Gran Canaria, una delle perle dell’arcipelago delle Canarie, è diventata da tempo una delle destinazioni più ambite per chi lavora in remoto. Grazie al suo clima mite tutto l’anno, panorami mozzafiato che spaziano dalla spiaggia alla montagna, e una comunità internazionale vivace, l’isola offre un equilibrio ideale tra produttività e benessere. Qui la vita scorre lentamente, ma ha sempre quel tocco di energia cosmopolita che rende tutto stimolante. In questo articolo voglio raccontare la mia esperienza di tre mesi trascorsi qui, durante il periodo invernale, tra giornate in spiaggia, passeggiate tra la natura e momenti di socialità in una delle mete più amate dai nomadi digitali nel 2025.
Periodo, base e coworking
Tra gennaio e marzo 2025 ho vissuto a Las Palmas de Gran Canaria come nomade digitale. La città mi ha accolto con il suo mix di tradizione e modernità, offrendo ogni giorno uno stimolo nuovo per lavorare, esplorare e socializzare. Ho scelto come base il quartiere di La Isleta, un’ex zona popolare che negli ultimi anni si è trasformata in uno dei quartieri più amati e caratteristici della città. Le case, molte delle quali antiche e ristrutturate con colori vivaci, conservano l’anima del passato ma con un tocco fresco e creativo. Dai balconi si può ammirare una vista che spazia fino alla zona sud della città, e basta una breve passeggiata per ritrovarsi con i piedi nella sabbia di Las Canteras.
Ho alternato le mie giornate lavorative tra due spazi di coworking che rappresentano bene lo spirito della città. Fico, con il suo design luminoso, minimalista e lineare, è l’ideale per le giornate in cui servono concentrazione e silenzio. Soppa de Azul, invece, è un vero e proprio hub creativo: un luogo in cui il lavoro si mescola ad arte, cultura e incontri con persone provenienti da tutto il mondo. Qui non mancano eventi, workshop e serate che finiscono per diventare occasioni preziose per ampliare la propria rete di contatti e, spesso, nuove amicizie.
Scoprendo l’isola
Lavorare da remoto qui significa poter approfittare delle pause e dei weekend per scoprire paesaggi sempre diversi. Ho visitato le dune di Maspalomas, un angolo di deserto in riva all’oceano, dove il vento modella la sabbia creando forme sempre nuove. Ho fatto escursioni nella zona di Teror, famosa per il suo centro storico dalle case balconate in legno e per sentieri immersi nella natura che regalano scorci indimenticabili. La città vecchia di Vegueta, con le sue stradine acciottolate e i palazzi storici, mi ha fatto sentire come se stessi camminando in un’altra epoca.
E poi ci sono state le giornate dedicate solo al relax: distendermi sulla sabbia dorata di Las Canteras, immergermi nelle acque di Playa del Inglés, lasciarmi sorprendere dalla bellezza tranquilla di Anfi del Mar o godermi la freschezza delle piscine naturali di Agaete, dove il mare entra dolcemente tra le rocce vulcaniche. Ogni luogo ha la sua personalità e la sua energia, e alternarli è stato come sfogliare le pagine di un libro sempre nuovo.
Sapori e vita notturna
Una parte importante della mia esperienza è stata scoprire la cucina locale. Il pulpo frito, con il suo equilibrio perfetto tra croccantezza e morbidezza, è diventato uno dei miei piatti preferiti, così come il queso con marmellata, un abbinamento che all’inizio mi sembrava insolito, ma che si è rivelato una vera delizia. Ho apprezzato anche la varietà di frutta fresca disponibile tutto l’anno e la facilità con cui, camminando tra i mercati locali, si possono trovare ingredienti freschi per piatti semplici ma pieni di sapore.
Le serate hanno avuto un ruolo speciale in questi tre mesi. Ho scoperto locali underground dove la musica, la luce soffusa e l’atmosfera familiare creano un’esperienza autentica, lontana dal turismo di massa. Alcune notti si sono trasformate in lunghe conversazioni con nuovi amici conosciuti qui, altri nomadi digitali o abitanti dell’isola. In più, ho avuto la fortuna di ritrovare amici della mia città natale, Belluno, che ora vivono a Gran Canaria: con loro le serate sono state una combinazione di ricordi condivisi e nuove avventure, rese ancora più speciali dal contesto completamente diverso.
Uno stile di vita che cambia la prospettiva
Vivere a Gran Canaria come nomade digitale in inverno significa godere di una qualità della vita difficile da trovare altrove in Europa in questo periodo. Mentre gran parte del continente è avvolto dal freddo e dalla luce breve delle giornate invernali, qui il sole accompagna le ore di lavoro e illumina i momenti liberi. Le temperature miti permettono di lavorare all’aperto, pranzare in terrazza e organizzare uscite improvvisate senza preoccuparsi del meteo.
Ma non è solo una questione di clima. È la sensazione di essere parte di una comunità globale, pur vivendo in un’isola che mantiene forte la propria identità. Le giornate sono scandite da un ritmo naturale che permette di dedicare tempo sia alla produttività che al benessere personale. Non ci sono le corse frenetiche tipiche di molte città europee: qui il tempo sembra avere una densità diversa, più umana, più a misura di vita.
Riflessioni finali
Guardandomi indietro, questi tre mesi sono stati molto più di un semplice periodo di lavoro da remoto. Sono stati un’esperienza immersiva in una realtà dove l’equilibrio tra lavoro e vita privata non è un obiettivo da inseguire, ma una condizione naturale. La combinazione di sole, mare, natura, cultura e comunità rende Gran Canaria un piccolo paradiso per chi vuole conciliare carriera e passioni senza sacrificare la propria salute mentale.
Gran Canaria non è soltanto una destinazione: è un luogo che ti rigenera, ti fa sentire vivo e ti insegna a valorizzare il tempo. È una di quelle esperienze che ti restano addosso, come la sabbia che non se ne va del tutto dopo una giornata in spiaggia o il profumo salmastro che rimane nei capelli. Se lavori da remoto e cerchi un posto dove ogni giorno possa iniziare con il sorriso, con la luce dorata dell’alba sull’oceano e la possibilità di chiudere il laptop per correre a fare un bagno, questo angolo di mondo ti aspetta. Qui il vento è gentile, la sabbia è calda e la vita è, semplicemente, più bella.