Da Salvador Dalì ai Visitors e ritorno

Salvador Salvador salvaci tu... Magari con l’aiuto prezioso di Festinger. Tra ‘jugend aliene compagnie stellate e quinte colonne’ in mezzo c’è sempre il Sacro. Per fortuna che mi tilava disse il cinese, già. E qui siamo proprio tutti d’accordo.

Non è detto che un giorno, ridendo e scherzando, non verrò giudicato il Raffaello del mio tempo.

(Salvador Dalì)

Les rencontres

Ed infatti albergavo in quel di Urbino in compagnia stellata, non sto parlando di alieni no no, anche se oramai li hanno avvistati poco più sotto, a Senigallia, tempo fa proprio sulla rotonda di Migliacci e Bongusto; no no, intendevo una ‘divisa’ cioè con un uomo dentro: ebbene sì, quello che sulla terra viene ri-conosciuto come un ufficiale, ed anche gentiluomo. Con lui si parlava di bellezza, quindi di Sacro, d’altronde chiunque prima o poi nel sollevare gli occhi al cielo, scopre che le tavole della legge sono sempre state lì dinanzi allo sguardo di chiunque, senza mai essersi spostate. Insomma di quei discorsi belli e di sapore d’infinito come quando tuo padre ti svegliava di notte per farti vedere le stelle con il piccolo telescopio che si era comprato.

Mamma arrivano lì Visitors, anzi, sono già arrivati.

No no non parlo dei vicini di casa. É che ad un certo punto arrivano da punti spazio-tempo relativi di poco prima o poco dopo - non rammento più la razionalità della mia dissonanza - e poi tra ben due tempeste solari ci sta - che però dicono in TV-TV che non ci fanno mica nulla queste tempeste eh, e lo dicono gli scienziati e questo è un tutto bene bene così stiamo tranquilli pieni di attese buoni buoni ad aspettare che arrivi almeno un apocalisse di quelli fatti bene però giusto tanto per raccontarci dalle finestre che sì, è arrivato e guarda che roba... e poi, piove o non piove governo ladro! - Arrivano all’improvviso - come raccontavo sopra - un riminese alto alto forse con un principio di Alzheimer o con un eccessivo assorbimento sinaptico da vox del calcolatore elettronico, che ripete il mio nome più volte ma usandone un altro tra un selfie e foto al palazzo e quasi nello stesso istante un’Americana chicaghese o chicaghiana vogliate, che ha paura di non trovare sufficienti ascensori in Urbino e questo le crea pianti diritti e dirotti e qualche impropero sugli italiani che non mettono gli ascensori in una città così ripida, e qui ci imbarazza un po’ quel senso d’italiano d’orgoglio, se non altro non riusciamo a trovare una risposta di intelligente decenza e proferiamo per un menzognero tacito assenso, ma come mai - ripete insistendo – uno deve andare a piedi e come mai dentro le torri del Duca non sono stati fatti gli elevator? ma poi le prendiamo gli zaini pieni di mistero e cose buone e si cheta d’improvviso silenzio.

I tre viandanti

Percorriamo tutti e tre - nel frattempo l’ufficiale è scomparso - le strade del centro all’incontrario un po’ come si faceva con i riti magici medioevali propiziatori insomma - io, il riminese e la chicaghiana tutti super armati di bagagli da turista, sicuri di quello che facciamo c’incamminiamo per le vie. Finalmente arrivati dinanzi alla piazza tra le 26 più note al mondo, la chicaghiana osserva il suo strumento di navigazione dello spazio ed inorridisce al sol pensiero di aver sbagliato rotta nonostante le intelligenti verba elettronicam, ‘questo non molto pittoresco: abbiamo sbagliato la via’ o forse è il sol che ha distratto lo fantascientifico instrumento? ‘L’ha detto proprio la scienza poche ore or sono’ - La butto lì per tranquillizzare l’impeto ipocondriaco pensando che oramai anche il peggior fattaccio viene assorbito letteralmente da chiunque se si utilizza l’ostia ssientìfica, in ogni caso ne consegue un summit improvvisato: strada di sotto o strada di sopra? Decidiamo di disobbedire alla memoria artificialia blurosso di bianco stellata e ci avviamo d’opposto. Annusiamo la luce rosea ed ascoltiamo i mattoni rossi di profumo azzurro e se tra i vicoli di vento della città ducale si sussurra, si sussurra ancora et ancora delle gesta del duca cosparse di dubbi complottasti, che sia stato in realtà un rettiliano? O forse il rettiliano era il fratello non fratello? Ci chiediamo tra noi tra gli echi cinquecenteschi delle mura. Ma nessuna vexata quaestio si interroga mai ‘sui li medium’ con l’ardire - forse per rispetto gerarchico- a proposito dei super-tasti, quasi fossero porte iniziatiche.

In quel mentre

L’assenza totale del tempo fa entrare di diritto, dalla porta principale senza anticipazioni di sorta e senza mantello rosso ermellinato per la gioia mia e degli animalisti, salvador-farragni-dalì, che a differenza della bionda metasciampata, si autoproclama erede vero del Rinascimento vivendo in una performance continua fino a collegare il cerchio del tempo, - da vero grande influencer! – esclamerete voi con piglio ammirato – Sì – vi dirò io, - con l’unica differenza con la bionda per il colore degli occhi e la presenza dei baffi. E qui mi chiederete: - ma che c’azzeccano tutti questi personaggi nella tua favola di quest’oggi? Sembra un pasticciaccio cotto male della rivoluzione francese. - Si è no. Rispondo – Tutto ciò mi è stato suggerito dalla sfinge che si è appollaiata sul teatro per ascoltare gli umani di sotto e decifrarne il corsivo, e i tvb e i ke fai, tra l’ascolto che le giunge delle canzonette di Achille (non quello delle gesta di Troia, l’altro) e quelle di Jovanotti il pirata (anche se a lui preferisco sempre Capitan Harlock comprensivo di quella puntata numero zero censurata in Italia) infatti anche se un po’ sbiadito dai millenni l’enigma poliANIMAle riporta sul petto questo breve testo: TWTW [ndr traduzione dall’antica lingua degli abitanti del Nilo in lingua italica moderna: Io sono immagine].

E allora? Mi piagnucolate - Noi Continuiamo a non comprendere mica: anche se sarà di fascino enigmatico sempre sembra un pasticciaccio. - Provo a dare un ultima spiegazione scientifica scientificamente dimostrata: a seguito dell’epopea fantascientifica V, aumentarono con cifre da capogiro le vendite della porporina. (Si sì, proprio quella che nel scientifantasydallas V veniva propagata nei cieli a mo’ di arma biologica e sterminava solo una parte della popolazione però). Il riminese e la chicaghiana sono spariti anche loro.

Attività paranoico-critica: metodo spontaneo di conoscenza irrazionale basato sull’associazione interpretativo – critica dei fenomeni deliranti.

(Salvador Dalì)

Note

Dissonanza cognitiva: con il termine si intende una dissociazione mentale tra la realtà e il proprio comportamento, nel tentativo di giustificare le nostre abitudini o i nostri atteggiamenti contradditori con atteggiamenti razionali privi di fondamento. Attraverso la dissonanza cognitiva si dissocia mente realtà, cercando di giustificare con pensieri logici ma privi di fondamento, le nostre abitudini o i nostri comportamenti contradditori, portando a mentire a sé stessi.
Film consigliato: Space Probe Taurus (1965).
Serie consigliata: La bambina perduta - Ai Confini Della Realtà (The Twilight Zone).
Brano consigliato: Jovanotti, ‘Coraggio’

Bella gente
Questo ritmo è per voi
Questo ritmo è per voi
Questo ritmo è per voi
Questo ritmo è per voi
Coraggio
Questo è un posto selvaggio
È ora di mettersi in viaggio
Si è svegliato il serpente
Coraggio
Questo è un posto selvaggio
È ora di mettersi in viaggio.