Quando parliamo d’amore, il più delle volte parliamo di anima, di spirito, di cuore ed è come se l’amore fosse qualcosa che non può essere toccato, “sentito” tra le mani, ascoltato con le orecchie, percepito nel suo profumo che nasce dall’odore del corpo di chi amiamo. Eppure materia e spirito sono la stessa cosa.

Nel passato remoto ci hanno dato degli schemi, soprattutto religiosi, dove il corpo fisico deve addirittura stare distante dalla percezione fisica dell’amore che si traduce in eccitazione dei sensi perché avremmo potuto commettere peccato. Per fortuna, il Papa, nelle ultime settimane, in una recente intervista pubblicata nell’ultimo libro di Carlo Petrini TerraFutura, dialoghi con Papa Francesco sull’ecologia integrale dice: “Il piacere arriva direttamente da Dio, non è né cattolico, né cristiano, né altro è semplicemente divino - ed aggiunge - non c’è posto per una moralità troppo zelante che neghi il piacere”. Ma cos’è l’eccitazione dei sensi se non l’esaltazione di tutto ciò che in quel momento sentiamo con la complicità di tutte le nostre cellule.

Eppure diciamo che l’amore, quello che ci fa battere il cuore che sentiamo fino in gola, che ci crea il buco allo stomaco, che ci fa sudare le mani, che sentiamo come un brivido lungo la schiena che avvolge e coinvolge, parte da dentro di noi perché è dentro di noi che Dio ha instillato la Scintilla Divina. È il nostro corpo fisico fatto di energia massificata con in più una coscienza che contiene e si anima attraverso la forza dell’amore che tutto può.

È vero, esiste pure l’amore casto ma è quell’amore che generiamo per i nostri affetti più cari ma non è certamente quello che nasce per essere vissuto dentro l’attrazione tra due energie che s’incontrano per fondersi l’una dentro l’altra. È un'altra cosa che possiamo chiamare amore per intenderlo come profondo affetto, come trasporto emozionale di grande forza ma non può essere quello che si genera tra un uomo ed una donna che respirano uno il respiro dell’altro fino a perdere il respiro stesso che trasporta dal mondo dei sogni fin dentro il cuore non del desiderato ma del voluto. Altrimenti diventa qualcosa completamente fuori dalla realtà su ogni livello esistenziale. È un amore che conosciamo come “platonico” ma che lascia gli innamorati (?) in qualcosa di indeterminato. Che sovente serve solo a non viverlo per paura dell’amore.

Sì, perché dell’amore si può avere paura perché è l’unico sentimento che nessuno di noi può controllare né gestire e quando proviamo a gestirlo e a dominarlo lui muore. Si ha paura solo delle cose che non si conoscono e, l’amore, fino a quando non lo si vive nel profondo dell’estasi che questo genera ci farà sempre paura. L’amore nasce spontaneo e non può essere solo “platonico” così come comunemente inteso, idealizzato, sognato, perché se si protrae per troppo tempo in questo stadio può solo essere doloroso o semplicemente qualcosa che non vogliamo conoscere fino in fondo.

Se entriamo dentro il concetto espresso dallo stesso Platone, credo che per superare l’amore che va oltre il corpo e spiritualizzarlo bisogna prima conoscerlo attraverso proprio il piano fisico. Come fai a idealizzarlo dentro il vero se non lo sperimenti dentro e fuori dal corpo. Diventa solo un’idealizzazione che di vero ha solo quello che crediamo possa essere tale. Il vero lo si può conoscere solo sperimentandolo. Il corpo fisico altro non è che il Tempio dove esiste Dio e Dio è AMORE. Dove le note musicali che compongono l’opera attraverso le parole, gli sguardi, lo sfiorarsi che diventano poesia si compongono ascoltando l’anima e non sono solo parole ma l’essenza che, se non vissuta allora sarà solo tante belle parole senza l’anima.

Ma l’amore è anima, è respiro, è vita. Qualcuno potrebbe obiettare dicendo se bisogna partire dall’amore come attrazione fisica per conoscere l’amore? Assolutamente no o anche sì perché l'amore può accadere anche così. Ma se abbiamo sperimentato l’innamoramento dove senza sfiorarsi ci inebriamo di un profumo che non si dissolve ma che si fa sempre più presente e persistente allora è necessario andare oltre e viverlo con tutti i sensi. Questi diventano il punto vero di partenza dove si inizia a conoscere l’amore che trascende verso quella dimensione spirituale dove il corpo diventa quel Tempio che spalanca le porte verso il cielo infinito per poterci consentire di volare oltre ogni umana immaginazione. Se ci è stato donato un corpo che questa forte energia concepisce, percepisce e diffonde, significa che il corpo è lo strumento per poter vivere e conoscere ciò che è stato riservato all’uomo da Dio.

È il Tempio dell’Amore e l’Amore, quello del "Ti Amo di più" è una pulsione dell’anima che non conosce il “distanziamento” ma che ha bisogno oltre che della poesia delle parole anche del sentire le mani che si sfiorano, gli occhi che giungono dentro l’anima, del battito del cuore che esce fuori dal costato per incontrare l’altro battito e diventare Uno. Ha bisogno di carezze, ha bisogno di essere vissuto non solo come un sogno dentro un cassetto.

Quando hai bisogno di sapere che l’amore non è solo un sogno ma che esiste fuori dal cassetto vai a sfiorare la sua mano, scivola al suo cospetto, bacia i suoi piedi di loto perché è lì che troverai la porta del Tempio per entrare dentro il Tempio e da lì raggiungere la Fonte Divina dove il Nettare di Loto diventa il vero nutrimento per l’anima e il balsamo per il corpo. E l'Amore sussurrò:

Quando hai bisogno di sapere che non sono solo un sogno e che esisto fuori dal cassetto…vieni a sfiorarmi la mano…