Quando una persona svolge un lavoro in linea con le proprie attitudini e i propri valori riesce ad esprime al meglio il suo potenziale.

La prima cosa da fare è quella di fermarsi ad osservare i pensieri. I pensieri condizionano la nostra vita in ogni aspetto, e se non siamo consapevoli di cosa ci passi per la mente non possiamo riconoscere quegli atteggiamenti che influenzano la nostra ricerca di lavoro. Non è possibile pensare di trovare lavoro inviando candidature a caso se non si ha davvero ben chiaro quello che desideriamo. Cercare genericamente lavoro è un grande dispendio di tempo e di energie che potrebbero innescarsi una serie di frustrazioni e delusioni che non faranno altro che peggiorare il nostro umore.

Il coaching è una pratica moderna che trova le sue origini fin dai tempi di Socrate, considerato il primo grande coach. Può essere considerato il metodo “del fare” ed è applicabile in diversi ambiti: la vita, la carriera, il business e lo sport. Il coach accompagna il cliente (il coachee) in un percorso volto allo sviluppo del potenziale, con lo scopo di raggiungere degli obiettivi ben definiti in partenza. Il coach lo si può definire come “un distaccato generatore di consapevolezza”.

Sviluppare consapevolezza di quanto ci è accaduto, delle nostre reazioni e dei nostri cambiamenti è il primo passo da compiere per raggiungere il futuro desiderato. Chi è consapevole affronta ciò che gli accade con la facoltà di scelta e rielabora le proprie azioni al fine di agire in relazione ai propri bisogni, ai propri valori e alle proprie attitudini.

Le due professioni, il consulente di orientamento e il coach, si possono integrare tra loro. Quando una persona si ritrova senza lavoro necessita di tempo per elaborare la perdita. Questo periodo può essere minato da emozioni che portano allo sconforto ed ad una diminuzione della voglia di agire.

Applicare il metodo del coaching può portare enormi benefici alla persona perché, attraverso strumenti specifici (ad esempio esercizi e test creativi, questionari basati su domande generative ed orientate al futuro, eccetera) il cliente verrà accompagnato a spostare il focus d'attenzione da ciò che è causa di dispiacere e tristezza (la perdita del lavoro, in questo caso) a ciò che dà energia e motiva la persona.

Compito del professionista sarà quindi quello di lasciare il tempo necessario alla persona per elaborare e superare la perdita del lavoro, per poi recuperarla sul lato motivazionale. Modificato il focus d'attenzione, il disorientamento e la paura, naturale conseguenza della perdita del lavoro, potrà gradualmente trasformarsi in voglia e coraggio di rimettersi in gioco: la persona, con un nuovo grado di consapevolezza e conoscenza di sé, scoprirà che è possibile rimettersi in gioco e trovare, o creare, tante altre possibilità per realizzarsi ed essere felice.

Al termine del percorso di coaching, l'individuo avrà chiari gli interessi di carriera, le sue potenzialità e l'obiettivo sarà definito. Il professionista, quindi, smetterà di essere solo un coach e diventerà anche consulente di orientamento, andando ad affiancare il cliente fino al suo ricollocamento ed accompagnandolo in una serie di attività di carattere più tecnico, come per esempio la stesura o la revisione del proprio CV, la fase di preparazione ad un colloquio di selezione, la ricerca di lavoro, eccetera.

Nei percorsi di orientamento è fondamentale soffermarsi sui punti di forza e sui piccoli successi del cliente, il che lo aiuta a mantenere alta la motivazione, a perseverare nel raggiungimento dei propri obiettivi, nonostante la presenza di inevitabili ostacoli e difficoltà. In questo modo, è possibile anche aumentare nel cliente il senso di autoefficacia, ovvero la percezione e la fiducia nei propri mezzi e di quanto questi possano essere efficaci per compiere determinate azioni o per raggiungere un risultato.

Per reinventarsi e cambiare è necessario conoscersi a fondo, altrimenti il rischio è quello di agire in maniera impulsiva senza prendere in considerazione la situazione reale sotto i suoi diversi punti di vista. Per tutto ciò, il coaching può certamente rivelarsi un supporto valido ed efficace.