Galleria Continua ha il piacere di ospitare la mostra personale di Michelangelo Pistoletto dal titolo La soglia. Per oltre sessant’anni, Pistoletto ha sfidato i confini tra arte e vita, invitando il pubblico a entrare nelle sue superfici riflettenti e a diventare parte dell’opera. Mantenendo fede a quella che è la firma principale dell’artista, lo specchio, la mostra presenta una serie di opere, inedite e recenti, che mettono in luce una ricerca in continua evoluzione.

Nel nuovo gruppo di opere esposte l’artista esplora la relazione tra dimensione reale e dimensione virtuale, tra bidimensionalità e tridimensionalità e il ruolo giocato dall’osservatore. In queste opere, un oggetto reale è posto di fronte a uno specchio la cui percezione muta al variare del punto di vista dell’osservatore. L’elemento specchiante, non solo riflette e completa visivamente la porzione mancante dell’oggetto, ma rimanda l’osservatore a una riflessione più profonda, stimolando la consapevolezza di sé e del proprio rapporto con l’ambiente circostante.

Divisione e moltiplicazione dello specchio (2025) rientra nella serie di lavori di Pistoletto denominata Divisione e moltiplicazione dello specchio - L’arte assume la religione, presentata per la prima volta nel 1978 tramite un’opera omonima e un testo di riferimento. Il punto di partenza è la constatazione che lo specchio può riflettere qualunque cosa, tranne se stesso. Tuttavia, tagliando lo specchio in due parti e spostando lungo l’asse della divisione una delle due metà verso l’altra, lo specchio si auto riflette e si moltiplica, aprendo una prospettiva che si moltiplica all’infinito. Questo fenomeno è alla base di una serie di opere e riflessioni di Pistoletto in cui il principio della suddivisione si manifesta come fondamento universale di ogni sviluppo organico e, sul piano sociale, della condivisione come logica alternativa a quella dell’accumulazione e dell’esclusione. Nelle opere presentate in questa mostra le parti dello specchio diviso sono poste agli angoli della stanza, per la prima volta tra loro sfalsate.

Nell’installazione esposta a San Gimignano Uno specchio rotto (2025), frammenti di specchio incorniciati sono disposti a parete in parte sovrapposti, richiamando visivamente un precedente lavoro del 1981 dal titolo Il disegno dello specchio, costituito da specchi incorniciati, alcuni interi, altri divisi. Mentre gli specchi divisi del lavoro precedente presentavano bordi netti, frutto di un taglio eseguito secondo un disegno intenzionale, i bordi e le forme irregolari degli specchi della nuova opera, così come il titolo, rimandano a un’azione di rottura e di schiacciamento. Una differenza che testimonia la distanza temporale tra le due opere e l’evoluzione del lavoro di Pistoletto anche all’interno della sua linea di ricerca, avviata nel 1978 con la mostra Divisione e moltiplicazione dello specchio - L’arte assume la religione.