Sono affascinato dalla strumentazione e dalla tecnologia in generale…Credo nell’idea di un corpo “prolungato”. Sappiamo così poco, percepiamo così tanto.

(Davide Balula)

Gagosian è lieta di presentare “Iron Levels”, una mostra di nuove opere dell’artista francese Davide Balula. Surreale, spiritoso e impegnato, il lavoro di Balula esamina l’interrelazione tra filosofia, fenomenologia e fisica.

Per la galleria di Roma, l’artista ha creato un percorso esperienzale direttamente collegato all’architettura dello spazio. All’ingresso, i visitatori sono invitati ad attraversare un metal detector, strumento di indagine e controllo ormai onnipresente che tramuta gli oggetti personali in materiale sospetto e potenzialmente minaccioso. Il suo fine è rivelare il metallo e il materiale non-corporeo che portiamo con noi ogni giorno—chiavi, monete, cellulare—e che consideriamo abitualmente come un’estensione di noi stessi, fungendo quindi da portale che separa lo spazio idealizzato della galleria dal mondo esterno.

Nella prima sala il visitatore è invitato a prendere in mano una sfera di acciaio. Il suo contenitore, scolpito da artigiani locali in pietra calcarea, rievoca la morbidezza e le curve della pelle e la resa anatomica dei Maestri scultori italiani. La sfera e il suo supporto esplorano l’equilibrio gravitazionale tra il corpo e la Terra, invitando a riflettere sul peso, la massa e la densità. In Air Between Fingers (2014), un video di 1:47 minuti girato con un iPhone, il pollice e il dito medio di Balula si sfiorano lasciando un millimetro di spazio tra i polpastrelli, toccandosi occasionalmente come se l'artista perdesse il controllo su uno spazio così ridotto, in un'affascinante rappresentazione di forza di gravità, attrito e magnetismo che agiscono sul corpo e al suo interno.

La sala ovale ospita una nuova serie dei noti Burnt Paintings di Balula, realizzati appositamente per l’ampia curva della parete principale. Queste opere presentano due elementi binari: uno contiene il residuo di carbone che resta dal legno bruciato, e l’altro l’impronta su tela lasciata dallo stesso carbone. In gruppi di due, tre o quattro elementi per opera, questi “dipinti” vivono in una stretta relazione di positivo e negativo, come nella fotografia o nel processo di stampa. Il processo di creazione del carbone è lento e continuo con un graduale aumento e diminuzione della temperatura, in modo che il legno non diventi cenere ma possa essere bruciato ancora. I Burnt Paintings esaminano la ciclica, quasi alchemica, trasformazione di energia in natura, fenomeno fondamentale nel lavoro di Balula.

Davide Balula è nato nel 1978 a Vila Dum Santo, Portogallo e vive e lavora tra New York e Parigi. Il suo lavoro è incluso nelle collezioni del Centre Georges Pompidou, Parigi; Fonds National d’Art Contemporain, Parigi; Musée d'Art Contemporain du Val–de–Marne, Vitry–sur–Seine, Francia; Fonds Régional d’Art Contemporain Poitou–Charentes, Francia; e Fonds Régional d’Art Contemporain Provence–Alpes Côte d’Azur, Francia. Tra le personali recenti si annoverano : “Sirène du Mississipi”, Musée de l'Objet, Blois & Ecole des Beaux Arts de Châteauroux & Bourges, Francia (2007); “Endless Pace”, Museums Quartier Vienna, Austria (2007); e “La main dans le texte”, Prix Marcel Duchamp, FIAC, Parigi (2015). Balula partecipa alla Biennale de Lyon attualmente in corso fino al 7 gennaio 2018.

Dal 19 al 24 settembre, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio promosse dal Mibact, una delle nuove sculture di Balula sarà in mostra presso la Biblioteca Angelica di Roma, la più antica biblioteca pubblica d’Europa, fondata nel 1604. L'opera sarà esposta accanto ad alcune rare e preziose edizioni, provenienti dall’importante fondo antico della Biblioteca: Della gravità dell’aria, e fluidi, esercitata principalmente nelli loro homogenei, nella quale il matematico Stefano degli Angeli, stampato a Padova nel 1671, si interroga su questioni quali la gravità e la materia; Discorsi e dimostrazioni matematiche di Galileo Galilei del 1638; e Philosophiae Naturalis principia mathematice, di Isaac Newton nella quale l’autore descrive la legge di gravitazione universale, considerata una delle più importanti opere del pensiero scientifico.