Ha preso il via giovedì 14 settembre al Teatro Astra di Vicenza il 70° Ciclo di Spettacoli Classici con un gran successo di pubblico - il secondo del triennio curato da Franco Laera con Adriana Vianello e Virginia Forlani, che ha trasformato il Ciclo in un vero e proprio festival delle arti performative - e ha visto calcare il palcoscenico il grande regista Robert Wilson nello spettacolo “cult” Hamletmachine, con un testo di Heiner Müller, nella nuova versione realizzata per il 60° Festival di Spoleto dall’Accademia d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico” (repliche il 15 e 16 settembre). Un programma teatrale davvero interessante e dai risvolti sempre più innovativi che contribuiscono a far di Vicenza uno dei luoghi deputati e più riconosciuti nel panorama nazionale.

La grande rassegna teatrale prosegue al Teatro Olimpico ( 22 - 24 settembre) con La Trilogia degli Elementi (Ismene/Fedra/Aiace), un'opera “per voce sola e macchine celibi” che la Compagnia Khroma di Enrico Bagnoli e Marianne Pousser ha tratto dai testi del poeta greco Yiannis Ritsos.

Ma numerosissimi sono i luoghi della città coinvolti quest’anno nel corso della rassegna Conversazioni: infatti, tra le mura della corte barocca di Palazzo Leoni Montanari 20 Silences di Charles Chemin e Dom Bouffard immergerà il pubblico in immagini e musica dallo spazio infinito per una “drammaturgia dello sgomento” (22-23 settembre). E sempre al Teatro Olimpico (27 e 28 settembre) è di scena l'atmosfera del teatro popolare e della commedia dell’arte di Stivalaccio Teatro che porta in scena in prima nazionale Il Malato immaginario − L’ultimo Viaggio ispirato a Molière per la regia di Marco Zoppello.

Excursus nella grande musica barocca con l’esecuzione della Matthäus Passion di J. S. Bach nell’esecuzione “semi-scenica” dell’Ensemble veneto Il Teatro Armonico diretto da Margherita Dalla Vecchia (Teatro Olimpico, 30 settembre e 1 ottobre). E, a un secolo esatto dalla Rivoluzione russa del 1917, lo Stanislavsky Electrotheatre di Mosca presenta Octavia. Trepanation, un’opera di Boris Yukhananov e Dmitri Kourliandski, spettacolare lavoro corale che ci mette di fronte a una radicale riflessione sulla violenza, a partire dalla tragedia di Seneca e dagli scritti di Trotsky su Lenin (Teatro Olimpico, 5-8 ottobre). Ovidio, di cui si ricorda il bimillenario della morte, ha ispirato Metamorfosi, una performance tra arti visive e drammaturgia sperimentale a Palazzo Chiericati, ideata e realizzata dalla scultrice e pittrice Giulietta Gheller e dall’attrice Debora Pradarelli (28 settembre – 1 ottobre).

Il Ciclo di Spettacoli Classici Conversazioni 2017 si chiude nello straordinario palcoscenico dell’Olimpico nel nome di Euripide e Seneca. Micaela Esdra sarà Medea per la regia di Walter Pagliaro, in una produzione del festival siciliano Teatro dei Due Mari arricchita dalle installazioni di Michele Ciacciofera e dalle musiche di Germano Mazzocchetti che porta in primo piano la tremenda attualità della condizione dei migranti (13-15 ottobre).

Ma Conversazioni vede anche un fitto calendario di incontri che iniziano al Teatro Olimpico domenica 17 alle ore 18,00 con Peter Greenaway in The Atomic Number of Uranium IS 92; il 19 è la volta di Luis Sepúlveda in Storie ribelli; Charles Chemin e Dom Bouffard in 20 Silences nel Cortile di Palladio Museum il 22 e 23 settembre (ore 22.30). E ancora Giulietta Gheller e Debora Pradarelli in Metamorfosi il 29 e 30 settembre, e l'1 ottobre; Cesare Galla e Enrico Girardi in Teatro musicale, teatro totale nell'Odeo del Teatro Olimpico il 30 settembre (ore 17.00); Ezio Mauro in Lenin e lo Zar: i due treni della rivoluzione a Palazzo Chiericati il 4 ottobre (ore 18.30); Achille Bonito Oliva, Boris Yukhananov, Dmitri Kourliandski in Violenze dell'arte a Palazzo Leoni Montanari il 7 ottobre ore 17.00; Filippo Amoroso, Caterina Barone, Walter Pagliaro e Michele Ciacciofera in Medea, una tragedia continua nell'Odeo del Teatro Olimpico il 14 ottobre (ore 17.00).

E grande attesa già si prospetta per l’edizione del prossimo anno per la quale sono già al lavoro nomi di grande prestigio internazionale come quello di Robert Wilson con il suo nuovo Oedipus Rex, Ryoji Ikeda con una installazione\performance disegnata appositamente per la Basilica Palladiana, Enrico Melozzi e Carlo Presotto con il progetto sul compositore veneziano Andrea Gabrieli e Peter Greenaway che, assieme a Saskia Boddeke e Giovanni Sollima annuncia un Pandora’s Box tratto da Le opere e i giorni di Esiodo.

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