E da allora sono perché tu sei, e da allora sei, sono e siamo,
e per amore sarò, sarai, saremo.

(Pablo Neruda)

Gli incontri fra anime che si amano non capitano mai a caso essi sono già scritti in quello che chiamiamo destino. È sempre prestabilito sin dal momento in cui siamo arrivati su questa terra ed è un incontro voluto da Lui.

Di incontri ce ne possono essere tanti ma l’incontro dove alla fine ci si riconosce come anime che si devono fondere per giungere al “Ti Amo di più” sono più difficili, a volte, rari, semplicemente perché non vogliamo vedere.

Non è necessario affrontare nessun viaggio esteriore per incontrare l’amore che è stato predestinato a noi. Dobbiamo solo ascoltarci quando veniamo assaliti da quella vibrazione che non sappiamo cos’è ma che ci lascia smarriti e bisognosi di continuare a vivere lo smarrimento.

Quando arriva questa forza potentissima sai che hai bisogno di viverla e allora inizia il viaggio alla ricerca di colei che te l’ha fatta conoscere senza che lei stessa se ne sia resa conto. Di fatto stai solo iniziando a viaggiare dentro di te. Ti metti alla ricerca per ritrovare quella vibrazione senza sapere dove trovarla ma sai che la troverai.

Quando inizia il viaggio magari la musica di sottofondo è “All by myself (tutto solo) “quando ero giovane non avevo mai bisogno di nessuno e fare l'amore era solo per divertimento questi giorni sono passati…tutto da solo non voglio essere, tutto da solo mai più, tutto da solo non voglio vivere…. è difficile essere sicuro qualche volta io mi sento così insicuro e l'amore così distante e oscuro rimane la cura…”

In questa ricerca sei solo per ritrovare la tua vera essenza ma hai bisogno di chi ti indica la via e che ti faccia compagnia. Non sai ancora che quando la ri-trovi la amerai in modo folle perché non hai coscienza di cosa tutto questo farà ardere dentro di te. Ma sai che la devi trovare a tutti i costi. Quando l’avrai ri-trovata inizia veramente il viaggio. All’inizio entri dentro quella che si definisce Agape. Quell’amore che nella pratica Cristiana indica l’amore del Creatore verso l’uomo. È l’amore disinteressato ad essere ricambiato. Senti di amare ma non hai uno scopo egoistico perché ami e basta senza chiederti perché. Ti doni e vai oltre l’amore per te stesso. È l’amore Divino dove non è l’uomo che va verso Dio ma la presenza di Dio che si manifesta per andare incontro all’uomo. Porta a desiderare il bene per l’altro e che ti fa sbocciare questo amore di cui non hai ancora conoscenza. Quando chi ti fa vivere questo trasporto lo avrai ri-trovato sentirai il bisogno di costruire un sogno.

Lo sublimi e fai di questo il “Sogno” dove l’amore diventa terreno e dove costruisci i successi per lei senza sapere che alla fine questi saranno i tuoi successi.

L’Agape è quell’amore magnifico che nella sua generosità si dona a chi te lo fa percepire ed assaporare, che il destinatario non deve conquistarsi ma accogliere per poi ridonarlo a chi a sua volta glielo ha donato. Chi lo riceve, sovente, si chiede perché tutto quest’ondata di amore sta arrivando e se lo merita. Si resta stupiti senza rendersi conto che in quel momento Dio ti ha fatto incontrare chi al posto suo può donartelo dentro la frequenza terrena e, in quel momento, non si è mai nel posto sbagliato o nel momento sbagliato. Può capitare che questo stato di amore chiamato Agape duri anni o per sempre ma può diventare Philia, un amore che diventa più umano e che chiamiamo amicizia fatta di affetto ma anche di richiamo verso un’attrazione che si esprime con la gioia della condivisione di molte cose. È anche un amore per un uomo o una donna.

L’assenza di obiettivi precisi che nell’Agape non si manifestano, inizia ad avere un obiettivo a seconda del destinatario. Muta il tipo di affetto che si sviluppa e manifesta e si ricerca il dare e l’avere. Se gli interessi non coincidono questo tipo di amore si potrebbe affievolire e finisce. Aristotele distingueva più cause di philia. Quella legata al piacere che dura fino a quando il piacere non viene meno. Quella sull’utile che è sempre momentanea e quella fondata sul bene che resiste a tutte le situazioni anche quelle che potrebbero creare contrasti.

Quando si tratta dell’incontro che deve cambiare la tua vita allora è un passaggio che serve a metterti alla prova. Sperimenti l’insieme dell’Agape e della Philia e non hai scampo.

Entri spesso dentro il conflitto dove non esiste più solo l’amore che non si aspetta nulla in cambio ma esiste quello che io chiamo “sano egoismo” perché nel dare piacere e provare piacere tutto si estende per creare il piacere nell’altro ed avere un ritorno dentro il piacere.

È questa la sintesi che un amore che trascende ci deve donare. È questo il modo per iniziare ad assaporare quell’amore che chiamiamo estatico. Celebrarci nell’altro e insieme in Dio.

Se le anime si sono incontrate per un solo istante che ha interessato anche la mente dell’uomo materiale e subito dopo allontanate nella frequenza terrena, se una delle due è andata alla ricerca dell’altra, nel momento in cui l’ha ri-conosciuta per ritrovarla e restare insieme non può essere per altruismo. È il sano egoismo che serve per condividere il viaggio dentro noi stessi e scavare sempre più a fondo per risalire. Questo sano egoismo è il veicolo di crescita personale alla ricerca del piacere reciproco. Non possiamo fare delle cose all’altro senza averne nessuna gratificazione personale. Non farebbe bene alla passione che l’amore impone.

La passione deve essere sempre più elevata per far crescere sempre più un amore dove il “Ti Amo…di più” diventa il perpetuare la felicità. L’amore è passione d’amore che provoca felicità senza la quale tutto scivolerebbe nella normalità di un affettuoso stato d’amore.

La felicità è amore e l’amore è felicità! Questo aspetto intermedio prima di arrivare all’Eros è quello sicuramente più difficile quando hai incontrato il Sacro Femminino incarnato da una donna perché in questa fusione tra Agape e Philia entra il servizio devozionale che vuoi espletare. Si manifesta un qualcosa che è l’insieme delle due cose che creano un …di più! Non è semplice definirlo ma io lo chiamo: “Ti Amo di più!”

Quel “Ti Amo…di più” che in questi articoli dell’ultimo anno o forse di più, diventa il culto della donna che incarna il Divino. Dove l’uomo è il suo sacerdote e si lascia trasportare dall’adorazione. Che impara a celebrare l’amore attraverso la Dea-Donna che ama.

Ella diventa la fonte di ispirazione da dove l’uomo attinge tutti gli elementi per elevarsi ed elevare. Tutti gli elementi di ispirazione per fare di ogni cosa un’opera d’arte che nasce da questo amore ed è dedicata all’amore. Dove lei non è un’idealizzazione, una proiezione del desiderio senza un nome ma qualcosa di profondamente vero e reale e con un nome. È per questo che l’amore va sperimentato e vissuto dentro il Tempio.

L’Agape, la Philia, il “Ti Amo di più” restano eterei e quasi irreali se non giunge l’Eros. Ovvero quella passione travolgente che serve a far vivere l’estasi attraverso il corpo.

È necessario fondere tutti gli aspetti e creare quell’azione circolare dove costantemente è presente il tutto come in un cerchio che racchiude tutto ma che fa circolare tutto senza mai avere un inizio e una fine. Senza l’Eros non si può sperimentare l’amore. Non ci sarebbe il finale della favola che fa espandere la vibrazione dell’uno e dell’altro nella fusione dei due corpi per trascendere e conoscere l’estasi che ci congiunge al Creatore di tutto ciò che “È”.

L’Eros non è la ricerca di sesso ma qualcosa che va al di là del mero atto sessuale come siamo abituati a pensarlo. Coinvolge e avvolge tutti i sensi, tutti i centri energetici principali e secondari. È l’apoteosi nella sintesi dell’Agape, della Philia, del Ti Amo di più. È la liberazione del flusso energetico che abbiamo fatto crescere dentro di noi che esplode attraverso l’assaporare il corpo. È lo scioglimento di ogni forma di emozione che lascia il corpo fisico e si espande nell’universo. È un momento in cui entri nello spazio senza tempo perché non devi rubare il tempo al tempo ma lasciare che il tempo non esista. Non stai andando verso il risultato finale del sesso che è l’orgasmo ma verso qualcosa di diverso che ti farà conoscere l’estasi spirituale dell’amore oltre il Ti Amo di più. È un rito sacro che va vissuto nella sacralità.

Bisogna respirare il suo respiro perché quello diventa il respiro dell’amore per ricevere e trasmettere le armoniche frequenze dell’uno e dell’altro. Iniziare, così, ad entrare nel momento presente e santificarlo. Respirarsi guardandosi dentro gli occhi fino a spingersi dentro l’uno nell’altro e salutarsi con un Namastè “mi inchino a te”.

Inchinarsi al Sacro Femminino, scivolare ai suoi piedi di loto e iniziare la risalita per giungere con le labbra al centro della sua fronte dove deporre il bacio sull’Occhio Cristico. Lentamente poggiare la fronte l’una sull’altra.

Guardarsi mentre lo sguardo arriva dritto al cuore ed ogni battito diventa una farfalla che vola e porta fuori le emozioni.

Come canta Battiato “è in certi sguardi che s’intravede l’infinito”. Attivare l’olfatto dell’anima, inebriarsi col profumo dell’anima fino allo stordimento che annulla ogni pensiero della mente razionale. Vivere l’amore con tutti i sensi dentro il non pensiero.

Lasciare che la vibrazione delle mani avvolga ogni parte del corpo dell’altro in una carezza che diventa il balsamo per il corpo e per lo spirito fino a farlo vibrare in un fremito dove è percepibile ogni singolo battito del cuore.

Lasciare che la voce diventi un soffio per svelare ogni emozione e farne la musica di quel momento. Chiudere gli occhi… assaporarsi con le labbra che si schiudono come un fiore che sboccia e dona il suo profumo su ogni parte del corpo.

Bisogna contemplarsi fino a fondersi e perdersi in lei per raggiungere la felicità della grazia divina. È dentro questi due templi che diventano uno nella fusione delle anime, dello spirito e del corpo, che si ha la certezza che risorgi a nuova vita. Mentre lei ti accoglie e ti riconosce come il devoto e celebrante del Sacro Femminino sai che l’amore cambia e diventi un essere di luce.

Prima di questo momento c’è stato il tempo sospeso ma è servito per mettere insieme la trinità dell’amore e rafforzarti ogni giorno di più per amare.

Un tempo fatto di attese, di silenzi, di sguardi sfuggenti e penetranti, di contraddizioni e di sofferenza dentro l’uomo materiale scisso dall’uomo spirituale. È arrivato poi il tempo dell’oltrepassare la soglia del Tempio nel silenzio carico di presagi dove si tesseva sempre più preziosa la trama dell’incanto. Dove hai sempre saputo che è bellissimo scivolare al suo cospetto per sentirti rapito fino a perderti completamente in lei anche fisicamente. Dove ti accorgi che è sempre stato in questo volerti perdere in lei che hai sempre visto la Via Imperiale che conduce al Divino.

Volevi e vuoi essere suo. Suo nella vibrazione dell’amore dove non ci sono tanti modi per esprimere tutto questo ma un solo modo: io sono tuo! Sentire questo essere suo prendere forma tra le sue labbra. Leggerlo nei suoi occhi senza il timore di sbagliare nella lettura. Nell’imparare la capacità di sentire le sue parole nel silenzio delle parole e gli sguardi che indicano di chiudere gli occhi ed esprimerti per quello che vuoi essere: il suo devoto amore per celebrare il trionfo dell’amore…anzi, di più! Shhhhhh……