Oggi vi parlerò di un nuovo museo fiorentino aperto tre anni fa e dedicato alla famiglia più importante della città, il Museo de' Medici. A dire la verità il museo è incentrato sul secondo ramo della famiglia, quello politico, vale a dire i duchi e granduchi, che sono rimasti al potere per 200 anni, dal 1537 al 1737.
La maggior parte dei turisti e non solo conosce maggiormente il primo ramo della famiglia quello dei banchieri, che nel 1434 prese in mano le redini della città. Al tempo Firenze era una repubblica, governata da un consiglio di otto priori, chiamato Signoria. I Medici riuscivano ad avere il controllo della città facendo in modo che almeno cinque degli otto priori fossero sempre uomini di loro fiducia. Per questo si parla di cripto-signoria.
Quindi, dopo una prima sala dedicata all’introduzione dei sette granduchi e granduchesse, con una collezione di acqueforti dei loro ritratti tra le più complete esistenti, si passa alla Sala delle Corone, dove con una riproduzione olografica vengono proiettate le immagini delle tre corone in 3D.
È interessante il fatto che il titolo granducale in Italia di fatto non esisteva prima che Cosimo I lo ricevesse dal Papa Pio V con incoronazione ufficiale nel 1569. Si dovette quindi poi creare una corona per questo titolo a cui ne seguirono altre due. La più interessante è la terza che fu realizzata per Cosimo III a fine Seicento; è come una corona regale e, di fatto, tutti i principi che lo incontravano dovevano inchinarsi di fronte a lui.
Si inizia poi con le Sale dei Sette Granduchi, partendo da quella del Cinquecento dove i tre protagonisti, Cosimo I e i due figli Francesco I e Ferdinando I vengono messi in risalto tramite opere e documenti interessantissimi, si parte dal ritratto di Cosimo I del Bronzino e dalla tavola del Ligozzi che illustra gli ambasciatori fiorentini ricevuti dal papa Bonifacio VIII.
Altra opera di un artista fedele a Cosimo è il disegno di Adamo ed Eva realizzato da Baccio Bandinelli. Da non perdere la cappellina privata di Sforza Almeni con il soffitto ad affresco della bottega del Vasari. Altre opere nella sala sono i due ritratti di Ferdinando I e della moglie Cristina di Lorena, dipinti da pittori fiorentini a loro coevi. Ci sono poi due documenti firmati da Ferdinando I con la nomina a Cavalieri di Malta di due cittadini.
Passiamo poi alla sala del Seicento in cui ci sono tre ritratti di Ferdinando II ad opera di Justus Sustermans. È interessante notare come l’abbigliamento cambi a seconda dell’età del granduca, soprattutto il colletto. Da giovane indossava la gorgiera, poi un bavero molto grande che col passare del tempo è divenuto sempre più piccolo.
All’interno della sala c’è anche un modellino della galera San Giovanni, l’imbarcazione usata dai cavalieri dell’ordine di Santo Stefano per controllare le coste del mar Tirreno e non solo. Nel 1507, infatti, i cavalieri di Santo Stefano ottennero una vittoria incredibile a Bona, facendo 1500 prigionieri. Nell’acquaforte sopra il modellino si vede appunto il granduca Cosimo II che riceve i cavalieri dopo la vittoria accompagnati dai prigionieri in catene. Il tutto si svolge nella piazza dei Cavalieri a Pisa dove era situata la sede dell’ordine.
Lasciando la sala possiamo ammirare anche il bellissimo busto marmoreo ritraente Ferdinando II e realizzato da Giovan Battista Foggini.
Entriamo adesso nell’ultima sala, quella del Settecento dove ci sono i cimeli che riguardano gli ultimi due granduchi Cosimo III e Gian Gastone e la sorella di quest’ultimo Maria Luisa, l’ultima della dinastia a morire nel 1743. Anche qui ci sono dei ritratti fantastici di Cosimo III e della moglie Margherita di Orleans dipinti dal Sustermans e di Maria Luisa ed il marito Guglielmo di Düsseldorf immortalati dal grande pittore fiammingo di corte van Douven.
Quindi chi volesse conoscere meglio la famiglia Medici, soprattutto il secondo ramo, lo invito a visitare questo museo.