Antonio  Arévalo
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Antonio Arévalo

Antonio Arévalo è poeta, curatore d'arte, promotore culturale e molto altro. Figura poliedrica, che ha saputo trasformare la sua esperienza personale in una missione molto più ampia. Nato in Cile e da anni residente in Italia, vede nella poesia e nell'arte contemporanea un mezzo per esplorare e raccontare il dialogo tra identità diverse. In particolare nella Tuscia, tra i borghi e i paesaggi della provincia, ha intrapreso un progetto ambizioso: risvegliare e rivitalizzare l'humus culturale di quest'area, recuperando l'eredità di artisti che in questa terra hanno trovato un'ispirazione unica.

Per lui, la cultura è ospitalità, dialogo e capacità di rinnovamento, un valore che deve nascere dal nostro territorio, dalle sue comunità e dal ritorno all'autenticità in un mondo sempre più segnato dalla superficialità e dal consumismo.

Inizia a collaborare con testate giornalistiche nazionali e internazionali, continuando a scrivere adattamenti teatrali e progetti poetici. Nel 1982 pubblica la sua prima raccolta di poesie.

La sua formazione avviene attraverso il contatto diretto con la realtà artistica e culturale della fine degli anni Ottanta, la poesia visiva e il teatro d'immagine, e collabora con diversi registi del teatro d'avanguardia italiano. Dopo l'esperienza teatrale, si dedica all'arte contemporanea. In questo senso, ha contribuito attivamente a promuovere un dialogo vivace e continuativo tra America Latina ed Europa, rafforzando i rapporti con gli intellettuali, ma soprattutto creando sinergie tra artisti latinoamericani e italiani.

Tra il 1982 e il 1986, è stato co-autore, insieme all'artista cileno Francisco Smythe, della rivista d'arte Palimpsesto, una rivista che unisce poesia e arte contemporanea.

Tra i suoi lavori teatrali, si segnala la traduzione e l'adattamento teatrale della celebre opera di José Donoso L'osceno uccello della notte del 1987.

1996 Transiti (1996, Roma), un'idea curata da Emma Politi e Antonio Arevalo, la finestra della Galleria Giulia come occasione per mostrare e riflettere sulla molteplicità dei linguaggi, sui passaggi brevi ma di forte impatto, nel tentativo di trovare un lessico comune agli interrogativi di fine millennio. L’appuntamento più importante è sicuramente le Allattatrici di Bigas Luna.

La presenza degli artisti cileni in Italia (un viaggio dal surrealismo dissidente di Sebastian Matta alla Geografia Phantastica di Francisco Smythe, passando attraverso l'architettura, la grafica, il design, la scultura e il video degli artisti cileni di oggi). Galleria dell’Istituto Latino-Americano di Roma.

Nel 2001 è stato curatore cileno alla Biennale di Venezia, realizzando il primo padiglione cileno e presentando l'artista Juan Downey (ricevendo una Menzione d'Onore dalla Giuria Internazionale).

Nel 2002 ha presentato "Fotografia latinoamericana contemporanea (da New York a Santiago del Cile)" a FotoGrafia, il 1° Festival Internazionale del FotoGrafia di Roma.

Dal 2003 al 2009 è stato collaboratore permanente dell'Istituto Italo-Latinoamericano di Roma.

“Tramonto Latinoamericano”, Giornata Mondiale della poesia, Nell’Ambito della 51ª edizione della Biennale di Venezia, Palazzo Franchetti 2005.

Cura la Biennale Adriatica di Nuove Arti, “RAID”, a San Benedetto del Tronto (2006).

Cura la sezione Romana di Gemine Muse, percorsi di giovani artisti nelle città italiane tra storia e arte, Jeu de l’hombre (Lo sviluppo delle virtù cortesi), Museo Napoleonico, Roma. Archivo Sur (arte fra identità e mascara). Futura, Centre for Contemporary Art, Prague.

“Atlante Latinoamericano”, 2008. Centro de las Artes, Foro Mundial de las Culturas, Conarte, Monterrey, Messico. Nel 2009, in occasione della 53ª edizione, ha co-curato il padiglione cileno alla 53ª Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia, presentando Iván Navarro.

“The Missing Monument for Washington DC or a Proposal for Monument for Victor Jara”. Casa della Memoria e della Storia, Roma.

Partecipa attivamente alla promozione di un dialogo vivace e continuativo tra America Latina ed Europa, rafforzando i rapporti con intellettuali, ma soprattutto creando sinergie tra artisti latinoamericani e italiani.

Nel 2010 è stato nominato dalla rivista Flash Art tra le 100 figure più influenti del panorama culturale italiano.

Cura la mostra “Nacht und Nebel” di Ivan Navarro. Fondazione Volume! Roma 2012.

Cura la sezione Sud America del 10° Festival Art Stays, Slovenia, nell’ambito di Maribor, Capitale Europea della Cultura.

Ha partecipato alla 55ª Biennale d'Arte di Venezia come Commissario del Progetto Speciale I/O (Io è un Altro) di Cesar Meneghetti, presso il Padiglione della Repubblica del Kenya.

Nel 2015 ha curato il progetto “Poéticas de la Disidencia” alla 56ª Biennale d'Arte di Venezia, Padiglione cileno.

Insieme al Comune di Palermo, ha organizzato "Raúl Ruiz in Sicilia": proiezioni, incontri, mostre, performance e concerti per rendere omaggio al grande regista cileno e commemorare il suo forte legame creativo con la Sicilia.

Nel 2017, al Museo Macro di Roma, ha organizzato la mostra di sound art cilena in Europa “Otros sonidos, otros paisajes”. Un'esplorazione sonora dei paesaggi cileni, dal deserto di Atacama alla Patagonia.

In collaborazione con il Comune di Firenze, ha curato la mostra Francisco Smythe e Firenze 2018 a Palazzo Medici Riccardi.

Da giugno 2014 a marzo 2018 è stato Addetto Culturale del Cile in Italia.

Nel 2018 esce l'antologia Le terre di nessuno, Edizione Ensemble a cura di Matteo Lefèvre.

A partire dal 2014 ha intrapreso un progetto ambizioso: risvegliare e rivitalizzare l'humus culturale della Tuscia, installando la propria abitazione a Sipicciano Comune di Graffignano nel Viterbese, recuperando l'eredità di artisti che in questa terra hanno trovato un'ispirazione unica.

In questo contesto ha organizzato e curato diverse mostre d’arte contemporanea e reading poetici.

Nel giugno 2023 ha fondato a Sipicciano il MicroMuseo d'Arte Contemporanea nella Tuscia (VT), Italia, inaugurando l’opera site specific Eccidio di Ivan Navarro.

Cura la mostra “Motion of a Nation”, trentadue artisti e un collettivo, 2025, Spazio Spuma, Venezia.

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