Il dottore siede nel suo studio ordinato in modo scrupoloso, minimale, quasi ipnotico. Tre piante agli angoli della stanza, una elegante scrivania in noce e sedia in pelle nera. Una piccola libreria con alcuni manuali e tre quadri, due con le lauree ed uno con la specializzazione, da sfoggiare in alto.

Al centro l’immancabile divanetto con una sedia vicino.

Il pavimento in legno si intona perfettamente con il bianco predominante, presente nello studio, che dona equilibrio e rilassa la vista ed i sensi.

Sembra che addirittura abbiano trovato la donna delle pulizie addormentata un paio di volte nello studio, sulla poltroncina…

Il dottore apre l’agendina:

  • signor Dracula, ore 16.30.

Sospira. Prende la penna dal taschino della sua camicia celeste con tanto di iniziali cucite in blu, e disegna forme sul foglio.

Viene interrotto da qualcuno che bussa al suo studio, il dottore si schiarisce la voce:

“Avanti!”

Entra con sicurezza un uomo di media statura, media corporatura, insomma un uomo medio... Pantalone blu, camicia bianca quasi quanto la sua pelle, occhiali da sole, un cappello e quello che pare essere un mantello rosso.

L’uomo chiude la porta dietro di sé e pare perdere tutta la sua sicurezza. Si toglie goffamente il mantello e lo stende su una sedia.

“Mi scusi dottore ma sono stato sorpreso dalla pioggia. Ho anche dovuto rubare questo lenzuolo da una finestra all’altezza della strada per ripararmi.”

L’uomo si siede inelegantemente sulla sedia e sospira. Poi, dopo qualche secondo, si rialza e si avvicina al dottore porgendo la mano.

“Piacere.”

Il dottore stringe la mano con sicurezza, mentre cerca di studiare la persona dai suoi movimenti, come fa sempre nei primi incontri. Abbassa la testa in segno di saluto.

L’ospite si lascia cadere indietro. Poi si rialza.

“Ah sì, mi scusi!”

Si toglie cappello a bombetta nero, gli occhiali, e li poggia sulla scrivania. Si risiede sempre allo stesso modo. Il tutto sotto gli occhi luminosi del dottore che scruta ogni suo movimento.

“Signor Dracula, buonasera. Mi vuole prima parlare un po' di lei o vuole andare subito al dunque e parlarmi del motivo per il quale ha chiesto questa seduta? Alcuni preferiscono fare così, per togliersi il peso subito.”

“Beh, come posso dire… i miei problemi sono due: uno è il mio nome! L’altro è la mia fissazione.”

Il dottore si pone in avanti sulla scrivania, poggia i gomiti su di essa ed apre la penna con il suo click rilassante.

“Bene, avere consapevolezza del problema è già un ottimo inizio. Di che si tratta?”
“Beh, per quanto riguarda il mio nome, può immaginare…”
“Sì, immagino… e che mi dice invece della fissazione?”
“Eh…” Dracula sospira. “Ho una paura matta delle malattie ematologiche.”
“Quindi le malattie del sangue!” lo interrompe il dottore che scrive tutto sul suo libretto elegantemente rilegato.
“Sì e questo, come può immaginare, mi porta ad un disturbo dell’alimentazione.”

“Si spieghi meglio.” dice il dottore mentre continua a scrivere aggrottando le sopracciglia.
“Beh… Dracula… non le dice nulla?”
“Sì, ma è un semplice cognome…” Si ferma a fissarlo, Dracula lo fissa con i suoi occhi chiari.
“Mi sta dicendo…” continua il dottore “…che lei soffre di vampirismo?”

Dracula sobbalza leggermente indietro, lo guarda sorpreso.

“Non soffro di vampirismo!” Si ferma un attimo. “Io sono un vampiro!” con un forte e voluto accento sul verbo sono. E con un movimento veloce, quasi felino, della bocca, mostra i suoi canini super sviluppati.

Il dottore rimane un po' in silenzio, poggia la penna.

Improvvisamente perde un po' della sua sicurezza. Si lecca le labbra con la lingua, come fa sempre quando riflette. Si allaccia il colletto della camicia. Dracula abbozza un minimo sorriso.

“Stia tranquillo non sono qui per succhiarle il sangue!”

Il dottore ora è un po' sotto pressione. Ha fatto quello che tende ad evitare di fronte ai pazienti, mostrare emozioni con i gesti.

Sospira, riprende il controllo di sé, e la penna in mano. Sono uno di fronte all’altro con la scrivania che li separa. Ora Dracula mostra sicurezza, si avvicina poggiando i gomiti.
“Bella questa scrivania!” la tocca, chiude gli occhi “È mogano?”
“Noce.” dice il dottore, cercando di controllare il tono della voce.
“Per fortuna non è di frassino!” Sorride Dracula. Il dottore è incuriosito.
“Mi faccia capire bene, lei è il vero conte Dracula? Quindi, per esempio, la storia del palo di frassino nel cuore è vera?”

“Vede dottore, girano molte leggende su di me… La mia era una battuta per stemperare la pressione evidente. Penso che chiunque muoia se gli infilano un palo di legno nel cuore. Che sia frassino, o noce o anche plastica, ferro…” con un sorriso beffardo. “Non crede?”

Il dottore è un po' spiazzato dalla situazione.
“Direi di sì…” il dottore si alza, passeggia lentamente nella stanza, seguito con lo sguardo da Dracula. “Ok ricominciamo da capo. Mi spieghi il suo problema.”

“Dunque, io, essendo Dracula, per campare devo mangiare sangue. Si trova?”

Il dottore annuisce, mentre cammina.

“Una sera, per semplice curiosità ho cercato su internet le varie malattie del sangue e…”
“Sbagliatissimo!” Lo interrompe il dottore.
“Da allora” continua il vampiro “ho un terrore vero e proprio, tanto che devo scegliere accuratamente le mie vittime.”

Il dottore si ferma al centro della stanza.

“Ok, mi rendo conto che questa è una situazione insolita.” Lo fissa. “Posso chiederle di parlare di sé, per una curiosità mia scientifica? Poi torniamo suo problema. Ok?”
“Ok, poi però le devo chiedere una cosa io.” Dice Dracula guardando l’orologio. Il dottore annuisce, curioso come un bambino di fronte ad un pacco da scartare.
“Allora mi chieda pure.”
Il dottore riprende a camminare.
“Da bambino ero un appassionato di vampiri. L’aglio, il castello di Dracula, Mina… mi dica tutto, la prego!”

Dracula si siede più comodo.

“Il castello ho dovuto venderlo. Si figuri quanto pagavo solo di Imu e riscaldamento… Per quel che riguarda l’aglio è semplicemente una puzza che non sopporto. Ha mai parlato con qualcuno che ha appena mangiato aglio? Quella puzza tiene lontano chiunque, non solo i vampiri! Per quel che riguarda Mina… anche quella è una leggenda! Cioè, mi piace molto Mina, ma la cantante! Una mia inserviente che si è licenziata, ha venduto l’intervista a Barbara D’urso che evidentemente non ha capito niente, perché lei ha detto che ero ossessionato da Mina nel senso che la ascoltavo tutto il giorno nel castello…” Dracula scuote la testa “I giornalisti! Sempre a caccia di gossip!”

“Ok!” ribatte il dottore soddisfatto. “Ora torniamo al suo problema. Mi scusi eh, la curiosità…”
“Si figuri! Ho perso molti chili perché non mangio con regolarità. La paura. Non mi fa mangiare con serenità. Solo che io ci campo col sangue, mica come le zanzare!”
“In che senso, mi scusi?” chiede curioso il dottore.
“Beh le zanzare mangiano dalle piante, il sangue gli serve per maturare le uova.”
“Interessante, non lo sapevo. Ma… posso chiederle…”
“Mi dica!” lo interrompe Dracula sospirando.

“Come ha fatto a venire qui di giorno?” chiede il dottore emozionato ed in attesa. Dracula sbuffa. “Altra leggenda! Noi Dracula siamo metronotte da 3 generazioni, papà aveva una agenzia, e ci lavoro anche io.”

“E gli occhiali da sole?” chiede il dottore un po' deluso, mentre continua a camminare.
“Ho gli occhi chiari!” indica i suoi occhi. “Con questo sole dovrei mettere continuamente il collirio. Ora posso continuare?” guarda l’orologio.
“Certo, certo!” il dottore torna serio ed ascolta con le braccia conserte, camminando in circolo.

Dracula prende una sacca di sangue con sopra con un pennarello “RH 0+”, ci inserisce una cannuccia e succhia. “Scusi ma è l’ora della merenda, il dottore dice di stare attento alla regolarità negli orari. E poi non vorrei che si scaldasse troppo. Lo 0+ lo preferisco fresco!”
Il dottore è esterrefatto ma compiaciuto mentre fa un gesto di accordo all’ospite.
“Quindi ora” Dracula deglutisce “prima di succhiare il sangue alle vittime li controllo. Mi intrufolo in casa e verifico le ultime analisi del sangue. Addirittura, qualcuno lo inizio a seguire dopo che esce dall’Avis.” “I donatori di sangue, certo…”

“Quelli sono i migliori! In genere non fumano, non mangiano nelle ultime ore. Il sangue dei fumatori sembra fritto, lo sa? Uno di loro mi fece avere problemi di fegato. Lei fuma?”
Beve un altro sorso, il dottore fa segno di no.

“Sà che il sangue dei calabresi pizzica?” il dottore ha la faccia di chi ha appena saputo una piacevole novità.

“Lei mangia piccante, dottore?” il dottore fa segno di no.
“Comunque, ad alcune vittime, se non hanno fatto le analisi, lascio un post-it per ricordargli di fare controlli.” Sorseggia il liquido rosso che sta per terminare.

“Se, magari, sento dal sapore mancanza di globuli bianchi o cose simili.”
“Ha un grande senso civico, complimenti!” Dracula sorride e muove la testa in avanti, in segno di ringraziamento.
Il dottore, nel frattempo, si è inconsapevolmente seduto sul divanetto. Indica la merenda di Dracula. “Dove l’ha presa?”
Sorride “Un conoscente in ospedale. Pagando si ottiene tutto! Questo poi era RH 0, costa anche di più!” Dracula guarda l’orologio. “Ora mi scusi ma devo chiederle io una cosa.”
“Certo, dica!” risponde il dottore.

Dracula prende dalla tasca un misuratore di glicemia per il diabete e lo mette al dito del dottore, che lo lascia fare quasi ipnotizzato, poi controlla il rilevatore, lo ripone in tasca e prende dalla borsa una sacca vuota con un ago attaccato. “Mi scusi ma non faccio in tempo a prendere la cena…”
Il dottore si blocca.

“Non si preoccupi, glielo pago in più e non le chiedo neanche la fattura!”

Il dottore sorride, si rilassa e si lascia prendere il sangue dal braccio.