Dopo aver parlato delle risorse utili per affrontare al meglio gli asana più difficili per noi, nelle ultime lezioni abbiamo iniziato ad analizzare quale è lo scopo dello yoga. Non una semplice pratica fisico-sportiva, ma una grande risorsa anche a livello mentale che può fare la differenza in percorsi di crescita personale e collettiva.

How the body changes the mind & vice versa

Come abbiamo visto nella sesta lezione lo yoga è o dovrebbe avvicinarsi sempre più a un momento di ascolto interiore e a una pratica, sì fisica, ma prima ancora di raccoglimento, una pratica che, attraverso la sempre più profonda conoscenza e consapevolezza del proprio corpo ci permetta di raggiungere altri luoghi della nostra mente e della nostra intimità. Quando entriamo nello stato meditativo, per esempio, non solo durante la pratica vera e propria seguendo il nostro flow, ma anche nello speciale momento di Shavasana (“posizione del cadavere” che corrisponde al rilassamento finale) riusciamo a entrare in un luogo dove i sensi tacciono, riposano, assorbono i benefici della pratica e registrano a livello mnemonico le esperienze appena vissute.

Ci ritroviamo così stesi a terra, in uno stato di abbandono e, non a caso, è proprio questo il momento giusto per connetterci con la parte più profonda di noi stessi. In questa sorta di stato di dormiveglia potremmo riuscire ad avere visioni, intuizioni, messaggi dal nostro Io più profondo, ed è a quel punto che i problemi quotidiani svaniscono, o meglio ancora, ci rendiamo conto della loro relatività e magari dell’eccessivo investimento energetico che usiamo per occuparcene, quasi si trattasse di vita o di morte, anche quando, nella maggior parte dei casi, non è così.

Uno specifico tipo di yoga che sonda ulteriormente gli aspetti del rilassamento allo scopo come sempre in tutto lo yoga, di raggiungere livelli di consapevolezza sempre più alti, ma non solo, è Yoga Nidra. Dal sanscrito, yoga (unione) e nidra (sonno). Yoga del sonno quindi? In realtà si tratta di uno stato intermedio di sonno-veglia che conduce a un profondo rilassamento, fisico, mentale, emozionale e non ultimo cerebrale.

Yoga Nidra è infatti una potente tecnica di origine tantrica per imparare a rilassarsi in modo cosciente e praticare uno stato di “sonno dinamico”. Consiste nel portarsi in una posizione sdraiata (preferibilmente non a letto, per non indurre il sonno incosciente) e rimanere mentalmente attivi rilassando completamente tutto il corpo grazie alla voce-guida di un insegnante. La pratica può durare anche un'ora o più (a differenza di Shavasana che è considerata un asana di chiusura di tutte le pratiche di yoga e si tiene solo per pochi minuti).

Quando ho sperimentato Yoga Nidra per la prima volta fortunatamente non mi sono addormentata. Cosa che è successa in altre occasioni. E sì, perché per tutti noi sdraiarsi, rilassarsi e chiudere gli occhi corrisponde al momento di abbandono che anticipa il sonno, quindi all'inizio in particolare è facile che accada. Ricordo che ero molto curiosa di testare l'esperienza.

Sin da ragazzina mia mamma mi aveva introdotto ai benefici del training autogeno e quando mi raccontò per la prima volta della sensazione di distacco dal corpo che aveva provato arrivando a rilassare l'intero corpo fino alla testa, io ne rimasi così affascinata, e quasi incredula, che all'inizio pensai che era mia madre ad avere doti particolari! Io provavo e riprovavo quando andavo a letto a ripetere l'esperimento di rilassare una parte del corpo alla volta partendo dai piedi per arrivare fino alla testa perché volevo sapere cosa si provasse a non sentire più il corpo, ma era già tanto se non piombavo addormentata immediatamente. Credo di non essere mai arrivata nemmeno alle ginocchia all'epoca.

Per anni poi non ho più avuto modo di praticare training autogeno o simili, fino all'incontro con lo yoga e la meditazione durante gli anni universitari. Fu un semplice volantino a condurmi a quel fatidico pomeriggio di teoria e pratica di meditazione e Yoga Nidra. Io non vedevo l'ora di fare la pratica. Non ripensai a mia madre e alla mia esperienza giovanile ma mi rendo conto oggi che l'entusiasmo, la curiosità e la fame di scoperta quel giorno erano le stesse di quando ero bambina. Ricordo che quel pomeriggio riuscii a seguire la meditazione guidata in tutte le sue parti senza addormentarmi, probabilmente per l'eccitazione che avevo in corpo!

La voce guida mi inoltrò in un mondo simile a quello onirico, ma mi rendevo conto di essere sveglia. Era come sognare senza dormire. I colori delle immagini evocate erano vividi, le sensazioni reali, non riuscivo a sentire gli odori ma desideravo tanto riuscirci, ne avevo il ricordo ma non li captavo percettivamente. Mi ero rilassata tanto che il giorno dopo mi sentii...distrutta! Pensai, ma come? Mi sono rilassata tanto e ora sento tutta la stanchezza del mondo? Non dovrebbe essere il contrario? Durante la meditazione avevo provato anche sensazioni contrastanti, a tratti fastidiose e il giorno seguente mi sentivo sottosopra. C'era qualcosa che mi sfuggiva. Mi dissero che era normale e che lavorando a livello di inconscio poteva accadere di smuovere flussi emotivi e psicologici di cui non avevo piena coscienza. A quel punto non me ne preoccupai oltre.

Ho sempre affrontato esperienze di scoperta con grande spirito di curiosità, ma è stato solo anni dopo che ho capito il potere profondo di questa pratica che, non a caso, può essere utilizzata per alleviare sintomi da stress, per aumentare i livelli di consapevolezza e presenza mentale e addirittura per aumentare la memoria e la creatività. Avete mai provato a prepararvi a un esame, imparare un testo a memoria o addirittura una lingua sfruttando questa tecnica? Suona incredibile, ma ci sono esperimenti che provano sia possibile perché è proprio nello stato di massimo rilassamento che siamo più ricettivi a livello cerebrale.

Tali scoperte risalgono agli anni '40 quando il maestro Swami Satyananda Saraswati si dedicò intensamente all'approfondimento di questi temi. Ancora oggi il suo lavoro raccolto nel testo Yoga Nidra1 è considerato un punto di riferimento per gli studiosi di questa tecnica. In questo testo l'efficacia del rilassamento che si raggiunge praticando Yoga Nidra viene confermata anche da sperimentazioni di successo fatte in diversi ospedali, nonché dai tracciati cerebrali (ECG) condotti prima e dopo la pratica.

Attraverso il rilassamento profondo è possibile non a caso alleviare tensioni fisiche, mentali e psicologiche. Si è testata addirittura la riduzione di alcune malattie psicosomatiche e l'efficacia di questa pratica anche come cura palliativa in aggiunta alle cure mediche standard per malattie importanti, tra cui quelle tumorali. È ormai noto a tutto il mondo scientifico che lo stress è una fonte scatenante di numerosissime malattie e lo stress delle persone che si ammalano tanto più, se non trattato, rischia di incrementare lo sviluppo della malattia stessa o l'insorgenza di altre in parallelo. Più in generale è comunque possibile utilizzare questa tecnica per rigenerarsi profondamente e addirittura recuperare ore di sonno perdute.

Fu sempre Swami Satyananda Saraswati a scoprire che nello stato di veglia che precede il sonno il cervello è più ricettivo e che è possibile indurci in quello stesso stato, senza addormentarsi, seguendo un particolare percorso guidato e graduale. Attraverso la pratica di Yoga Nidra è dunque possibile esplorare consapevolmente diversi stati di coscienza quali il sonno, il sonno profondo e il sogno, entrando così in contatto con inconscio e subconscio, proprio perché, come nel sonno, ci apriamo a visioni, sensazioni, immagini simboliche e di archetipi che ci parlano di noi.

Il profondo riposo è generato innanzitutto dalle condizioni di silenzio e immobilità che la pratica richiede, poi l'insegnante ci guiderà a lavorare con il respiro per rilassare il corpo a livello profondo e durante la meditazione ci condurrà in un viaggio sensoriale di visualizzazione.

In sostanza come dice Swami Satyananda Saraswati:

Yoga Nidra è un mezzo per contattare la fonte della conoscenza del nostro sé e dell'ispirazione che giace in ogni persona. È una tecnica di sogni autoindotti in cui la nostra preziosa coscienza può essere sistematicamente illuminata esplorata e quindi utilizzata per arricchire la nostra vita quotidiana.

1 Swami Satyananda Saraswati, Yoga Nidra, Satyananda Ashram Italia 2001.