Giacometti non lo ha incontrato... l'ha ritratto, idealmente, infinite volte, in quella sua lunga prospettiva.
Di lui ha le fattezze della sua arte e l'incipit del suo cognome.
Metallescente come le le sue sculture, brilla per quello spazio che è riservato al puro vibrato del suono: la notte.
Skyline di un notturno che ha il suo più intenso quesito nel cuore delle tenebre.
Giacomo Maiolini, come l'ancora fanciullo Bruce Wayne (Batman), si sente interrogato da Joker, con il dilemma che vale un'intera esistenza: “Dimmi bambino, tu danzi mai col diavolo nel pallido plenilunio?”.

È la domanda a cui Giacomo ha dato, più e più volte, risposta… partendo senza un patrimonio blasonato, alla “Wayne”, ma con un patrimonio di pulsazioni, al notturno, nel sangue.
Ballare... sentire un ritmo che sa di nuova eroica araldica, della più futuribile delle contemporaneità: la musica.
Ballare nel mondo e nell'antro della sua caverna emotiva: grotta dove immaginazione e realtà convivono senza limiti.
Tuffarsi nel nero del vuoto, con la forza che si esercita col distacco e il coraggio. Coraggio che è il fuoco dell'attrito, tra aria e materia, generato in velocità d'esecuzione.
Ballare coi propri demoni, esorcizzarli nell'arte di vivere il futurismo di un cuore il cui ritmo lo detta un'altra natura: la natura di chi imprime nell'oggi la sua addizione al domani.
Giacomo vive di lunghe e celeri proiezioni.
La sua resta la condizione di chi conosce il limite tra i mondi possibili e quelli solo vaneggiati.
Come un ragazzino, a cui la vita ha prematuramente mostrato la sua deadline, ha forgiato la sua esistenza, in azione ed immaginazione, proiettandola nel conflitto tra luce e tenebra, avvolgendosi delle forze della seconda per portare la prima alla ribalta.
Strumenti di tutto questo sono stati il viaggio e la musica che si esprimono nel sonoro della sua cavità vocale.
Incavo sbalzato sull'incudine dal martello che picchia di forza e spacca l'acciaio per il prezioso argento balinese della sua corazza ed esprime rari quanto roboanti acuti che riempiono lo spazio di verità.
Proprio come un ragazzo che attinge forza dalla natura e la trasforma in sua natura… Giacomo si avvolge della dimensione oscura all'abitudine, imposta dalla volontà.
Inno dell'uomo che si moltiplica nel tempo a venire per l'inconsapevole eroe che se vince, vince se stesso.
Con l'azione melanconica di chi, un po' pipistrello e un po' umano, si aggira nella più cosmopolita delle città, la sua Gotham, lavorando, quando il mondo dorme, per regalargli il risveglio migliore... la musica.
Come Batman, porziona il suo corpo tra bestia e anima, doppio di una sola verità.
Se gli si toglie il sonoro la sua mimica vibra della potenza dei gesti di un Von Karajan alla guida dei Berliner Philarmoniker, senza margine all'equivoco. Gestualità ampia, priva di pudore e carica di rispetto nell'assecondare l'emozione.
La sua visione domina l'aria e la di lei forza conduttrice, la luce e la di lei forza rappresentatrice, l'ombra e la di lei forza occulta.
Il doppio è la sfera entro cui si muove per congenita condizione di vita.
Dal suolo al sottosuolo la distanza è inenarrabile… vertiginosa quanto la sua statura fisica e inconoscibile quanto la sua statura umana.
Comunica tra le ipotetiche 10, o 100 battute, di un tempo mai dato, sempre rubato, ma di esse solo una esplode in un breve attimo, verticale quanto il suo equilibrio.

Lo stile è per Giacomo, la corda tesa dell'archetto sul violino.
Il gusto è la sua Batcaverna, dentro la quale cogitare le immagini da proiettare nel cielo della sua città, una stazione interplanetaria che Tarkovskij chiama Solaris.
Giacomo compare con la sua estetica tribale, stratificato di quanto la sua storia racconta.
Dal vivere il gusto trae ispirazione per generare energia alla forza istintiva delle sue idee.
Autoritrattosi, agli occhi altrui, regalmente folle, come Ludwig II di Baviera.
S'impagina nell'estensione di sé, equestre, a cavallo della vita, come uscito da una tela di Velasquez, esprimente nobile sentore.
Con ritmo luministico-lombardo, tratteggia i violenti toni chiaroscurali del suo vivere, con sentimento caravaggesco.
Pregno di quel passaggio orientalista, di fine '800, che permea la sua figura di viaggiatore connesso ai temi dell'evoluzione dell'uomo: dalla rivoluzione industriale, all'automobile, dalla velocità, alla sua rappresentazione (cinema) e futurismo (azione e sua scomposizione).

Giacomo poco concede del suo antro segreto e tanto regala in immagine, dimensione e qualità.
Carico di quei simboli che sono effigi di una neo-aristocrazia pop che si mescolano alla spiritualità di quell'Oriente lontano, dalla vecchia Europa crociata, giocando attraverso lo specchio.
Prospettive d'estetica, del fisico, speculare all'anima, costruita con lo sguardo nel mondo.
La sua immagine, si disegna in un neoumanesimo dove l'uomo è centrale per potenza e fattività.

Osservandolo da vicino è come se respirasse quel tanto di te che te lo rende caro al cuore: comparabile al meccanismo di quella vita segreta degli angeli che sa, con egoismo divino, gerarchizzare le priorità dell'anima.

Il progetto
Il progetto editoriale che porta il titolo PRE-TESTO nasce dall'incontro tra Giacomo Maiolini, produttore discografico e Michele Venturini, storico del costume.
Il tema è l'estetica legata all'uomo attraverso un uomo che diviene pretesto argomentativo: Maiolini.
Venturini si produce in un volo pindarico attraverso la storia delle discipline dell'estetica e con lui, in questo volo, la figura del fondatore di Time Records.
Le relazioni poste in essere sono nervo e contenuto dell'opera.
I rimandi alla poliedrica esperienza dell'arte sono costanti.
I nessi tra l'estetica di Maiolini e la scultura, la pittura, l'architettura, il design, la moda, il costume, la musica… producono la mappatura dell'immagine di Giacomo Maiolini.
Progetto sull'immagine e progetto legato alla passione per l'immagine ed il suo valore emotivo.
Valore che lega il titolo PRE-TESTO alla Onlus TIMETOLOVE, voluta da Giacomo Maiolini, per realizzare un progetto di estetica del vivere, d'opportunità allargata di fruizione della bellezza attraverso la dignità ritrovata dell'uomo.
Timetolove in favore di donne e bambini in difficoltà nel mondo per poter donare a loro le opportunità espressive di cui ogni essere umano deve vivere.
PRE-TESTO è dunque “Il pretesto” per realizzare bellezza, sia nei contenuti testuali che in quelli oggettivi di libertà e dignità d'esperienza per l'uomo.