Personaggi
Romeo, il marito
Giulietta, la moglie
Il ladro e il palo, a causa del loro lavoro così delicato desiderano l'anonimato

Giulietta
È notte fonda.
Da venti giorni ho un sonno agitato. Mi alzo. Vado in bagno. Ritorno a letto e chiudo la porta della mia stanza, ma non dormo.
Da venti giorni possiedo una certa polverina bianca che ho acquistato sul sito Il delitto perfetto; consigli utili e riservatissimi e consentirà di aggiustare la mia vita sfruttando la quotidiana preparazione dei cibi. Il sito, per sua natura è stato difficilissimo da raggiungere: un percorso a tappe, una caccia al tesoro e alla fine ci sono riuscita. Ho varcato la soglia di un mondo che mi dà la possibilità di eliminare la relazione con un marito ormai defunto, così ingombrante nella sua convinzione di essere ancora vivo, da rendere le mie giornate davvero insopportabili. Lo conduco alla dolce morte, così libero tutti e pace sarà fatta. La prima cosa che farò dopo la dipartita del caro estinto sarà donare in beneficenza le 150 camicie, i 70 giubbotti, gli 80 pantaloni e gli innumerevoli maglioni e calzini e le incalcolabili mutande, maglie e magliette che invadono l'appartamento. Mi rigiro nel letto. La porta è aperta, mi sembrava di averla chiusa. C'è la luce accesa nella stanza da pranzo, anche nella cucina. Sento rumori. Romeo è sempre maldestro, inciampa; soprattutto verso le tre di notte. A lui non importa che io magari stia dormendo. Anzi tra poco verrà a dirmi che sta male. Domani, sì, domani preparo la crema di Verona che a lui piace tanto. Al latte, alla maizena, alle uova e alla frutta devo aggiungere solo quella polverina bianca che tengo ben protetta nella borsetta rossa che non uso mai e si trova qui nella scrivania vicino al letto. La luce è ancora accesa. Chiudo la porta.

Romeo
Chissà cosa ha fatto questa sera Giulietta, non dorme più. Ormai la sua vita è un inferno, tanto vale che l'aiuti con un dolce trapasso. In realtà lei è già morta ma è così ingombrante e fastidiosa nella sua convinzione di essere ancora al mondo da rendere le mie giornate davvero insopportabili. Da venti giorni ho una certa polverina bianca che ho ordinato consultando il sito Il delitto perfetto; consigli utili e riservatissimi. È stato difficile trovarlo ma ci sono riuscito. Nella busta che mi hanno inviato c'era scritto "veleno per topi, usare con cautela". E con cautela l'ho aperta e dentro ho trovato un'altra bustina trasparente con quella certa polverina bianca. Ora si trova nel mio cassetto qui vicino al letto. Domani mattina la sciolgo tutta nella sua tisana. Appena sarò solo, svuoterò i suoi armadi e finalmente giubbotti, pantaloni e biancheria staranno più comodi, la casa sarà più in ordine e avrò ancora più spazio per acquistare altre camicie, altri pantaloni e altri giubbotti. Ma cosa ci fa qui Giulietta? Ha aperto il cassetto. Cosa cerca? No, non è Giulietta è un ragazzo con un passamontagna. Oddio, un ladro!

Il ladro
Ma che razza di gente vive in questo appartamento? Con l'aiuto del palo ho scavalcato il terrazzo, la serranda era alzata e, in gennaio la porta a vetri era aperta: ho pensato subito che era già stato visitato da un mio collega. Nei cassetti ho trovato trecce bionde. Trecce bionde lunghe lunghe, ovunque. Trecce finte e lettere inviate dalla banca, orologi che non funzionano, bottoni, termometri. E nei portagioielli solo collanine e braccialetti di legno, di perline, di osso, di strisce di stoffa. Maglioni, giubbotti, pantaloni, libri, fogli, foglietti ovunque. Niente oro. Per fortuna, in quella borsa rossa e nel cassetto un po' di coca. Due vecchietti che sniffano! E vai! Qui non c'è nient'altro. Me ne vado. Tranquillo.

Dopo due giorni, al bar, Romeo legge su La Gazzetta di Verona il seguente articolo: "Una banda di ladri rumeni che ultimamente aveva saccheggiato moltissimi appartamenti si è auto sgominata per aver sniffato coca tagliata con arsenico, anzi pare, arsenico tagliato con pochissima coca. Si pensa a una resa dei conti tra bande rivali. Gli abitanti di Verona hanno tirato un respiro di sollievo".