Con l’avanzare del ventunesimo secolo diventa sempre più evidente che i problemi cruciali della nostra epoca – energia, ambiente, cambiamento climatico, sicurezza alimentare, sicurezza finanziaria – non possono essere studiati e capiti separatamente, in quanto sono problemi sistemici, vale a dire interconnessi e interdipendenti. In ultima istanza, questi fattori devono essere considerati come sfaccettature diverse di un'unica crisi, che è innanzitutto una crisi di percezione. Essa deriva dal fatto che nella società moderna la maggioranza delle persone e specialmente le grandi istituzioni sociali condividono dei concetti che fanno parte di una visione del mondo obsoleta, secondo una percezione della realtà ormai inadeguata a un mondo sovrappopolato e globalizzato.

Le soluzioni ai problemi del nostro tempo esistono e alcune di esse sono persino semplici, ma richiedono un mutamento sostanziale di percezione, di pensiero, di valori, che la scienza e la società stanno iniziando a recepire, avviandosi verso a cambiamenti radicali quanto la rivoluzione copernicana. Sfortunatamente, questo mutamento non è ancora compreso dalla maggior parte dei nostri leader politici, che sono incapaci di “unire i puntini”, per usare un'espressione popolare, e non riescono a realizzare che i problemi cruciali della nostra epoca sono interconnessi. Inoltre, si rifiutano di riconoscere che quelle che oggi chiamano soluzioni andranno a pesare sulle generazioni future. In un’ottica sistemica, le sole soluzioni praticabili sono quelle sostenibili. Una società sostenibile è una società in cui i modi di vivere, gli affari, l'economia, le strutture materiali e le tecnologie non interferiscono con la capacità intrinseca della natura di sostenere la vita.

Negli ultimi trent'anni è diventato evidente che una piena consapevolezza di tali questioni richiede un nuovo modo di concepire la vita. E infatti una nuova concezione sta cominciando a emergere. L'avanguardia della scienza contemporanea non vede più l’universo come una macchina composta da tante componenti basilari. Abbiamo scoperto che il mondo materiale, in ultima istanza, è una rete di configurazioni di relazioni inseparabili e che il pianeta nel suo insieme è un sistema autoregolante. La concezione del corpo umano come macchina, e della mente come entità separata, viene rimpiazzata da un’altra idea che vede non solo il cervello, ma anche il sistema immunitario, i tessuti e persino ogni cellula come un sistema cognitivo vivente.

L’evoluzione non è più vista come una lotta competitiva per l’esistenza, ma piuttosto come una danza comune in cui la creatività e il costante emergere della novità sono le forze trainanti. E con la nuova enfasi data alla complessità, alle reti e ai pattern organizzativi, sta pian piano emergendo una nuova scienza delle qualità. Questa nuova concezione della vita implica anche un nuovo tipo di pensiero – pensare in termini di relazioni, configurazioni e contesti, che nella scienza è conosciuto come “pensiero sistemico”. Di conseguenza la comprensione raggiunta attraverso questo tipo di pensiero viene spesso identificata con una visione sistemica della vita.

La nuova comprensione scientifica della vita abbraccia molti concetti e idee che sono oggi sviluppati da ricercatori eccellenti e dai loro gruppi di ricerca in tutto il mondo. Presentando una visione sistemica unitaria che include e integra la dimensione biologica, cognitiva, sociale ed ecologica della vita, affrontiamo le implicazioni filosofiche, spirituali e politiche della nostra visione unificata della vita. Riteniamo infatti che una visione integrata di questo tipo sia urgentemente necessaria per affrontare la crisi ecologica globale e per proteggere il perpetuarsi e il fiorire della vita sulla terra. Per le generazioni presenti e future di giovani laureati e ricercatori sarà dunque cruciale comprendere la nuova concezione sistemica della vita e le sue implicazioni, e questo in diversi ambiti: economia, management, politica, medicina, psicologia e giurisprudenza.

Iniziando con il Rinascimento e la rivoluzione scientifica, la nostra prospettiva storica include l’evoluzione del meccanicismo di stampo cartesiano dal Seicento fino al Novecento, l’alba del pensiero sistemico, lo sviluppo della teoria della complessità, le recenti scoperte in biologia, l’emergere di una nuova concezione della vita a cavallo del nuovo millennio e le sue implicazioni economiche, ecologiche, politiche e spirituali. Una caratteristica chiave della visione sistemica della vita è infatti la non-linearità: tutti i sistemi viventi sono reti complesse, cioè altamente non-lineari, e ci sono innumerevoli interconnessioni tra la dimensione biologica, cognitiva, sociale ed ecologica della vita. È dunque naturale che un quadro concettuale che integri queste molteplici dimensioni debba riflettere l’intrinseca non-linearità della vita. Nel nostro sforzo di comunicare una rete di concetti ci auguriamo che i nostri lettori scoprano che, come la rete della vita, essi stessi sono un insieme unitario che è più della somma delle loro parti.

Testo del Prof. Fritjof Capra, Berkeley e del Prof. Pier Luigi Luisi, Roma.

Per maggiori informazioni: F. Capra, Pier Luigi Luisi, Vita e Natura. Una visione sistemica, Aboca Edizioni, 2014
http://www.abocamuseum.it/it/eventi/2014/05/vita-e-natura,-una-visione-sistemica/