La visita guidata all’interno dei giardini di Villa Medici a Roma ha una durata di due ore e si viene guidati nelle meraviglie storiche di uno dei giardini che la città eterna offre e si osserva la città da angolazioni nuove e speciali.

Si inizia attraversando le enormi stanze del piano terra e arrivando alla loggia che nel 2008 è stata oggetto di restauro. Durante il restauro viene scoperto uno strato originario di color blu che mette in discussione il progetto che fino a quel momento era stato portato avanti ma di cui non si ha traccia in quel che si presenta ai nostri occhi. Si scorgono antichi bassorilievi con brucano e ghirlande provenienti dall’Ara Pacis che danno alla facciata un’aria classica.

Si passa al piazzale, dove si trova la copia l’obelisco in granito rosa di Rameses II il cui originale è stato trasferito a Firenze dopo l’abbandono da parte della famiglia Medici. Nel 1576 Ferdinando de’ Medici acquista il terreno e vuole portare a termine i lavori iniziati dal precedente proprietario, Cardinal Ricci, non ancora conclusi. Il cardinale ingrandisce ulteriormente il giardino acquistando, nel 1580, le terre a sud del bosco racchiudendo definitivamente il sito della Villa tra le Mura Aureliane e via Pinciana.

Il cardinale de’ Medici crea l’asse nord-sud, sul quale la visita continua il suo itinerario e dal quale è possibile avere una visione d’insieme dell’intero giardino. Il viale principale, in asse tra l’obelisco e la loggia, misura circa 5,50 m e da esso si arriva al Parterre.

Il Parterre nel 1974 è stato oggetto di un intervento ad opera di Baltus (pittore francese 1908-2001), che oltre a dipingere le stanze interne alla villa voleva riportare il Parterre ad una presunta forma “originaria” sulla base della pianta e della prospettiva del Falda (1676).

Nella disposizione della vegetazione non venne considerata in modo adeguato la posizione dei bossi, furono piantati senza considerare i difetti agronomici come la mancanza di concimazione e la presenza di reti di plastica che hanno provocato un ristagno idrico privando il terreno di aria e dando alle piante un pessimo aspetto. Un’indagine archeologica porta alla luce le rovine della Domus che erano state livellate da Federico De’ Medici per creare un terrazzo piano. Conseguenza è la sostituzione dei bossi sul viale principale che torna alle dimensioni che erano state individuate nel progetto originario.

Successivamente si accede ai quadrati, nell’area nord della villa, delimitati da siepi che presentano agli angoli 47 erme le quali sono in piccola parte antiche e nella maggior parte risalenti al periodo rinascimentale. Le siepi presenti attualmente sono opera di una sostituzione che risale al 1771. Durante la visita si può notare come le siepi crescono cercando di inglobare molte delle sculture angolari ed è questo il motivo della loro sostituzione.

Se facessimo una sovrapposizione delle siepi presenti con quelle che dovevano rispettare la griglia progettata da Bartolomeo Ammannati (1576-1577) risultano deformate a sud-est e in direzione opposta sono vicine all’allineamento progettuale. Altro particolare rilevante è che le sculture angolari hanno subito delle ricollocazioni, infatti, quelle poste a nord-est rispettano la posizione ideale, le altre si spostano gradualmente seguendo il disegno delle siepi.
La continua manutenzione del giardino ha portato la parziale sostituzione sia delle siepi ma anche delle piante di alloro, cercando di riposizionare a poco a poco le erme nella posizione progettuale.

L’impronta lasciata dal cardinale de’ Medici è presente anche nel parterre con l’inserimento del gruppo scultoreo dei Niobici comprato quando viene ritrovato in una delle campagne di scavi dell’epoca. Oggi però il giardino conserva copie di opere delle antiche sculture conservando un’atmosfera magica e suggestiva.

Alcune sculture sono state inserite in periodi diversi come, ad esempio, la Fontana dei Delfini, opera dell’Asprucci, che nonostante sia in stile Roccocò è in perfetta armonia con il Parterre. Sono dell’Asprucci anche altri arredi come le panchine e i pilastri dei cancelli ma anche quelli si sposano perfettamente con lo stile del giardino offrendo al visitatore l’assaggio della molteplicità di storia che la villa ha da offrire.

La zona del giardino che fiancheggia il viale di Trinità dei Monti, dove prosegue la visita, offre un panorama della città davvero eccezionale si respira l’aria magica che la solo Roma sa offrire. Si sente di poter abbracciare la storia della città con un solo sguardo, gli occhi si perdono e inizia la ricorsa ai vari monumenti storici che il panorama regala.

Il restauro portato avanti dall’Accademia francese, pone come obbiettivo la ricostruzione del giardino progettato nel XVI secolo da Federico de’ Medici considerando il giardino un palinsesto che innalzi la grandezza dell’opera nella sua totalità.

Quando si esce dalla visita e si lasciano alle spalle le meraviglie del giardino all’italiana che ha le sue origini nel tardo rinascimento si ha la sensazione di esser stati catapultati in un giardino ideale in cui sono presenti quinte sceniche che rievocano la storia e la magia della mitologia. Ci si immerge in un angolo magico e ricco di verde che non ci si aspetta. Quello che regala una città ricca di storia e di cultura che scopri ogni giorno solo se desideri farlo. Se ampli lo sguardo da ciò che quotidianamente vedi capisci che oltre la tua vita puoi, per poche ore, immergerti nelle vite dei grandi che ci hanno lasciato in eredità grandi storie.

Bibliografia

Accademia di Francia, Restauro a Villa Medici: Villa Medici, 16 novembre-8 dicembre 1988, Roma: Carte segrete, 1988.
L. Bartolini, Villa Medici, «Emporium: rivista mensile illustrata d'arte, letteratura, scienze e varietà», N. 550, 1940.
M. Cagiano de Azevedo, Le antichità di Villa Medici, Libreria dello Stato, Roma, 1951.
A. Campitelli, A. Cremona, Atlante storico delle ville e dei giardini di Roma, Ediz. Illustrata, Jaca Book, 2012.
F. Lucien, Accademia di Francia a Roma, Villa Medici, Edizioni Albagraf, Pomezia, 1992.
F.lli. Palombi, Villa Medici: l'Accademia di Francia a Roma, Roma, 1995.
P. Pecchiai, La scalinata di Piazza di Spagna e Villa Medici: l'obelisco della Trinità dei Monti, la Cappella Borghese alla Trinità dei Monti, Edizioni Palombi, Roma, 1941.
N. Poussin, 1594-1665: Roma Villa Medici, novembre 1977-gennaio 1978, Edizioni dell’Elefante, Roma 1977.
Villa Medici, Restauri.