Un articolo pubblicato sulla rivista Nature riporta i risultati di un esame approfondito di un esemplare di Archaeopteryx in ottimo stato di conservazione. Un team di ricercatori ha sottoposto quest'esemplare a una micro-TAC che ha permesso di ottenere dettagli mai visti prima riguardo a questa specie che rappresenta la più celebre forma di transizione tra dinosauri e uccelli che visse nel periodo Giurassico. I dati ottenuti dall'esame hanno anche permesso di creare una ricostruzione tridimensionale di quest'Archaeopteryx. Ciò offre la possibilità di studiare anche dettagli interni del fossile senza la necessità di tagliarlo fisicamente.
Il fossile, soprannominato l'Archaeopteryx di Chicago perché nel 2022 è stato consegnato al Field Museum di Chicago, è il più piccolo conosciuto appartenente a questa specie ma offre molte informazioni. Ad esempio, conferma che probabilmente poteva solo planare e non volare come gli uccelli moderni. Rafforza l'ipotesi che trascorresse la maggior parte del tempo al suolo e che forse potesse arrampicarsi sugli alberi con le sue zampe artigliate.
L'Archaeopteryx è conosciuta ormai da oltre un secolo e mezzo ed è una specie molto famosa perché rappresenta la prima forma di transizione tra dinosauri e uccelli. All'epoca, la sua scoperta fece scalpore perché venne considerata una prova della teoria dell'evoluzione di Charles Darwin. Erano passati appena due anni dalla pubblicazione del saggio L'origine delle specie, perciò si trattava di un periodo in cui c'erano ancora molte opposizioni a quella teoria.
La letteratura scientifica riguardante l'Archaeopteryx è molto vasta proprio perché dal 1861 sono stati scoperti diversi fossili attribuiti a questa specie nei depositi calcarei di Solnhofen, in Germania. Proprio perché esistono molti testi anche in italiano, si può trovare soprattutto in quelli risalenti a decenni fa la forma italiana del nome della specie: archeotterige, o archeopterige.
In realtà, la piuma fossile che rappresenta la scoperta di questa specie potrebbe non appartenere a essa stando ad alcuni studi che concludono che le sue dimensioni e proporzioni non corrispondono a quelle delle piume degli altri fossili di Archaeopteryx scoperti negli anni successivi. Nel campo della paleontologia ci sono spesso discussioni riguardanti l'attribuzione di fossili incompleti e chissà se in questo caso si arriverà mai a un consenso.
Nonostante i limiti delle tecniche di analisi che i paleontologi avevano fino a tempi recenti, gli esami a occhio nudo dei fossili di Archaeopteryx mostrarono fin dall'inizio le caratteristiche miste tra quelle dei dinosauri e degli uccelli. Lo scheletro era più simile a quello dei dinosauri del Giurassico ma aveva già un piumaggio sviluppato. Tuttavia, finora era stato impossibile studiare molti dettagli del piumaggio, perciò l'esame dell'Archaeopteryx di Chicago è stato fondamentale.
Il fossile oggetto di questo studio è conosciuto da molto tempo dato che venne scoperto da un collezionista privato nel 1990. Fu solo grazie a un'iniziativa portata avanti da un gruppo di sostenitori del Field Museum che fu possibile acquistare il fossile da parte di questo museo di Chicago, dove è arrivato nell'agosto 2022.
L'esemplare di Archaeopteryx ora esposto al Field Museum è molto ben conservato. Oltre al piumaggio, si sono fossilizzati anche alcuni tessuti molli. Gli autori di questo studio non erano comunque certi di poter imparare qualcosa di nuovo su una specie conosciuta da oltre 160 anni ma hanno adottato un approccio all'avanguardia per poter ottenere tutte le informazioni possibili.
Le tecnologie moderne offrono anche ai paleontologi possibilità di esame che erano impensabili fino a non molti anni fa. La TAC utilizzata da tempo in campo medico è stata adattata per esaminare fossili con la possibilità di usare le informazioni raccolte per creare riproduzioni tridimensionali degli esemplari sottoposti a questo tipo di esame. Ciò permette di studiare tutti i dettagli di un fossile e anche di simulare i possibili modi in cui si muoveva.
Tra le informazioni più interessanti ottenute da quest'esame ci sono quelle sulle cosiddette penne terziarie, che mai era stato possibile osservare in modo chiaro in un fossile di Archaeopteryx. Sono un tipo di penne che contribuiscono alla portanza durante il volo. Non tutti gli uccelli hanno penne terziarie e soprattutto non sono state trovate in altre specie di dinosauri piumati. Va detto che le nostre conoscenze dei dinosauri piumati sono ancora decisamente incomplete nonostante le scoperte di molti fossili avvenute negli ultimi decenni.
Nonostante il piumaggio evoluto, le caratteristiche anatomiche dell'Archaeopteryx suggeriscono che non potesse volare come gli uccelli moderni ma solo planare. Ciò poteva comunque essere utile per catturare gli insetti di cui probabilmente si nutriva dopo essersi arrampicata su un albero. La capacità di arrampicarsi poteva essere utile anche per sfuggire a predatori e catturare piccoli animali come lucertole.
È possibile che il piumaggio si sia inizialmente evoluto nell'Archaeopteryx per tenerla al caldo. Quest'animale aveva le dimensioni di un corvo e probabilmente era a sangue caldo come si ritiene fossero almeno alcuni gruppi di dinosauri perciò il piumaggio era utile a prescindere dalle capacità legate al volo. Lo studio dell'Archaeopteryx, delle tante specie di dinosauri piumati e di uccelli primitivi scoperte nel corso del tempo potrebbero aiutare a capire meglio anche l'evoluzione del piumaggio.