Nella suggestiva zona milanese di Brera, tempio dell'arte, il 15 aprile in via Madonnina nella Galleria Baroni, adibita usualmente dal proprietario per esposizioni ed eventi culturali, si libreranno ...Libere improvvisazioni... in una serata per musica ed immagini scultoree dedicata a Giovanni Zaccherini, grande esteta e raffinato intenditore d'arte.

La serata, che si configura come evento strettamente riservato, è pensata ed organizzata come un incontro festoso tra amici per onorare Giovanni, così in grado di muoversi agevolmente nei variegati e innovativi campi dell'arte perché capace di cogliere e gustare la bellezza.

Questa serata, che lo avrebbe tanto appassionato, si fa testimone della sua vita, lo rende vicino, presente, lui giardiniere, coltivatore attento dei diversi territori dell'arte, lui con la sua curiosità intelligente, capace di abbracciare il nuovo, aperto alle contaminazioni creative, proprio come in questa serata.

Che "la musica delle sfere" (Pitagora) gli risuoni tutta la bellezza che i colori delle note e i suoni delle immagini vibreranno nella serata... serata all'insegna della grande arte appunto, infatti nello scenario stupendo rappresentato dalle opere in mostra di Arrigo Minerbi si esibiranno grandi del jazz: Cristina Mazza, sax alto, Bruno Marini sax baritono, Roberto del Piano basso e B.C. Bag batteria, con la partecipazione straordinaria di Claudio Fasoli.

Assolutamente straordinario questo incontro tra musica ed immagini in un dialogo intimo dove la musica troverà una solleticante ispirazione da questo ambiente straordinario e le statue di Minerbi saranno illuminate dalla luce calda che irradierà dalla musica ed entrambe prenderanno vita in questa danza suggestiva. Il suono e le immagini sono esperienze costitutive e insieme espressione profonda del sé. Il suono è prezioso strumento di legame con l'altro ed è imprescindibile dallo sviluppo originario della psiche.

La musica e la vita psichica sono indisgiungibili, sono fatti della stessa materia, così come lo sono i sogni e i sogni li possiamo pensare come la prima trasformazione in immagini delle esperienze sensoriali, li potremmo considerare come la prima narrazione illustrata. Arte antica delle immagini dunque in un legame implicito con l'arte musicale, quel sonoro originariamente creato dal corpo in relazione, espressione spontanea di sé, in una trama di legame che germina le prime, primitive improvvisazioni. In questa serata magica mi pare che la musica risuoni in modo particolare in un meraviglioso busto di Minerbi dal nome fortemente evocativo, Crisalide. Crisalide, suono della trasformazione, della nascita, suono della vita, suono della luce.

Emoziona il movimento della scultura, stupisce il fluttuare aereo e altero dei capelli che contrasta col materiale pesante che richiamerebbe staticità. I capelli volano impetuosi, determinati, orgogliosi in un movimento che ha forza magnetica, propulsiva; siamo calamitati da questa statua in movimento oltre che per la straordinaria imprevedibilità dell'immagine che pare farsi beffe della legge di gravità, anche per il suo significato trasformativo, perché risuona della nostra origine, di quel passaggio originario che tutti abbiamo attraversato e da cui siamo attraversati.Si percepisce anche una forza sonora, i capelli volteggiano forti, noncuranti, onde del movimento e del respiro, anelito di vita, col loro suono muto sembrano dirigersi verso il sax, attratti dal suo suono che si avvicina molto alla sonorità umana, e il sax risponde dando voce alla Crisalide, accompagnando la sua impetuosa trasformazione, rendendola più viva.

Il sax è forse sintonicamente lo strumento più vicino a dare suono alle emozioni: urla, piange, stride, ride, si arrocchisce, si intenerisce, graffia, accarezza, racconta insomma la passione del vivere cantando le viscere dell'umano sentire... L'opera d'arte e la tensione umana verso la verità ultima condividono la stessa meta, si tratta del desiderio di avvicinarsi sempre di più al riconoscimento e al contatto con se stessi che richiede la capacità di giocare, di sognare, di essere visionari, di abbandonare ogni bisogno di controllo rigido per fluttuare nel perpetuo divenire senza doverlo ingabbiare in un sapere fossilizzato e senza bisogno di costringerlo in parole precostituite, logorate dall' uso, ma ondeggiando al di sopra e al di sotto del verbale, realizzando così una "comunicazione apofatica" (Antonio Ciocca), al di là delle parole. L'opera d'arte è dunque quel "fatto" che può avvicinarsi a questa verità.

I suoni e le immagini attivano una conoscenza profonda, una risonanza interna tangibile, sono implicitamente espliciti, occorre certo funzionare da cassa di risonanza, avere disponibilità di accogliere, ricevere, tenere, trattenere per lasciarsi inondare dalle onde dei suoni e delle immagini, suoni e immagini che ci preesistono, che sono dentro di noi, e chiedono di essere riconosciuti, sentiti, sognati e poi raccontati per poterli incontrareEcco ancora musica ed immagine per arrivare all' impensabile, all'ineffabile.

Tutta la vita si può giocare all'insegna dell'improvvisazione che si genera e si espande sempre più se trova ospitalità in un campo relazionale dove si verifica una tessitura di legami. Improvvisazione cioè creatività, libertà di essere e di manifestarsi, di sognarsi in esistenza, funzione mitopoietica della mente: ecco come immagino Cristina, Claudio, Bruno Roberto e B. C. Bag che giocano tra di loro e con Minerbi, sprofondati nella bellezza delle opere d'arte che abitano la galleria , ma anche in uno scambio di vivida sintonizzazione col pubblico, e da questo unisono commuovente si eleverà un impasto sonoro che riverbererà nella galleria infondendo nell'atmosfera vibrazioni, creando nuova energia e nuovi colori musicali in una epifania di emozioni germinativa del nuovo.In questo campo interattivo, la generatività la fa da padrone, è una nascita ogni volta, ogni improvvisazione musicale è una crisalide che sboccia, si trasforma, vola alto, alimentata, nutrita, idratata dall'essere all'unisono, legame assoluto che crea bellezza.

Dedicato a Giovanni che è l'emozione che ha germinato questo meraviglioso incontro.