Paola Grasso è una donna prismatica ricca di talenti, madre di tre figli, viaggiatrice ed esploratrice del mondo, vive e lavora a Peveragno (CN).

Ama definirsi una ricercatrice spirituale per vocazione, insegna Naam Yoga e Meditazione, ha fondato la ‘Terapeusi Emozion@le’ basata sulla Kabbalah Universale Divina ed effettua consulti individuali su questa disciplina.

Si occupa anche della Lettura dei Sogni e degli Oracoli ‘Madrepace’ e ‘Yogini of Hirapur’ combinati alle sue pratiche esoteriche e mistiche. Infine, è Terapeuta di Ossidiana Messicana per la sfera Femminile.

Nasce come fashion designer, nel 1987 crea una sua collezione ‘Mabitex Donna’, la sua creatività non si è limitata alla moda, divenendo life designer personale.

Il mio incontro con Paola è stato virtuale, qualche anno fa, scorrendo la home di un social, vidi un anello e immediatamente la contattai per averlo. Si trattava dell’Anello Planet Sator che lei ha creato, conoscevo già il Quadrato magico del Sator, una iscrizione latina palindroma composta dalle parole: sator, arepo, tenet, opera, rotas. Il suo significato è stato oggetto di varie interpretazioni nel corso dei secoli, da "Il seminatore, con il carro, tiene con cura le ruote" a "Il Creatore, tiene, il Grande Carro, le costellazioni, le stelle", per citarne alcune.

Intraprendere il cammino spirituale non è un processo ‘automatico’, com’è iniziato il tuo?

Il mio cammino spirituale è sicuramente iniziato da quando sono nata… Ci incarniamo per questo sulla Terra, per portare il nostro spirito a fare un’esperienza materica. In termini più pratici ho iniziato il mio percorso nel 1993 dopo una chiamata in sogno di Madre Maria che mi invitava ad andare a Lourdes. Ed è proprio lì che iniziò tutto. Iniziai a realizzare che siamo energia, vibrazione, suono, frequenza… Intrapresi un percorso iniziatico di consapevolezza con il P.E.M. (Paris Energy Method), intanto leggevo con grande foga ed interesse Carlos Castaneda, Octavio Paz, Clarissa Pinkola Estes, Vicki Noble (che poi divenne mia insegnante) e Mamani e sottolineavo e studiavo interi libri di Osho. Nello stesso periodo iniziai a praticare lo Yoga che sempre maggiormente mi connetteva alla mia parte più profonda e più intima portandomi in una presenza fisica sempre più cosciente.

Nel 2010 dopo un magico incontro con uno “Swami Sananda” sud-americano ho iniziato, sotto suo suggerimento, a creare cerchi di meditazione guidata che avevano numerosa partecipazione e che mi stimolarono ad aprire nello stesso anno il primo centro olistico di Cuneo, Agape, insieme ad un’amica che divenne in seguito mia socia.

La vera e propria iniziazione avvenne però quando fui letteralmente guidata da una forza potente ed invisibile ad organizzare nel maggio del 2012 il wesak, il primo per la città di Cuneo e per la provincia. Con patrocinio di Provincia e Comune… Una sorta di miracolo in una città di stampo molto cattolico; parteciparono 250 persone e un centinaio non poterono entrare alla celebrazione, perché i posti erano contati. In quel frangente realizzai di essere stata un vero e proprio canale per qualcosa di più grande di me. Questo evento mutò qualcosa non solo in me ma sulla città, come se avessimo aperto una porta alla Luce. Fu una benedizione!

A settembre dello stesso anno iniziai il percorso per diplomarmi terapeuta di Ossidiana Messicana, secondo il metodo di Anna Silvia Serrano, anche Lei canalizzatrice dell’energia dell’Arcangelo Michele, cui fa riferimento ogni passaggio della mia vita nella trasformazione.

Nel 2013 la dipartita prematura di mio padre mi portò ancora più il desiderio di realizzarmi nello Spirito e di ascoltare il mio anelito e decisi di partire per il Messico per diventare insegnante di Yoga Naam e Kabbalah Universale Divina.

Cosa ti ha spinto ad intraprendere lo studio della Kabbalah?

La Kabbalah è arrivata attraverso lo Yoga Naam: il mio Maestro ed Insegnante unico ed assoluto, il Dott. Joseph Michael Levry ha convogliato nella pratica del Naam tante culture e discipline, pratiche fisiche e pratiche spirituali tra cui la Kabbalah.

Egli sostiene che gli Yogi hanno bisogno di essere Kabbalisti e i Kabbalisti hanno bisogno di praticare tanto Yoga, sono di questa medesima idea e di questa formazione che rispecchia molto il mio carattere multidimensionale ed eclettico. Leggendo i suoi libri, i suoi testi guida, e facendo tanta pratica con Lui e in un secondo tempo con allievi e clienti, mi sono trovata quindi a sentire questa disciplina parte integrata in me, come una reminiscenza animica, qualcosa che in me affiora senza fatica alcuna. Un mio talento ecco…

Mi piace immensamente essere al servizio di questa alchimia che ho ritrovato grazie al coraggio che ho avuto nel lasciarmi guidare dal mio desiderio. La spiritualità, per come la sento e la pratico, è conoscenza, uno strumento che va usato per il bene superiore, per affiancare il prossimo e per essere al servizio della parte divina che ci occupa: una vera Missione quella che sempre più io attivo nel mio quotidiano e per me la Kabbalah è la mia chiave passepartout.

In cosa consiste la ‘Terapeusi Emozion@le’?

La Terapeusi Emozion@le si occupa dell’Anima ed è semplicemente l’unione delle mie pratiche e conoscenze in una: comprende un colloquio preventivo partendo dalla data di nascita per stabilire un percorso interattivo attraverso la lettura dei 7 Pianeti Creativi della Kabbalah Universale Divina, dei contratti animici che ciascuno stipula, l’intervento eventuale della Pietra Sacra di Ossidiana Messicana, che lavora in collaborazione col soggetto a livello inconscio e sul piano emozionale nella soluzione ed evoluzione dell’essere, riequilibrando le due forze primarie Femminile e Maschile presenti in ognuno, associata talvolta alla lettura oracolare e a esercizi psicomagici.

Un Percorso assistito nel tempo, che riconduce attraverso il Sogno a soluzionare traumi e conflitti con esercizi personalizzati di Respirazione Yogica e con alcune tecniche di sgancio che ho messo a punto secondo un mio sistema, fino a raggiungere le memorie primarie, familiari che intervengono nella quotidianità a livello comportamentale e condizionano la nostra anima. Si ottiene così una maggiore Consapevolezza e una Conoscenza del proprio Sé-Animale, e un buon equilibrio tra Ego e Spirito. Si arriva anche all’attivazione, quando il soggetto è pronto, dell’ottavo e nono chakra attraverso una pratica antichissima che ho ricevuto da Iside, attraverso i 4 ordini dell’Oriunda Sapienza dell’Ankh, in legame diretto con Aton o primo nato, o se ci riferiamo alla Kabbalah, all’Adam Kadmon.

Sei Terapeuta di Ossidiana Messicana per la sfera Femminile, che tipo di percorso spirituale rappresenta?

È un percorso impegnativo, nel quale la Terapeuta ti accompagna in una vera e propria trasformazione alchemica: per me ha un valore immenso, assoluto, uno dei più bei percorsi di tipo olistico che una donna possa intraprendere… Ha uno stretto legame con il mito di Osiride ed Iside.

Metaforicamente la Donna decide di darsi nuova alla Luce, di essere incinta di sé stessa per nove mesi e di partorirsi amandosi tutta, accogliendosi pienamente, attraversando la sua ombra, diventando consapevole del suo inconscio e soprattutto riconoscendo nel suo utero il suo cervello creativo, il suo impeto, la sua bellezza, il suo potere di motivatrice e creatrice assoluta. È un percorso per chi osa conoscere la sua vera storia, per chi vuol camminare consapevole ed evolvere in armonia e con amore verso sé stessa accompagnata dal mito della Dea Madre e Crona e supportata dalla forza micaelica a cui fa riferimento il metodo stesso.

L’ossidiana è la pietra vulcanica ferromagnetica che fa emergere attraverso il sogno tutto ciò che va soluzionato nella personalità e nel carattere. L’ossidiana è un grande dono messo a disposizione da Madre Terra così come le geometrie del metodo sono un dono trasferito ad Anna Silvia, e a tutte le sue Terapeute, dall’Arcangelo Michele.

L’anello racchiude in sé energie, informazioni e significati, quali sono secondo te quelle dell’Anello Planet Sator?

Ho canalizzato l’anello Planet Sator attraversata dalle istruzioni di Michele Arcangelo in un momento molto particolare della mia vita, molto complesso, dove mi sentivo abbandonata dalla forza divina, dove ero entrata in una sorta di limbo oscuro e nemmeno sentivo più lo spirito… La scrittura veloce mi aveva abbandonata, solo la pratica del Naam mi soccorreva e resisteva.

L’anello è dunque un dono che l’Arcangelo ha fatto a me per sollevarmi dal baratro in cui mi sentivo rinchiusa. Ho compreso poi che il dono era fatto per tutti coloro che come me si sentivano “diversi” ma che avevano la forza di sollevarsi, avevano fede e coraggio di mettersi a nudo e di manifestarsi come suoi guerrieri di Luce, come paladini di un nuovo mondo.

L’anello è un vero e proprio talismano, è un sigillo che richiama una cerchia iniziatica, una aderenza di persone, le milizie micaeliche di questo tempo, che condividono l’amore per la ricerca spirituale, per il riconoscimento dell’anima e della sua salvezza, il suo elevarsi, il suo evolversi insieme al servizio della divinità suprema che il Sator stesso rappresenta.

Il Planet Sator anello racchiude in sé il tutto, la Creazione e il suo Creatore, l’Alfa e l’Omega, cioè il principio e la fine: il Tenet. Il Sator è la matrice, l’ente supremo, in senso cosmologico è ciò che, se lo indossiamo, ordina al tempo di farci procedere in una “Rotas Alchemica” costante, in una spiritualizzazione concreta, e pur rimanendo fermo al nostro dito fa sì che tutte le cose vengano mosse. È l’organizzatore di tutti i sistemi universali, un’antenna tra cielo e terra di funzione beneaugurante ed è quindi un esaltatore dell’animo umano. L’anello Planet Sator è un messaggio criptato della Divinità per non rendersi pubblica ma intima, è l’opportunità per qualsiasi uomo o donna di omaggiare con le sue buone azioni il suo Creatore, senza distinzioni di razza, politica, religione.

Cosa rappresenta per te l’Arcangelo Michele e qual è il collegamento che lo unisce al Planet Sator?

L’Arcangelo Michele è mio Padre, la mia Guida, il mio datore di lavoro… Sono al suo servizio, collaboro con Lui. Non mi sento una sua discepola. E quell’energia che mi ha sempre occupata e che mi anima. Mi sostiene, mi dà l’azione. Credo che sia la ragione per cui mi sono incarnata… Forse avevo debiti nei suoi confronti ed ora lo sostengo e lo promuovo, sono un suo informatore qui sulla Terra ed il Planet Sator è uno strumento di cui sono guardiana, è la sua Spada ed il suo Scudo. In questi tempi non sta a protezione… Ma sta a saper scindere, a saper tagliare, a saper creare il distacco opportuno per spostare con lo scudo gli ostacoli. Michele spesso mi ricorda che, se siamo luce e se ne siamo coscienti e presenti, non abbiamo nulla, ma proprio nulla da cui proteggerci, questa è la forza nuova ed evoluta dell’uomo nuovo della nuova Era…

È recente la pubblicazione del tuo libro ‘Rotas Alchemica’, cosa intendi comunicare ai lettori?

Intendo comunicare la magia e la bellezza che abbiamo a disposizione dentro di noi.

Porto nello scritto la mia esperienza, la capacità molto faticata che ho avuto di lasciare andare le strutture mentali e le credenze per ascoltarmi nella profondità e realizzare davvero ciò che sono nell’Anima. Ho tradotto in realtà, concretizzato in questo modo, cosa siano i miracoli, le magie che molti illuminati ci hanno saputo mostrare nei loro passaggi perdendo la vita, o crocifissi o messi al rogo.

Sono responsabile di ciò che ho scritto ma ciascuno capirà e accoglierà ciò che del libro è buono per il suo percorso. È un piccolo faro, una Luce che può stimolare a percorrere strade nuove, strade di movimento e trasformazione.

Il libro è strutturato come una specie di manuale, come un vademecum di cui tener conto per rimanere nel flusso dei cicli dell’universo, nella sua rotas, appunto, ed essere consapevoli che facciamo parte di questa rotas costante, di questa energia che ci pervade ed è attiva e co-crea con noi.

Ho cercato di trasmettere la Kabbalah in modo elementare, perché la Kabbalah rappresenta il divenire, è la fonte delle leggi della Natura, il suo logico e vibrante percorso fatto di Stagioni e di misteri dettati da geometrie, numeri, frequenze e suoni. Noi siamo “creature toroidali” di questo mistero e fin quando non lo comprendiamo, le nostre vite terrene saranno sempre e solo “problemi e sofferenze” e non Esperienze di crescita di divina bellezza.

Nella città in cui vivi, Peveragno, hai creato il ‘Giardino di Sipha’, un luogo d’incontro e di meditazione, che attività svolgi?

È uno spazio di relax, uno spazio magico… Il giardino di Sipha è una casa per vacanze e ritiri olistici, è lo spazio per ritrovare il benessere in sinergia con le leggi della natura.

L’ho immaginato e creato per me, per svolgere le mie attività, quindi è rivolto a coloro che vogliono staccare dalla routine quotidiana e fare percorsi singoli o in piccoli gruppi, in mia guida, alternativi di crescita o di riposo meditativo, ma è anche rivolto a quegli operatori che svolgono attività per gruppi dediti al benessere del corpo e dello spirito e hanno bisogno di uno spazio immerso in un contesto tranquillo e silenzioso per i loro seminari o le loro performances.

Ho organizzato anche al giardino piccoli concerti di musica e mi piacerebbe anche ospitare qualche mostra di artisti contemporanei. Tutto è sempre in divenire e nel fluire… Sipha è una Sirena.