUTO e quella della Fondazione Sandretto prende forma un archivio visivo, affettivo e concettuale, non cronologico, costruito nel tempo a partire dalla sensibilità di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, attraverso mostre, committenze, collaborazioni istituzionali, residenze, progetti formativi ed educativi. Un mosaico di storie, esperienze e ricerche che, in dialogo con la storia e l’identità del MAUTO, generano nuove prospettive di senso.

Convergenze

Contestualmente alla mostra temporanea News from the near future, una selezione di opere della Collezione Sandretto sarà integrata nel percorso permanente del MAUTO, generando intersezioni inaspettate tra oggetti industriali e immagini artistiche, tra design, memoria e immaginazione. Il progetto si chiama Convergenze ed è curato dallo storico dell’arte Giacinto di Pietrantonio.

Otto opere contemporanee che coprono un arco temporale che va dal 1998 – con l’opera fotografica 100 cinesi di Paola Pivi – a Nudeltisch (Spaghetti painting) di Giulia Andreani del 2019. Poi Cremaster 2: The ballad of Max Jensen, trittico fotografico di Matthew Barney, le video-installazioni La pista degli angeli di Grazia Toderi, Democracies di Artur Zmijewski e Untitled version (I see a darkness) di João Onofre, fino a Gummo V di Lara Favaretto e The Abc of racist Europe di Daniela Ortiz.

Accanto alle opere provenienti dalla Collezione Sandretto, il Museo propone una convergenza tra automobili d’epoca e pittura che restituisce il fervore meccanico del primo trentennio del Novecento: 34 opere del secondo Futurismo esplorano le suggestioni dell’aeropittura – da Il marinaio di Nikolay Diulgheroff del 1929 a Spirale Terramare di Sibò (Pierluigi Bossi) del 1938; da Aeropittura respirare il mare volando di Bruno Tano del 1931-1933 ad Aeropaesaggio di Gerardo Dottori del 1932; da Divinità della vita aerea di Fillìa (Luigi Colombo) del 1932 al Bolide Rosso di Tato (Guglielmo Sansoni) del 1938; fino a una serie di opere di Mario Sironi, da Gli stayers del 1917 ad Ali nascenti del 1925 – aprendo, nella sala dedicata al fervore meccanico del Novecento e alle avanguardie artistiche, una riflessione sulle relazioni tra arte e ingegneria, tra progresso tecnico e sperimentazione visiva.

Fanno parte di Convergenze, infine, quattro opere di artisti contemporanei, due delle quali site specific realizzate su committenza del Museo e in dialogo con la sua collezione e architettura: tra queste, C/Art service di Robert Kuśmirowski, uno dei più noti artisti polacchi della sua generazione e SUPERCAR, la luce d’artista realizzata da Cristian Chironi e integrata nella facciata del Museo per l’intera lunghezza. L’artista sardo è anche autore di Fiat 127 Special (Camaleonte) – corredata da Drive Tour 2018-2024, una restituzione fotografica delle tappe del viaggio della 127 in cui l’automobile si intreccia al patrimonio culturale e artistico che attraversa; infine Panhard special di Paul Etienne Lincoln, prototipo sperimentale di automobile creato per esplorare l’interfaccia tra uomo e macchina.