Battute dalle più importanti case d'asta, le sculture di Matteo Pugliese sono opere di rara bellezza figurativa che si inseriscono in contesto artistico squisitamente contemporaneo. Le sculture in bronzo che emergono dalle pareti suggeriscono un'indagine artistica che supera lo spazio bidimensionale allargando lo sguardo a confini inesplorati, oltre i quali la forza del soggetto rappresentato si misura con i suoi stessi limiti, con la capacità di movimento e con la potenza.

È una forza fisica che riflette uno slancio interiore: i soggetti delle sculture di Pugliese usano l’energia per liberare il mondo interiore che sembra imprigionato dentro di loro; cercano di uscire dagli schemi, prendono le distanze da una realtà nella quale non si riconoscono. È un processo di riscatto, di rinascita e di ricollocazione della propria persona in una realtà altra.

Pugliese sembra raccontare, attraverso le sue sculture, la ricerca interiore dell'uomo moderno e contemporaneo: il senso di smarrimento e di disagio, di inadeguatezza, di decadenza e di estraneità che avviluppa le vite stritolandole in una dimensione nella quale si rischia di soffocare. Non a caso Pugliese scolpisce lottatori e guerrieri, uomini impegnati in continue lotte: il combattimento fisico si misura sul piano delle emozioni e dei sentimenti.

In Extra Moenia è forte la percezione di questo combattimento: il muro simboleggia la realtà dalla quale l'uomo cerca di prendere le distanze poiché non si riconosce in essa in quanto non riesce a trovare una collocazione soddisfacente e da qui il desiderio di appropriarsi, in ogni modo, di uno spazio su misura, per mettere ordine nella propria vita. Il sapore del riscatto lo avvertiamo in The Guardians, in un gioco di equilibri (tra storia passata e futura) e proporzioni (non solo in termini artistici ma anche emotivi). I Guardiani, che attingono a culture lontane, miti e leggende di altri popoli e di altri Paesi, sembrano essere i custodi di un ordine che l'uomo è riuscito a raggiungere. Depositari di una Storia sacra.

Pugliese racconta la contemporaneità del pensiero iniziata con Michelangelo e con la quale tutti hanno dovuto fare i conti (parafrasando la lezione di Sgarbi). E così, rimodellando i nudi classici e rinascimentali, Pugliese trova una sua linea espressiva, originale e contemporanea, dinamica e ipnotica, dove la drammaticità dei soggetti si realizza in frammenti emotivi. Attraverso questi frammenti ogni soggetto cerca la propria ricollocazione, liberandosi dai vincoli di un "muro" che è prigione dell'essere e, nel contempo, principio dell'essere.

La ragione dell'uomo inizia nel punto di disgregazione della materia, del muro costrizione e del muro vincolo.

La contaminazione artistica di Pugliese ci introduce in un nuovo capitolo della scultura italiana che affonda le radici nel passato guardando al futuro, ai nuovi linguaggi, alle nuove tendenze per abbracciare il confronto e la sperimentazione.