Gli spaghetti and meatballs (ossia le polpette di carne) non rientrano attualmente nella nostra tradizione culinaria e non sono generalmente apprezzate dalla fazione più conservatrice della cucina tricolore, ma costituiscono uno dei simboli del successo gastronomico e sociale degli italiani in America. La prima ricetta originale che abbina pasta lunga e polpettine individua le sue radici più antiche in Abruzzo, ma le viene riconosciuto un successo internazionale solo una volta approdata nel Nuovo Mondo.

Tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, gran parte della comunità italiana, specie quella proveniente dal Mezzogiorno, emigra negli Stati Uniti in cerca di un miglior status economico. I primi emigrati sono chiaramente poveri e prodotti economici come pasta e pomodoro costituiscono la loro dieta principale dell’epoca. I primi ricavi consentono agli italiani di cominciare a consumare carne, seppur di taglio meno pregiato come il macinato, nonché ingrediente principale delle polpette. Ideali per rendere i piatti più corposi e sostanziosi, gli chef italo-statunitensi cominciano ad accompagnarle alla pasta più economica dell’epoca, ossia gli spaghetti.

Inoltre, le polpette risultano un ottimo metodo anti-spreco per le poche disponibilità economiche della comunità italiana, che utilizza il pane - altro ingrediente fondamentale - del giorno dopo ammollendolo con il latte. Stando a diverse fonti, la prima comparsa nei menù statunitensi avviene a New York per le strade di Little Italy. Come detto, le polpette appartenenti alla tradizione culinaria italiana sono in verità di dimensioni più piccole, considerato inoltre che a cavallo dei due secoli il consumo di carne nell’Italia dell’epoca è davvero raro e riservato esclusivamente ai più benestanti. Tuttavia, la fusione con il modus operandi americano fa sì che i ristoranti italo-statunitensi non esitino a cucinare le polpette in versione XXL.

Carne, sugo di pomodoro e pasta rappresentano per gli americani un piatto più che sostanzioso e soddisfacente, che permette agli italiani di guadagnare stima e affetto a discapito dell’iniziale diffidenza riservata loro. Alcuni locali sostengono che l’abbinamento polpette e spaghetti non sia stata una scelta intrapresa dagli chef, bensì una precisa richiesta da parte dei clienti abituali che desideravano un piatto che contenesse sia carboidrato che proteine. Spaghetti meatballs diventa così uno dei capisaldi di ogni tavola calda di Little Italy a New York. Nel primo ventennio del ‘900 lo chef emiliano Ettore Boiardi ed i suoi spaghetti and meatballs diventano così famosi ed apprezzati al punto da spingerlo a fondare nel 1928 lo Chef Boyardee, marchio di pasta in scatola con polpette diffusissimo nelle tavole americane. Il suo ristorante a Cleveland, il Giardino d’Italia, diventa il simbolo della ristorazione italo-statunitense di successo internazionale. L’amore dei cittadini americani per gli spaghetti con le polpette è infinito al punto da indurli a festeggiare ogni 9 marzo il National Meatball Day.

Nel tempo tale piatto diventa così iconico ed apprezzato al punto da essere celebrato dal film d’animazione Lilli e il vagabondo, classico Disney del 1955: i due protagonisti condividono amorevolmente spaghetti e polpette in un ristorante chiaramente italiano sulle note di “Bella Notte”. Gli spaghetti meatballs diventano così non solo l’icona dell’italiano immigrato nella Grande Mela, ma anche della loro efficace integrazione all’interno del sistema economico e sociale statunitense, basato su un sogno americano coltivato dalle stesse speranze ed ambizioni di una vita migliore che ogni emigrato nutre lasciando il proprio paese. Tutt’oggi la nomea del piatto italo-statunitense è così diffusa ed internazionale che alcuni imprenditori decidono di trasformarlo in un brand, come MeatBall Family, catena di ristorazione fondata nel 2013 dall’attore Diego Abatantuono.

Se avete quindi l’opportunità di passare tra le strade di Little Italy a New York, fermarvi a mangiare sopra le tipiche tovaglie a quadri rossi e bianchi vi condurrà non solo ad assaggiare gli spaghetti meatballs, ma a vivere uno spaccato culturale della storia della cucina italiana all’estero.