Il termine “romanista”, che oggi viene comunemente usato soprattutto per indicare la tifoseria calcistica, ha avuto origine a livello accademico per designare gli studiosi di diritto romano e di filologia romanza. Oltre a ciò, il termine è stato usato nella storia dell’arte per individuare il movimento (detto anche “romanismo”) sviluppatosi nel XVI secolo e costituito da quei pittori - principalmente dei Paesi Bassi e delle Fiandre, ma anche di Spagna e Francia - che avevano visitato Roma, subendo l’influenza dei suoi monumenti e dei grandi artisti del periodo, come Raffaello e Michelangelo.

Ma, a partire dagli anni Trenta del Novecento, il vocabolo “romanista” viene utilizzato anche in una nuova accezione, per indicare i cultori di studi relativi all’arte, alla storia, alla letteratura, alle curiosità cittadine di Roma e in particolare il Cenacolo di intellettuali che prese appunto il nome di Gruppo dei Romanisti.

Nell’albo dei Romanisti di ieri e oggi troviamo nomi di chiara fama in numerose categorie professionali, oltre a membri di illustri casate, cardinali, politici, cattedratici, scrittori, musicisti, artisti e perfino il sovrano di Svezia Gustavo Adolfo VI, grande appassionato di archeologia e antichità.

La nascita ufficiale del Gruppo dei Romanisti risale al 1938, ma la sua storia era in effetti iniziata quasi vent’anni prima. Infatti, già nel 1919 si svolsero le prime riunioni di cultori della città che stabilirono di incontrarsi con periodicità per dissertare su temi culturali della capitale.

La conclusione della Prima Guerra Mondiale fu certamente il fattore accelerante del rinnovato spirito conviviale tra i cultori dell’Urbe, con la ripresa di una vita normale, il riemergere del sentimento della romanità, il desiderio di coltivare le memorie, le tradizioni e la storia di Roma.

In quel periodo, alcuni studiosi e amanti di Roma iniziarono ad incontrarsi nei primi appuntamenti “romaneschi”, in uno studio d’arte, in una bottega antiquaria, in un salotto borghese, in un caffè. Nel volgere di poco tempo la schiera degli accoliti aumentò, mentre negli incontri si approfondivano le bellezze artistiche della città ma anche i suoi problemi, analizzando progetti architettonici, opere d’arte, ricerche storiche, questioni letterarie. In queste riunioni non mancavano gli artisti, pittori e scultori, che successivamente avrebbero dato vita al movimento della Scuola romana all’interno dell’Espressionismo.

Il 21 aprile del 1919, Natale di Roma, fu forse il primo grande momento di raduno consapevole degli amici dell’Urbe, antesignani dei Romanisti. Nell’occasione si stabilì una prima informale organizzazione delle riunioni e si formarono specifici gruppi, cioè congreghe di artisti, musicisti, letterati, giornalisti, accademici, poeti.

Presto il gruppo dei cultori della romanità aumentò e le riunioni divennero settimanali. Finalmente l’8 giugno 1929, dopo una serie di incontri tenuti nella galleria dell’antiquario Augusto Jandolo in via Margutta e presso la residenza del principe Francesco Ruspoli in via del Corso, i “romanofili” si vollero identificare come Romani della Cisterna, prendendo il nome dall’osteria che prediligevano nelle loro settimanali riunioni.

Trascorso un decennio, tra il 1938 e il 1939, i Romani della Cisterna incorporarono anche i Romanisti di un circolo accademico e presero il nuovo nome di Gruppo dei Romanisti, deliberando di avviare una loro pubblicazione “di scritti di argomento romano”, la Strenna dei Romanisti che da allora è in uscita ogni anno per il 21 aprile.

Nel 1936 fu fondata da Antonio Muñoz anche la rivista bimestrale L’VRBE, sulle cui pagine sono stati pubblicati articoli firmati da specialisti della disciplina. Negli oltre cento anni di storia, il Gruppo dei Romanisti è divenuto un’istituzione totalmente integrata nella vita civile e intellettuale romana facendosi conoscere e apprezzare come autorevole voce volta al progresso degli studi su Roma e alla loro divulgazione, oltre che per la difesa dei valori monumentali, artistici, storici della città.

I presidenti del Gruppo dei Romanisti

Fra i presidenti del Gruppo dei Romanisti ci sono stati illustri nomi, quali Augusto Jandolo, Ceccarius, Salvatore Rebecchini, Ettore Paratore, Andrea Busiri Vici, Cesare D’Onofrio, Manlio Barberito, Luigi Pallottino, Umberto Mariotti Bianchi.

L’attuale Presidente è il Prof. Donato Tamblé, già Dirigente del Ministero della Cultura (denominazione attuale) quale Soprintendente Archivistico del Lazio e tuttora Docente nella Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica dell’Archivio di Stato di Roma e in vari corsi universitari, autore di innumerevoli pubblicazioni scientifiche in materia di archivistica, beni culturali, storia, oltre che di natura letteraria, si impegna costantemente nel coordinamento del Gruppo e nella sua valorizzazione, con particolare riguardo alla Strenna dei Romanisti, di cui presiede il Comitato dei Curatori.

Attivo anche in molte associazioni e società storiche e accademie, nelle quali ricopre incarichi direttivi, il Prof. Tamblé porta avanti numerosi progetti culturali, ideando e realizzando iniziative ed eventi di rilievo e opere editoriali.

La mostra Cenacoli e vita artistica da Trastevere al Tridente

Esposta nel Museo di Roma in Trastevere fino al 4 giugno 2023, la mostra I Romanisti. Cenacoli e vita artistica da Trastevere al Tridente (1929-1940), racconta attraverso un centinaio di opere, la vita e la cultura a Roma tra la fine degli anni Venti e il 1940, nella prospettiva specifica dei “Romanisti”, ossia studiosi, accademici e cultori della città.

Curata da Roberta Perfetti e Silvia Telmon, l’esposizione è promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con la collaborazione del Gruppo dei Romanisti. L’organizzazione e l’Ufficio stampa (Patrizia Marici e Chiara Sanginiti) è di Zètema Progetto Cultura.

Nel decennio 1929-1940 prende vita e si diffonde in diversi cenacoli e salotti letterari della capitale, l'appassionato studio e la vivace promozione della cultura "romanista" intesa nella più ampia accezione dei fenomeni archeologici, artistici, antiquari e letterari.

Ne sono promotori diversi intellettuali romani e stranieri, costituitisi spontaneamente in un circolo di amici, inizialmente conosciuti come Romani della Cisterna, che accrescendosi per successive tappe con altri apporti acquisiranno una fisionomia stabile alla fine degli anni Trenta dello scorso secolo costituendo ufficialmente il sodalizio denominato Gruppo dei Romanisti.

Gli aderenti al Gruppo sono determinati ad operare per il progresso degli studi sull’Urbe e la loro divulgazione e per mantenere vivo in ogni campo, lo spirito della romanità, mettendone in luce l’eccezionale patrimonio storico artistico, le vicende, gli uomini illustri e le tradizioni. Con questa finalità nel 1940 davano vita anche alla Strenna dei Romanisti, annuale antologia di scritti d'argomento romano, alla quale hanno collaborato e collaborano ancora innumerevoli autorevoli autori, tra questi Manlio Barberito, Carla Benocci, Renato Lefevre, Fabrizio M. Apollonj Ghetti, Andrea Busiri Vici.

Il percorso espositivo è articolato in cinque sezioni e circa cento opere tra pittura, scultura, fotografia, grafica e documenti provenienti in gran parte dal Museo di Roma, dalla Galleria d'Arte Moderna, dai Fondi Trilussa della Sovrintendenza Capitolina, dal Museo di Roma in Trastevere e dall'archivio del Gruppo del Romanisti.

La mostra si apre con la prima sezione, dal titolo Romani della Cisterna, che introduce l’Osteria della Cisterna in Trastevere, il luogo dove nel 1929 emerge l’idea di fondare il cenacolo di romani autentici. I fondatori furono Trilussa, Augusto Jandolo, Ettore Petrolini, Franco Liberati, Giuseppe Ceccarelli, Vitaliano Rotellini, Ignazio Mascalchi, Ettore Veo. Durante i pasti, sempre vivaci e disordinati, s'intrecciavano discussioni su questioni archeologiche, artistiche e letterarie, trasformando l’osteria in una sorta di accademia. Molti sono i locali dove il sodalizio si ritrovava per le cosiddette "pappate romaniste”, tanto che nel 1937 pubblicava con l’editore Ceschina la guida Osterie romane.

La seconda sezione, dal titolo La passione antiquaria, illustra come negli anni Trenta a Roma si realizza una espansione urbanistica straordinaria, collegata alla costruzione ideologica della romanità fascista. Nell’area archeologica del Foro Romano e dei Fori Imperiali s’interviene profondamente demolendo le sovrapposizioni edilizie di epoche posteriori.

Nasce così, da tanti insigni antichisti, archeologici e storici dell’arte come Richard Krautheimer, Carlo Pietrangeli, Pietro Romanelli, Ferdinando Castagnoli, Massimo Pallottino, sostenitori del Gruppo dei Romanisti, la necessità di preservare e restaurare il vasto patrimonio archeologico e artistico della città.

L’esposizione prosegue con la terza sezione dal titolo Con Trilussa. Fondatore del primo nucleo dei Romanisti della Cisterna e grande amico di Ettore Petrolini, Carlo Alberto Camillo Salustri, con lo pseudonimo anagrammatico di Trilussa, è stato un grande protagonista della cultura romana negli anni Trenta, come poeta, giornalista e scrittore ha prodotto un vasto patrimonio composto, tra l'altro, da circa undicimila documenti, lettere, fotografie, opere d'arte, libri, conservati presso il Museo di Roma in Trastevere, che permettono di ricostruire il clima e la moda del tempo.

In particolare, i rapporti instaurati nel corso della sua vita con alcune personalità di indubbio rilievo come Gabriele D'Annunzio, Luigi Pirandello, Giacomo Balla, Massimo Bontempelli, Filippo Tommaso Marinetti, raccontano quanto fosse vivace la vita culturale della capitale, magari ideata nelle osterie, dialetticamente in contrasto con l’ufficiale propaganda.

Allestita nella Sala del Pianoforte, la quarta sezione, In Atelier, descrive come negli anni Trenta molti artisti romani e residenti in città si dedicassero alla pittura di paesaggio urbano, rappresentando un settore della città medioevale eliminata per consentire la realizzazione di una nuova urbanistica monumentale.

Carlo Alberto Petrucci, Orfeo Tamburi, Orazio Amato, Diego Angeli in veste di pittore, sono solo alcuni degli artisti presenti all'interno del sodalizio dei Romanisti e, insieme ad Antonio Barrera e Duilio Cambellotti, stretti collaboratori delle iniziative culturali organizzate dai fondatori dei Romani della Cisterna, hanno assistito alla trasformazione culturale dell’Urbe nella prima metà del Novecento.

L’ultima sezione, dal titolo Il Gruppo dei Romanisti, ripercorre infine la nascita ufficiale del sodalizio. Nello studio in Via Margutta dell'antiquario e poeta Augusto Jandolo, dove presto le riunioni iniziarono a svolgersi con regolarità il primo mercoledì di ogni mese, nacque inoltre nel 1940 la pubblicazione annuale della Strenna dei Romanisti, il cui primo numero, di circa cento pagine, è esposto in mostra. Ancora oggi questa antologia annuale di scritti romani, con articoli, poesie, illustrazioni, storie, memorie di argomento romano, viene donata tradizionalmente dai Romanisti al sindaco il 21 aprile, Natale di Roma, come attestazione degli studi e dell’attaccamento devozionale alla città.

Il ciclo di incontri

A corredo dell’esposizione, da gennaio a maggio 2023, verrà proposto anche il ciclo di incontri Il Gruppo dei Romanisti si racconta, ideato e coordinato da Donato Tamblé.

Le tematiche previste in questi incontri sono molteplici: si inizia il 18 gennaio 2023 con L’alba dei Romanisti: nascita di una comunità culturale e suoi protagonisti e si prosegue con due incontri mensili (di mercoledì) sino a giugno, con specifiche conferenze che analizzeranno il rapporto del Gruppo e dei suoi esponenti con arte, storia, cultura, ambiente, cinema, sport, religione, e futuro della città.

Fra i temi degli incontri non mancherà la poesia romanesca con i suoi principali esponenti, Belli, Pascarella, Trilussa, Dell’Arco e in primavera ci saranno anche tre conferenze musicali di carattere romano. Relatori degli incontri saranno gli stessi Romanisti, in particolare: Sandro Bari, Carla Benocci, Maurizio Berri, Laura Biancini, Tommaso di Carpegna Falconieri, Francesca Di Castro, Girolamo Digilio, Marco Impiglia, Carolina Marconi, Franco Onorati, Andrea Panfili, Andreas Rehberg, Antonio Rodinò di Miglione, Domenico Rotella, Donato Tamblé, Marcello Teodonio, Luca Verdone.

Il programma di conferenze, concerti, lettura di brani poetici da parte degli autori, offrirà l’occasione per scandagliare e approfondire l'orizzonte documentario e narrativo del mondo dei Romanisti.