Alla Dorothy Circus Gallery di Roma arriva in chiusura di una eccitante stagione espositiva, l’attesissimo nuovo solo show dello street artist Millo.

Acclamato e amato da collezionisti di tutto il mondo il pittore italiano torna, dopo i ripetuti sold out show e la prestigiosa collaborazione con Wynwood Walls, con una ricca serie dal tema toccante ed emozionale.

Questa straordinaria collezione intitolata "Non Aprire Prima del 2023” si compone di 11 tele e due inediti dipinti su radice di legno e porta con sé un contenuto prezioso: quello della memoria custodita gelosamente dall’artista con l'intenzione di essere rivelata solamente nella data da lui stabilita.

Così Millo dedica al suo pubblico italiano il magico momento di aprire insieme a lui una scatola misteriosa tenuta segreta finora.

Con L’opera "Time Capsule" inizia un viaggio di percezioni che attraversa la complessa trama dell'esistenza umana. Siamo con lui mentre inseriamo il codice segreto, giriamo la chiave e solleviamo con emozione quel coperchio impolverato da cui si sprigionano memorie collettive che tornano a farci battere il cuore e ci riportano indietro a quel tempo cosi lontano e cosi vicino che tutti insieme abbiamo vissuto. Mentre guardiamo i ricordi dell’artista che ancora si stropicciano gli occhi mentre si svegliano dopo essere stati dormienti per anni, ripercorriamo i lunghi corridoi per rientrare nelle nostre stanze di ragazzi e quasi ci riusciamo ad osservare da fuori, mentre riavvolgiamo il nastro di una cassetta,alziamo quella cornetta pesante e ne sentiamo l’odore metallico dei cavi raggomitolati dentro, quei cavi che ci portavano chiamate tanto attese quanto inaspettate. Torna viva la voce di coloro che abbiamo amato e il cuore ci si gonfia quasi a scoppiare, quando capiamo cosa stiamo vedendo… Nel condividere il suo passato l’artista ha selezionato ciò che nel suo cuore si è impresso per sempre e con la serie "Non Aprire Prima del 2023” Millo trae ispirazione da 13 ricordi, alcuni sono istantanee personalissime e altri invece sono ricordi Flash, conducibili quindi ad un evento eclatante che ha segnato la nostra storia.

In questa analisi che prende spunto dalle ricerche sulla psicologia della memoria, Millo elabora insieme ad una selezione dei momenti a lui cari, alcuni degli eventi che hanno segnato l'umanità e plasmato il corso del tempo, mostrandoceli attraverso la soggettiva dell’artista e li lascia rotolare sul nostro tavolo, come biglie uscite dal sacchetto.

Cristallizzati proprio nel momento in cui sono accaduti, molti di questi ricordi rappresentano punti di svolta fondamentali nella nostra storia collettiva. L'espressione artistica di questi eventi significativi offre una prospettiva unica, mostrando la capacità dell'artista di catturare lo spirito di un'epoca.

La potenza evocativa di ogni opera, cattura il respiro degli anni passati e ci ricorda la fragilità e la resilienza dell'essere umano, così, in un puzzle di emozioni e riflessi soggettivi osserviamo per citarne alcune:

“Let them Kids Alone” , dove mentre Millo e suo cugino saltano sul letto dopo aver fatto i compiti, qualcuno alza il volume della tv e il grido dei genitori lo raggiunge nella sua stanza “E’ Giù ! Il Muro di Berlino è Caduto!

L'opera “The Fall”, dove Millo rievoca il momento indelebile dell'11 settembre 2001. Un giorno prima di un importante esame universitario, dopo una estate spesa viaggiando. Come molti di noi ascolta la notizia per caso, quasi incredulo. Ed improvvisamente si fa autunno.

Con la La sua "Pietas" dal titolo “I Will never Surrender”, la cui storia si ispira ad un albero centenario abbattuto per fare spazio a nuove costruzioni, Millo affronta il tema dell'emergenza ambientale e nel ribadire a se stesso di non arrendersi, ci invita a non smettere di lottare per il nostro pianeta.

Immerso nell'universo del tempo, Millo si è imbarcato in un profondo viaggio di auto-scoperta, che rivela il legame con la sua vera identità: quella di un bambino divenuto uomo in un mondo a cavallo del cambiamento, della globalizzazione e di una trasformazione radicale.

Ed è proprio nel ripercorrere il passato che l’artista ritrova la sua essenza e altrettanto la sua proiezione nel futuro. Così, carica di significato, la missione di Millo rivolge lo sguardo ad un orizzonte lontano, che non nasconde il desiderio che l'umanità ricordi per non ripetere.

"Non Aprire Prima del 2023" ci invita tutti a intraprendere un dialogo tra arte e memoria, in cui su ogni tela echeggino i sussurri di un passato che illumina il presente.