Dal 12 al 29 giugno 2025 presso la Sala d’Ercole di Palazzo d’Accursio (piazza Maggiore 6, Bologna) vengono esposte 80 opere del fondo del Comitato per Bologna Storica e Artistica per celebrare i suoi 125 anni di attività. La raccolta è composita e riflette i diversi momenti dell’Associazione, fondata nel 1899 per affiancare Alfonso Rubbiani nei suoi restauri e risvegliare nel pubblico l’interesse per la conservazione e la conoscenza dei monumenti cittadini, funzione quest’ultima che il Comitato esercita ancora oggi.

Il visitatore potrà ripercorrere parte della storia del Comitato con i progetti dei restauri di Alfonso Rubbiani di primo Novecento, che mutarono l’estetica del centro storico in linea con la tradizione neomedievale. Non mancano i bellissimi disegni del concorso per la decorazione del Salone del Palazzo del Podestà vinto da Adolfo De Carolis nel 1908. Viene poi presentato un ricco nucleo di dipinti della pittrice bolognese Dina Pagan de’ Paganis. Sono infine raccolte ed esposte al pubblico per la prima volta altre donazioni: dipinti di Alfredo Protti, Garzia Fioresi, Giuseppe Rivani e altri, che ben testimoniano l’affezione da parte dei soci del Comitato BSA nel lungo periodo di azione dell’Associazione, divenendo punto di riferimento per gli studiosi e gli amatori locali.

Per l’occasione è stato creato un collegamento diretto di visite guidate con il secondo piano di Palazzo d’Accursio dove si trovano altri disegni del Comitato per Bologna Storica e Artistica nella sala della “Bologna che fu” presso le Collezioni Comunali d'Arte.

La storia del Comitato per Bologna Storica e Artistica inizia nel 1899. L’esigenza di tutelare l’antico impianto urbano minacciato dall’indifferenza e dalla volontà di cambiamento espressi dal primo piano regolatore del 1889, portò un gruppo di sensibili e responsabili cultori della storia cittadina e del suo patrimonio artistico a formare un’associazione per promuoverne la salvaguardia e porre in campo suggerimenti e azioni di difesa. Così Palazzo d’Accursio, Palazzo dei Notai, la Chiesa di San Francesco, Palazzo del Podestà e tanti altri edifici del centro storico subirono radicali interventi di restauro raggiungendo le linee estetiche che conosciamo ancora oggi.

Il Comitato per decenni svolse un’azione di restauro e vigilanza nei confronti dell’edilizia storica cittadina, raccogliendo inoltre documenti e promovendo ricerche storiche e tecniche tali da influire positivamente sull’evoluzione del concetto di restauro che si stava formando. Sotto l’impulso di Alfonso Rubbiani numerose furono le iniziative volte e a difesa dell’arte, della storia e della cultura locale da parte del Comitato, purtroppo non sempre con positivi risultati: ai primi del Novecento tentò invano di impedire la demolizione della cerchia muraria del Trecento. Una decina di anni dopo il Comitato si prodigò per evitare la distruzione della antica via Mercato di Mezzo che ricalcava l’antico decumano romano, ma l’ampliamento deciso fu attuato con gravissime demolizioni.

L’attuale via Rizzoli fu creata sacrificando numerose testimonianze e demolendo i resti e le basi di ben otto torri fra cui la Conforti, l’Artenisi e la Riccadonna, ancora ben riconoscibili. Per alcuni decenni il “Comitato” ha gestito in proprio uno studio tecnico-artistico, con la collaborazione di artisti di chiara fama ed artigiani meritevoli Collamarini, Sezanne, Tartarini, Casanova, Pasquinelli, Costa, Mingazzi. Per i meriti conseguiti per la sua attività, al Comitato è stato conferita la Medaglia d’oro dei Benemeriti dell’Arte nel 1942 e, in seguito, con Decreto Presidenziale del 26 giugno 1956, n. 1716, il Comitato è stato riconosciuto Ente Morale.