I passaggi di Gabriele d’Annunzio, nella regione piemontese, partono dal celebre soggiorno del Poeta a Torino nel 1901, per la prima assoluta della presentazione della Canzone di Garibaldi. Torino, culla del Risorgimento, saluta a gran voce il Vate per celebrare quello che si annuncia essere il Poema Epico Nazionale per eccellenza. Visto come il primo e più importante avvenimento del Secolo, viene largamente commentato dal quotidiano La stampa. La notte di Caprera è, infatti, una narrazione epica di presa popolare, resa ancor più leggendaria dalla lettura dell’autore stesso, tenutasi al Teatro Regio di Torino, dove lo scrittore viene accolto vivacemente dal pubblico, ammaliato dal fascino da divo che lo contraddistingue.

Il poeta abruzzese tornerà sulle assi del Regio un anno dopo per la terza presentazione nazionale della Francesca da Rimini, dopo Roma e Firenze [debutto assoluto al Teatro Costanzi di Roma il 9 dicembre 1901, con Eleonora Duse nella parte di Francesca e Gustavo Salvini nel ruolo di Paolo]. Evento del tutto fuori dal comune, poiché d’Annunzio e Duse decidono di prendere alloggio all’Hotel d’Europe in Piazza Castello ed ivi riceve l’intellighenzia torinese, presaghi del successo immediato che li attende, con una prima gremita a tal punto da necessitare di posti a sedere aggiuntivi.

La vicenda riprende l’amore travagliato di Paolo e Francesca e le nozze combinate tra quest’ultima e Gianciotto Malatesta. Il tessuto lirico velato di cupa malinconia e la minuziosa ricostruzione scenografica del XIII secolo fanno della Francesca una tournée internazionale estremamente riuscita, riproposta più volte nel corso dei decenni successivi. Tanto da ispirare, altresì, una riduzione operistica di Tito Ricordi, su partitura di Riccardo Zandonai che debutta proprio al Teatro Regio, il 19 febbraio 1914.

Zandonai (Rovereto, 1883 – Trebbiantico, 1944), compositore e direttore d’orchestra, inizia l’attività teatrale con Il grillo del Focolare (tratto da Dickens) nel 1908 e grazie a svariati adattamenti dalle opere di Willian Shakespeare. È il testo dannunziano, tuttavia, a consacrarlo al cospetto del grande pubblico, da sempre particolarmente incline alle struggenti vicende narrate nel V Canto della Commedia dantesca.

Dopo innumerevoli repliche in tutto il mondo, la Francesca di Zandonai torna, finalmente, “a casa” ed apre la stagione teatrale 2025/26 del Teatro Regio di Torino. In conferenza lo spettacolo è stato così presentato al pubblico:

Zandonai mise in musica la storia dei due amanti con un avanzato linguaggio armonico, dove i confini tra parola detta e cantata si assottigliano, tanto poesia e musica si compenetrano. Gli arcaismi tipici del verso di d’Annunzio trovano un equivalente musicale in Zandonai con l’inserimento, nel suo linguaggio moderno, di raffinati falsi storici e strumenti musicali dal sapore antico. Che vi interessi come oggetto culturale, o perché siete innamorati di d’Annunzio, o di Dante, o innamorati e basta, non ha importanza: Francesca da Rimini è un’opera tutta da scoprire.

Il titolo vedrà sul podio Andrea Battistoni, che, nella veste di Direttore musicale del Regio, ha tra i suoi obiettivi proprio la riproposizione di titoli meno frequentati del repertorio italiano.

Andrea Battistoni, interprete sensibile e raffinato, affronta per la prima volta questo titolo, che definisce “un’opera visionaria, sospesa tra eleganza orchestrale e dramma interiore, figlia di una stagione fertile e cosmopolita dell’opera italiana”. A dare voce ai protagonisti, un cast di grande prestigio internazionale: Roberto Alagna, che torna al Regio dopo vent’anni, Barno Ismatullaeva, rivelazione nel 2023 con Madama Butterfly, e George Gagnidze, tra i baritoni drammatici più richiesti nel panorama lirico mondiale. Il Coro del Regio è istruito da Ulisse Trabacchin. Al gusto figurativo di Andrea Bernard, regista e architetto, è affidata – infine - la creazione del nuovo allestimento.

L’opera sarà in scena fino al 23 ottobre e sarà salutata, altresì, da eventi collaterali indipendenti, fra i quali segnaliamo una mattinata di viaggi in tram d’epoca a cura dell’Associazione Torinese Tram Storici. Sabato 18 ottobre, infatti, la scrittrice Emanuela Borgatta accompagnerà il pubblico alla scoperta della Torino dannunziana, con un occhio di riguardo all’Opera in cartellone al Teatro Regio.