La Fondazione La Rocca di Staggia e il Lions Club Valdelsa rendono omaggio ad uno dei maggiori protagonisti della scena futurista con “Remo Chiti – Futurista a Staggia”, il progetto che nasce per rendere omaggio a un grande artista della terra di Siena, che ha dato un contributo particolare e originale al Movimento Futurista.

Poeta, artista, critico, attore, autore di “Manifesti Futuristi del Cinema” e della “Scienza”, attivo animatore del Teatro Sintetico, Remo Chiti fu uno dei redattori de “L’Italia Futurista”, collaborò attivamente con Marinetti e fu componente della “Pattuglia Azzurra Fiorentina” con Ginna, Corra, Settimelli ed altri.

Nato a Staggia, piccolo borgo vicino a Poggibonsi (Siena) che sorge attorno ad una meravigliosa rocca medioevale immersa nel paesaggio senese, Remo Chiti rimane legato alle sue origini al punto che quest’ultime caratterizzarono anche la sua produzione artistica, spesso dedicata ai temi della natura: nuvole, stelle, luna, rendono Chiti e i futuristi della Pattuglia Azzurra dei precursori del Surrealismo.

Ed è proprio la Rocca di Staggia Senese oggi sede dell’omonima Fondazione a rendere omaggio alla sua opera, ospitando un allestimento davvero particolare che fonde Medioevo, avanguardia del ‘900 e arte contemporanea.

L’antica Rocca di Staggia, snodo viario degli antichi cammini delle vie Francigena e Romea e del Cammino di Compostela si pone come luogo ideale per attualizzare l’opera di Chiti affidandone l’elaborazione ad artisti contemporanei.

Il progetto si propone infatti di indagare la storia, intesa come memoria, per costruire itinerari contemporanei. Negli spazi di una Rocca che nel Medioevo rappresentò pura avanguardia per soluzioni architettoniche e tecnologiche, un piccolo gruppo di artisti sono chiamati ad incontrare l’opera del futurista Chiti e a creare istallazioni che ne evidenzino l’assoluta attualità. Un’inedita riflessione sui molteplici significati dello spazio e del tempo e del rapporto tra arte e vita che furono temi fondanti della ricerca del Futurismo.

II Futurismo si sposa così al Medioevo e ci trasporta nel futuro grazie al lavoro di artisti che come moderni pellegrini arrivano a Staggia Senese, portano la loro visione del mondo, realizzano opere confrontandosi e sperimentando su un tema comune: la parola di Chiti, una parola che rompe le radici per farsi linguaggio di avanguardia.

Le riflessioni che “il Futurista di Staggia” dedica al cielo, all’azzurro, alle nuvole sono base di partenza per le 3 sezioni della mostra: arte multimediale, cucina futurista, abito/abitare.

L’esposizione permette così di godere di opere dell’Avanguardia del ‘900, tuffarsi nella storia medioevale e immergersi nel futuro in un viaggio tra memoria, arte e gusto che si arricchisce di una serie di appuntamenti finalizzati a far conoscere le eccellenze locali.