Tra gli edifici più spettacolari della Romania troviamo i Monasteri dipinti della Bucovina, nel nordest del Paese, dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.

Nel XV e XVI secolo per spiegare e ricordare la vita dei più importanti santi ortodossi e dei profeti del passato, questi venivano raffigurati in scene e momenti tratti dai racconti biblici sulle facciate dei monasteri. Gli affreschi venivano eseguiti esternamente in modo che tutti, anche i viandanti, potessero ammirare sia la loro bellezza artistica sia il messaggio e le tematiche che stavano raccontando, in particolare venivano rappresentati dei cicli decorativi completi, dove al fianco delle figure importanti per la religione venivano inseriti anche principi e regnanti del tempo, in una sorta di propaganda collettiva per ricordare l’importanza della Cristianità contrapposta ai Turchi nemici storici sia del romeno, sia del cristiano. Nelle stesse scene proprio i rappresentanti dell’Impero Ottomano, condottieri conosciuti all’epoca, sultani e popolazione erano considerati e rappresentati come demoni e destinati loro malgrado agli Inferi, proprio per un fattore principalmente religioso e sociale, volto a mantenere alto il morale in un'importante fase che vedeva contrapposti i due popoli e le due religioni.

Nel 1487, in meno di 4 mesi, il regnante Stefano il Grande, proprio per celebrare una vittoria contro i Turchi, faceva costruire il più famoso dei monasteri, quello di Voronet, che per la complessità dell’opera e per la vivacità dei colori con un blu predominante, tanto da essere chiamato soprattutto nella zona ‘blu Voronet’, è stato ribattezzato come la Cappella Sistina d’Oriente.

Questo monastero ha una grande varietà di affreschi sia esternamente, in un modo che lo accomuna con gli altri monasteri, sia internamente, tanto da renderlo particolare nel gruppo di costruzioni; lo rende inoltre caratteristico proprio il colore che nella sua specifica tonalità è stato ottenuto grazie all’utilizzo di lapislazzuli. Tutti gli affreschi sono ricchi di dettagli e rappresentano scene tratte dalla Bibbia tra cui il meraviglioso Giudizio Universale e la Genesi, preghiere e inni sacri, ed è rappresentato anche l’albero di Gesù, o albero di Jasse, dove si possono scorgere i ritratti di antichi filosofi greci come Aristotele e Platone oltre ad altre importanti figure del passato. Il monastero si trova lungo le sponde di un fiume e coniuga elementi bizantini e gotici visibili nella torre, nelle finestre ad arco gotico e nelle cornici rettangolari delle porte; il paesaggio circostante rende ancora più magnifico lo spettacolo della visione artistica specialmente in occasione di giornate piene di luce e di riflessi.

Un altro bellissimo monastero è quello di Moldovita, costruito per volere del principe Petru Rares nel 1532 e dipinto solamente 5 anni dopo, decorato con stupendi affreschi ispirati a una poesia dedicata alla Vergine Maria e al suo intervento a protezione della città di Costantinopoli durante l’attacco persiano del 626 a. C. Per similitudine con quel ricordo storico, visto che nel 1500 la minaccia ottomana era forte in Moldavia, attraverso l’opera pittorica si voleva invocare l'intervento divino sperando in una intercessione. Decorate principalmente in giallo ocra, rosso, verde e blu, le pareti del monastero di Moldovita, costruito nel bel mezzo della foresta, ospitano anche una rappresentazione della genealogia di Cristo. La chiesa combina elementi bizantini e gotici e presenta un portico aperto, 3 absidi, una torre ottagonale, e una serie di piccole nicchie, ce ne sono ben 105, ciascuna dedicata a una figura angelica. A pochi passi si trova un edificio a due piani al cui interno è ospitato il Museo del convento dove sono conservati gli arazzi realizzati con fili d’oro e d’argento, icone, libri liturgici e reperti archeologici. Il complesso è custodito all’interno di una cinta muraria quadrangolare, fortificata con delle torri angolari, e rappresenta un’opera architettonica che, oltre a un messaggio di tipo religioso, dona sicurezza spirituale e interiore utilizzando la forza e la potenza data dalla presenza fisica sul territorio.

È sicuramente da ricordare il Monastero di Sucevita che si trova a 60 chilometri dalla città di Suceava, uno tra i più bei monasteri dipinti della Romania; venne fondato nel 1581 dal vescovo di Raduti e in seguito ampliato da suo fratello, il principe regnante della Moldavia. Anche questa è una struttura fortificata per sottolineare la situazione in cui versava l’aerea in quel periodo, è circondata da mura e torri difensive. La muratura è spessa e lunga quasi 100 metri, le torri complessivamente sono 5, e bastioni e contrafforti amplificano il deterrente difensivo; inoltre sulla chiesa, l’ultima ad essere costruita delle 22 chiese affrescate della Bucovina, svetta un significativo campanile con funzione di osservatorio. Affrescato a fasi alterne tra il 1595 e il 1604, il monastero di Sucevita ha il maggior numero di immagini dipinte, anche se il versante occidentale non è decorato. Tra le raffigurazioni troviamo la Scala del Paradiso, un percorso ascensionale di collegamento tra Terra e Cielo, ornata da angeli dalle ali rosse, e dove confluiscono sentieri con iscrizioni delle importanti virtù monastiche. La chiesa ha 5 sale e due portici che non sono identici perché costruiti in una seconda fase e anche qui troviamo un museo con reperti e manufatti del periodo.

Vi sono anche altri monasteri nella zona non meno belli o meno caratteristici di quelli menzionati, il tutto immerso in un ambiente naturale incontaminato che valorizza ancora di più l’opera dell’uomo, tra boschi secolari e campi coltivati. Vale la pena sedersi sulle innumerevoli panche che circondano i monasteri e ammirare i colori ancora vivaci degli affreschi, nello stesso modo e con la stessa curiosità dei viaggiatori del passato.