Il grande schermo si riaccende in Laguna. La 82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dal 27 agosto al 6 settembre prossimo, sotto la direzione di Alberto Barbera e la presidenza firmata da Pietrangelo Buttafuoco, si preannuncia ricchissima di star italiane e internazionali. Madrina dell’edizione di quest’anno sarà l’attrice Emanuela Fanelli. I due Leoni alla Carriera andranno al regista tedesco Werner Herzog e all’attrice americana Kim Novak, icone assolute del cinema classico e moderno. Presidente della giuria in concorso è il regista americano Alexander Payne. Tra i 21 film in gara per il Leone d’Oro spiccano ben cinque film italiani. Paolo Sorrentino inaugura la Mostra con La Grazia, un ritorno attesissimo ma già promettente per il suo protagonista che sarà, ancora una volta, il fedelissimo Toni Servillo alla sua settima collaborazione con Sorrentino. Leonardo Di Costanzo firma con Elisa un nuovo capitolo del suo cinema. Tratto dal libro del criminologo Adolfo Ceretti, la storia di una donna omicida che deve riconoscere i propri delitti. Pietro Marcello presenta Duse, ritratto completo e profondo della figura leggendaria di Eleonora Duse, attrice teatrale italiana, con Valeria Bruni Tedeschi e Fausto Russo Alesi nel ruolo di Gabriele D’Annunzio.

Il lungometraggio più ambizioso del regista che torna a Venezia dopo Martin Eden, presentato nel 2019, ( che ha regalato a Luca Marinelli la coppa volpi come “Migliore attore”) con una storia pronta a stupirci che racconta gli ultimi anni dell’iconica attrice italiana. Con Un film fatto per Bene, Franco Maresco persevera ancora una volta tra provocazione e disincanto. Sotto le nuvole segna il ritorno di Gianfranco Rosi: un mosaico filosofico e ironico sull’umanità di Napoli. Di particolare richiamo anche i film stranieri come l’attesissimo Frankenstein di Guillermo del Toro, in arrivo su Netflix a novembre. Dopo aver vinto il Leone d’Oro proprio a Venezia con La forma dell’acqua nel 2017, il regista messicano ci riprova con la sua nuova e originalissima versione del classico di Mary Shelley, Frankenstein. Grande protagonista e tanto atteso sul red carpet Oscar Isaac, insieme a Jacob Elordi e Mia Goth. Di particolare richiamo Jay Kelly di Noah Baumbach, scritto con Greta Gerwig e che vede gli interpreti George Clooney, Adam Sandler, Laura Dern e The wizard of the Kremlin di Olivier Assayas, scritto assieme a Emmanuel Carrère, tratto dal romanzo Il mago del Cremlino di Giuliano da Empoli.

E ancora The voice of Hind Rajab di Kaouther Ben Hania, Ri Gua Zhong Tian (The sun rises on us all) di Cai Shangjui, À pied d'œuvre di Valérie Donzelli, Silent Friend di Ildikó Enyedi, L'étranger (tratto dal romanzo di Albert Camus) di François Ozon, No other choice di Park Chan-wook, The smashing machine di Benny Safdie, Nühai di Shu Qi, The testament of Ann Lee di Mona Fastvold e Orphan di László Nemes; Father mother sister brother di Jim Jarmusch, con Cate Blanchett, Tom Waits, Adam Driver, Charlotte Rampling; A house of dynamite della regista premio Oscar Kathryn Bigelow e Bugonia di Yorgos Lanthimos. Un ritorno in concorso anche quest’anno al Lido è quello del regista greco Lanthimos, vincitore lo scorso anno del Leone d’Oro con Povere creature. Bugonia è una commedia fantascientifica, remake di un film coreano che vede come protagonista la sua ormai affezionata Emma Stone.

Nella sezione fuori concorso Andrea Di Stefano torna a dirigere Pierfrancesco Favino dopo il sensazionale noir L’ultima notte di amore. Ambientato negli anni Ottanta, Il Maestro parla di Felice, un ragazzo di tredici anni talento del tennis, e del rapporto che questi instaura con Raul (Favino) l’uomo ingaggiato dal padre per allenarlo, un’ex promessa che vanta in curriculum un ottavo di finale al Foro Italico. Nel corso degli allenamenti e partite i due iniziano un viaggio lungo la costa italiana, che tra sconfitte, bugie e incontri bizzarri porterà Felice a scoprire il sapore della libertà e Raul a intravedere la possibilità di un nuovo inizio. Luca Guadagnino, dirige Julia Roberts in After the hunt, storia di una professoressa di un’università della Ivy League che sceglie di difendere un collega accusato di molestie sessuali da una stimatissima studentessa nera. La star di Pretty woman, prima volta al Lido, è tra gli ospiti più attesi della kermesse.

Altro finissimo indagatore della contemporaneità, Gus Van Sant (di cui ricordiamo almeno Drugstore cowboy, Da morire, Will hunting – Genio ribelle ed Elephant, le cui vicende adombravano la strage di Columbine) che torna dietro la macchina da presa dopo sette anni per raccontare una storia vera Dead man’s wire : quella di un uomo che prende in ostaggio il figlio del boss (che vede tra gli interpreti Al Pacino) di una società di finanziamenti chiedendo in cambio del suo rilascio cinque milioni di dollari e delle scuse personali. Al regista americano quest’anno andrà il Premio ufficiale Campari Passion for Film Award, un riconoscimento nato per celebrare i talenti del mondo del cinema che incarnano carattere, dedizione e visione artistica audace e riconoscere il merito a coloro che trasformano la passione in forza creativa per distinguersi e lasciare il segno nella narrazione cinematografica. Fuori concorso, infine, saranno presentati anche i primi due episodi (su sei complessivi, i restanti quattro saranno trasmessi nel 2026) di Portobello, la prima serie italiana di HBO Max che Marco Bellocchio ha dedicato a uno degli errori giudiziari più clamorosi mai accaduti nel nostro Paese. Protagonista Fabrizio Gifuni (Enzo Tortora) nel cast anche Lino Musella, Romana Maggiora Vergano, Barbora Bobulova, Carlotta Gamba, Alessandro Preziosi, Fausto Russo Alesi e Salvatore D’Onofrio.

Tutto inizia nel 1983 dalla denuncia di un detenuto, uomo di fiducia del boss Raffaele Cutolo, appassionato telespettatore del programma allora record assoluto di ascolti che, decidendo di pentirsi, fa il nome di Enzo Tortora. L’allora popolarissimo presentatore, accusato di associazione camorristica e traffico di droga, viene condannato a dieci anni di reclusione, per essere infine scagionato con formula piena dopo tre anni di gogna infernale. Portobello è l’ennesima grande opera di un magistrale autore che ancora a 86 anni, non smette di sorprendere. Tra le serie tv più promettenti e anche più attese a Venezia 82 c'è il Mostro di Stefano Sollima sulla storia del mostro di Firenze. Saranno proiettati in anteprima i primi quattro episodi mentre la serie completa debutterà su Netflix 22 ottobre 2025.

In Orizzonti confermati anche Il rapimento di Arabella, il nuovo film di Carolina Cavalli (con Benedetta Porcaroli, Lucrezia Guglielmino, Chris Pine, Marco Bonadei e Eva Robin’s) e Un anno di scuola di Laura Samani (dal romanzo di Giani Stuparich), che vede nel cast Stella Wendick, Giacomo Covi, Pietro Giustolisi, Samuel Volturno. Nella sezione documentari, spazio a registi come Werner Herzog in Ghost elephants, Sofia Coppola con Marc by Sofia e Roberto Andò con Ferdinando Scianna. In risalto anche le icone della musica, come Nino. 18 giorni, su Nino D'Angelo firmato dal figlio Toni, Piero Pelù. Rumore dentro di Francesco Fei e Francesco De Gregori Nevergreen, regia di Stefano Pistolini. La Settimana della Critica si apre con 100 night of hero di Julia Jackman, con Emma Corrin, Nicholas Galitzine, Charli XCX, Felicity Jones e Maika Monroe e la Giornate degli Autori con Amata di Elisa Amoruso (con Miriam Leone e Stefano Accorsi), La gioia di Nicolangelo Gelormini con Valeria Golino e Zvanì di Giuseppe Piccioni, dedicato a Giovanni Pascoli con Benedetta Porcaroli, Federico Cesari, Riccardo Scamarcio e Margherita Buy.