L'idea di cercare, raccogliere ed esporre i diari della medie inferiori e superiori, nasce dal riconoscimento che in questo oggetto così comune si possa vedere una prima e originale manifestazione della potenzialità creativa che ogni persona possiede.

Nell'adolescenza si cresce e ci si forma, si scoprono idee e fatti affascinanti, e, decidendo cosa di tutto questo ci piace, si fanno delle scelte. Così, tra le pagine del diario scolastico, dove lo spazio dedicato ai compiti è sempre più sacrificato e angusto, c'è una esplosiva espressione di creatività, modellata certamente sui riferimenti culturali che si stanno acquisendo, anche a scuola, ma libera da qualsiasi condizionamento estrinseco o venale. È creatività fine a se stessa, volta a esprimere la propria persona e a comunicarla ai propri amici e, in fondo, ad avere il diario più rigonfio e più colorato di tutti.

Dalle medie inferiori in poi si dedica, o si dovrebbe dedicare, gran parte della propria giornata alla scuola; nella decorazione del diario scolastico si può perciò vedere traccia della ricerca del proprio posto nella realtà. È un tentativo che comincia proprio nell'adolescenza, e ognuno lo attua con i mezzi che gli sono propri o che ha voglia di sperimentare.

Così un oggetto comune, prodotto in serie, diventa espressione di identità: si pesca dall'iconografia collettiva, dalla musica, dai personaggi, dai libri irrinunciabili (infatti i diari traboccano di biglietti di concerti, del cinema, di foto celebrità, di citazioni, di poesie, di vignette, attaccati con la colla stick), ma, nell'atto della scelta di questi frammenti, comincia già a determinarsi e a evidenziarsi una visione personale.

Se si vuole pensare all'adolescenza come un periodo, nell'evoluzione della personalità, caratterizzato fortemente dall'insicurezza, questo materiale, incollato con dedizione alle pagine del diario, può essere visto come un puntello, un elemento già consolidato a cui appoggiarsi per poi partire in autonomia. Quello che è veramente interessante, nei diari, è infatti quello che fiorisce tutto attorno ai frammenti e alle citazioni: la sperimentazione del proprio originale talento.

Ci sono, ad esempio, tanti, tantissimi disegni fatti con tutti i mezzi a disposizione: pennarelli colorati e Uni-posca; ci sono miniere di capolettera trionfali, di alfabeti sperimentali, tipografia fiammeggiante e appariscente; ci sono racconti e poesie; c’è la musica; c’è la politica; ci sono le foto proprie e dei propri amici, quelle della gente famosa, ritoccate, sovrascritte e decorate con tutti i mezzi creativi a disposizione, in epoca predigitale.

In questi segni c’è quello che si era allora, ma, assecondati e coltivati, e senza necessariamente una piena consapevolezza, c’è anche tanto di ciò che si è diventati. Una sorta di nostalgia proiettata nel futuro, una potenzialità intrinseca della creatività che ci accomuna, indipendentemente da quello che siamo poi diventati o che diventeremo.

“I Diari delle Medie” è un progetto di una mostra allo Studio Cloud 4 di Bologna, a cura di Elena Grossi e Stefano W. Pasquini. Se vi sentite coraggiosi potete sottoporre alla loro attenzione la scansione qualche pagina dei vostri diari (non più di 20) in formato .jpg e spedirle a diari@psq1.com entro il 22 marzo 2014. Se selezionato, il vostro diario verrà esposto al pubblico per la durata dell'esposizione, e poi restituito.