Luce Gallery presenta Noisyboy, la prima personale di Caitlin Cherry in galleria ed in Europa. La mostra riunisce dipinti figurativi inediti che appartengono all’ultima serie dell’artista afroamericana, la cui ricerca caratterizzata da una particolare pratica pittorica si ispira alla storia e all’attualità.

Le opere ad olio riflettono sul desiderio sovrapposto diffuso negli Stati Uniti per il corpo di donne nere e la loro successiva brama di veicoli di lusso. Questa combinazione estetica ha avuto origine nelle pin-up della Seconda Guerra Mondiale, quando ragazze sessualizzate venivano utilizzate nella propaganda con lo scopo di ricordare ai soldati le loro amate e il progresso dell’ingegneria per cui combattere tornando vincitori. L'intenzione di rappresentare il desiderio maschile è sovvertita attraverso l'impiego di una palette sovrasatura e un contemporaneo èthos tecnologico per la disgregazione di immagini. Caitlin Cherry raffigura un mondo privo di uomini e suggerisce che fin dall’inizio le seduttrici volevano per sé il potere di queste macchine, così da procurarsi una via di fuga fuori dalla cornice pittorica verso la liberazione. Il suo immaginario è pieno di figure femminili nere, che indossano pantaloni di pelle come i costosi interni delle loro automobili.

Il titolo della serie e della mostra deriva dal film di fantascienza sportivo Real Steel (2011) di Shawn Levy, in cui robot meccanici di un prossimo futuro, come Noisy Boy, combattono sui ring al posto dei pugili e vengono controllati a distanza da operatori umani. Influenzata da questa storia di velocità, prestazioni, avidità e temerarietà, l’artista mantiene una propensione per il futurismo distopico. I lavori sfidano una cultura in cui la buona ingegneria è una sensibilità maschile e, al contrario, gli errori sia nella pittura che nell'interfaccia dell'immagine sono interventi graditi.

Con un singolare uso del colore Caitlin Cherry continua ad esplorare i fenomeni cromatici negli schermi a cristalli liquidi malfunzionanti, mentre l’osservatore lascia la sua matrice di distorsione per una nuova comprensione della rappresentazione.

Di grandi dimensioni, i ridipinti esposti riproducono anche video pubblicati su Instagram di giovani rapper molto attive e seguite sui social media, come Tokyo Jetz e Miss Mulatto o la modella Buffie the Body. I fermimmagine vengono alterati digitalmente al computer in diverse fasi prima di ottenere il risultato finale, che determina la composizione pittorica. Il loro trasferimento sulla tela esalta l’identità che i soggetti impersonano.