La mostra sui Macchiaioli (Palazzo Zabarella, Padova, 24-10-20/18-4-21) mi ha spinta a considerare alcune somiglianze e alcune differenze tra i movimenti artistici dell'Ottocento, uno in Italia e l'altro in Francia, che hanno avuto uno sviluppo così significativo da influenzare le successive opere d'arte, dando origine a nuove e rivoluzionarie correnti artistiche.

Entrambi furono movimenti di rottura nei confronti del passato e segnano definitivamente il confine tra l'arte accademica e quella più libera, perché rigida e conforme alle regole la prima.

Si infrangono le regole per stabilirne di nuove, più confacenti alla nuova realtà sociale che si stava delineando con lo sviluppo dell'industria, le nuove scoperte scientifiche e tecniche, quelle sociali e psicologiche.

Il Realismo aveva portato con sé una nuova consapevolezza umana e sociale, basta considerare le opere stupende di Millet che testimonia le fatiche dei contadini: non più il mondo idilliaco, sereno e pastorale, tanto cantato dai poeti e dai musici, ma un mondo di dure fatiche, di sudore, di patate, come mirabilmente rappresentò più avanti Van Gogh.

La prima delle due correnti si sviluppò in Italia, i Macchiaioli, spiriti indipendenti, che rompono gli schemi con l'Accademia e aprono la strada alla trasformazione della pittura dell'800 in Europa: macchie furono chiamate le rudi pennellate della loro pittura, assai densa di colore, stesa direttamente sulla tela.

Il cambiamento non sta solo nella pennellata, pur tuttavia tanto rivoluzionaria, bensì nel significato che questi artisti hanno voluto trasmettere con le loro opere che narrano ed esaltano ogni singolo atto di vita quotidiana e se i contadini non mostrano la fatica di quelli di Millet, sono assai più reali e nell'insieme i personaggi vogliono testimoniare un nuovo modo di vedere la realtà e il sorgere di ideologie che rappresentano valori più profondi, migliori rispetto al passato e fiduciosi nell'avvenire.

Gli Impressionisti hanno invece rappresentato il mondo felice del tempo libero, del ballo in campagna, delle gite distensive sui fiumi, sulle barche, nei prati.

In ogni caso entrambi i movimenti hanno comunque avuto, come tema dominante, la ricerca della realtà, con particolare attenzione alla natura e alle persone comuni che hanno raffigurato, allontanandosi dalle abitudini di un passato che si era dedicato in special modo a ritrarre personaggi di spessore storico, mitologico, politico o religioso, oppure appartenenti alla nobiltà e all'alta borghesia, mentre nei dipinti in cui comparivano persone umili erano di genere, poco realistiche, idilliache.

Ciò che mi colpisce di questi due movimenti ottocenteschi è che, pur rappresentando gli stessi temi, sono completamente diversi nel modo di utilizzare la pittura: solida e statica quella dei Macchiaioli, eterea e vibrante quella degli Impressionisti.

Se ci accostiamo ad una tela di Fattori o di Lega, anche da vicino rimaniamo incantati nel constatare la precisione delle forme che si stagliano sull'orizzonte come incise nello spazio, come sagome ritagliate.

Accostarsi ad una tela impressionista è invece una sorpresa che ti meraviglia perché più ti avvicini, più le immagini si sfocano, per ricomporsi se ti allontani. È un'alchimia che ha del magico, perché gli Impressionisti hanno saputo ricomporre la realtà e nello stesso tempo rispettare la prospettiva, senza impegnarsi particolarmente nel disegno, che spesso non è alla base del lavoro, come da sempre accadeva in pittura.

Sfruttando invece l'accostamento dei colori sono riusciti ad interpretare la realtà nella sua vibrazione, dandoci la sensazione dell'aria che si muove, del sole che indugia e colora le ombre, del vento che gioca tra le foglie e i fiori, o accarezza la guancia di una soave fanciulla o ancora marezza le onde del fiume con infinite sfumature che si riflettono nel cielo. I cieli degli Impressionisti, infatti, sono i più belli che io abbia mai visto nell'arte pittorica e a volte mi capita di alzare gli occhi verso il cielo per rincorrere qualche nuvola con lo sguardo e riflettere che è lo stesso cielo che ho ammirato nelle loro opere...

I Macchiaioli sono tutt'altro: le figure sono solide, intagliate nell'orizzonte, spiccano nette e in forte risalto rispetto all'orizzonte, pur non essendo definite nei particolari.

Ma per capire perché si sono verificati questi fenomeni nell'arte dobbiamo guardare alla storia del passato: il patrimonio artistico italiano è così importante, vincolante, da influenzare inconsciamente e per sempre, l'occhio dell'artista, che ha impresse nella sua mente le opere dei grandi del '300, del '400, e via via fino all'800, impossibile prescindere da quell'abitudine a guardare opere così ben costruite, perfette.

Certo nell'800 l'arte si è evoluta anche in Italia, ma è pur sempre figlia del proprio passato glorioso, ma che, nello stesso tempo è il suo limite perché gli sviluppi successivi porteranno sì al Futurismo, alla Metafisica di De Chirico, alle invenzioni di Fontana, ma l'arte italiana è ancorata ad una solidità che le impedisce di volare.

Il nostro grandioso passato, di cui siamo giustamente fieri, ci ancora ad esso, ci impedisce di volare leggeri verso la modernità più avanzata.

In Francia, invece, non esisteva questa tradizione così impegnativa e si sentiva l'influenza inglese e olandese, terre più vicine geograficamente, il che ha contribuito all'evoluzione dell'Impressionismo. Perché quel volare nell'aria, quel produrre l'impalpabile, la leggerezza, ha permesso poi le osservazioni di Cézanne, la libertà espressiva di Van Gogh e in seguito l'evolversi del Simbolismo, dei Fauves, la nascita del Cubismo, fino al Dadaismo e al Surrealismo.

L'Impressionismo ha permesso al pensiero dell'artista di librarsi, di volare, di guardare il cielo e di mirare più in alto, andando oltre, là dove la fantasia sconfina nell'irrealtà e produce opere che nascono non più dalla realtà, ma dal pensiero che costruisce una nuova realtà e riesce ad esprimerla per comunicarla a tutti.

Perciò mi incanto ogni volta davanti ad un quadro impressionista: lo guardo con religiosa attesa, perché so che da quel momento l'arte ha incominciato a volare! Senza nulla togliere ai Macchiaioli, che hanno la loro bellezza e il loro fascino inalterato, coi loro balconi fioriti, con la placida bellezza antica e senza tempo e i valori profondi, che esprimono in ogni loro opera.