Certamente gli appassionati di aviazione e spazio ricorderanno l’esotico aereo spia statunitense SR-71 Blackbird, costruito dalla Lockheed nel periodo della Guerra Fredda. Un velivolo dalla sagoma e tecnologia avveniristica, che nel corso degli anni del suo utilizzo ha stabilito una moltitudine di record di velocità e altitudine, solcando i cieli a 25.000 metri d’altezza alla velocità di 3 Mach, grazie alla immane potenza dei suoi motori, alle leghe esotiche della struttura e del rivestimento, e al suo design futuristico.

Il Blackbird è andato in “pensione” il 22 novembre 1998, apparentemente senza un adeguato rimpiazzo, ma presto potrebbe avere un degno successore. Si tratta del Lockheed Martin SR-72 Darkstar, un jet ipersonico uscito dalla “penna” del celebre gruppo di lavoro degli Skunk Works e destinato a garantire agli Stati Uniti la preminenza nella ricognizione aerea e interdizione sui cieli di paesi potenzialmente ostili.

La sua esistenza, evocata da tempo dagli analisti del settore, e alimentata da presunti avvistamenti di prototipi di vario genere, peraltro mai confermati dall’US Air Force; è stata per così dire ufficializzata nel recente film Top Gun Maverick. Una presenza di grande effetto, che pur mascherata dai sapienti tocchi immaginari di Hollywood, presentandolo in versione pilotata per il film, ha finalmente saziato la curiosità di molti appassionati e anche di qualche modellista, considerando che la Matchbox ha pensato di commercializzare il super-segreto aereo del film in un blister, come parte della loro linea di giocattoli.

Che la versione cinematografica possa in qualche modo avvicinarsi alla reale, è confermata dalla collaborazione che la Lockheed Martin ha fornito alla Paramount Pictures. Infatti, per aiutare il regista Joseph Kosinski, l’ufficio di progettazione degli “Skunk Works” della Lockheed ha collaborato con il team di produzione di Top Gun: Maverick per preparare quello che potrebbe essere un adattamento del loro aereo ipersonico SR-72, ovviamente con alcune modifiche per renderlo più interessante al grande schermo, ma anche per nascondere le sue reali fattezze a occhi indiscreti, realizzando un mock-up a grandezza naturale, dove il logo della Lockheed Martin appare persino sulla leva del pilota.

James Taiclet, presidente e CEO della Lockheed Martin Corporation, ha confermato in un post su Linkedin, che gli ingegneri della leggendaria Skunk Works avevano "collaborato con i produttori di Top Gun per evocare l'immaginario aereo spia”.

È quindi più che probabile che questo “coming out” sul grande schermo possa essere l’ufficializzazione della reale esistenza di questa fantastica meraviglia, capace di volare a velocità superiori a 6 Mach, e che, secondo indiscrezioni, dovrebbe iniziare i voli di prova entro il 2025.

Il cosiddetto programma di sviluppo del "Figlio del Blackbird", come lo chiamano alla Lockheed, pare sia iniziato in gran segreto da più di dieci anni. L’SR-72 è un velivolo da ricognizione d'alta quota non pilotato, e forse semi-autonomo, che utilizza uno speciale sistema di propulsione ipersonico. Nonostante gran parte della sorveglianza strategica sia garantita dai satelliti, l’utilità di un velivolo ultraveloce come l'SR-72 costituirebbe l’ideale complemento per ogni aereo militare, con o senza equipaggio (UAV) esistente, garantendo la massima flessibilità nel complicato gioco globale dello spionaggio.

Progettato dalla leggendaria Skunk Works della Lockheed Martin, in California, che ha “sfornato” tanti altri aerei esotici, come l’aereo spia statunitense U-2, che scoprì i missili russi a Cuba durante la presidenza Kennedy, il nuovo velivolo da ricognizione dovrebbe possedere un sistema di propulsione avanzato basato su un motore a turbina modificato con un dual-mode ramjet. Questo tipo di motore ibrido porterebbe facilmente il Darkstar all'incredibile velocità di 7.500 km/h, superando di gran lunga ogni attuale concorrente.

Da quel poco che si conosce, l'SR-72 sarebbe stato costruito inizialmente come dimostratore di velivoli ipersonici, una designazione che però lascia aperta la decisione finale da parte del Pentagono di avviarlo alla produzione come ricognitore ipersonico d’alta quota. Si è anche ipotizzato che possa avere un potenziale ruolo come veicolo di ricerca, o come velivolo da bombardamento pilotato in grado di trasportare armi da attacco in grado di bombardare bersagli dalla stratosfera.

Come con qualsiasi altro aereo di questa natura, il tempo necessario al progetto e alla soluzione dei problemi richiederà molto lavoro e denaro, me se andiamo alla storia del suo predecessore SR-71, e alle sue varianti militari YF-12A e da ricognizione A-12, possiamo immaginare che il Governo degli Stati Uniti non avrà problemi ad aumentare il budget necessario ad avviare la sua produzione, e farlo entrare nelle disponibilità dell'Air Force entro la fine degli anni '30.

Oltre che nei materiali e nell’avionica, la vera sfida progettuale di questo avveniristico aereo sono i propulsori. La stessa Agenzia spaziale statunitense è molto interessata al loro sviluppo, e per questo motivo nel 2014 aveva assegnato alla Lockheed Martin un contratto per studiare un sistema di propulsione di Turbina a Ciclo Combinato - TBCC (Turbine-Based Combined Cycle) abbinato a un Dual Mode Ramjet (DMRJ). Tecnicismi a parte, il vero problema è far lavorare efficacemente le due tecnologie motoristiche, perché i motori a turbina non possono raggiungere velocità sufficientemente elevate, tipicamente fino a Mach 4, oltre le quali uno scramjet può prendere il controllo e continuare accelerando fino a Mach 7 e oltre.

Un problema che però, stando alle ultime dichiarazioni del CEO della Lockheed Martin James Taiclet, oggi sembrano superate e che il dimostratore tecnologico sia ormai pronto ad “accendere i motori” per davvero.

Durante gli anni '90 due velivoli SR-71 Blackbird sono stati utilizzati dalla NASA come banchi di prova per la ricerca aeronautica ad alta velocità e ad alta quota a Dryden. L'aereo includeva un SR-71A e un SR-71B (la versione addestratore), prestati alla NASA dalla US Air Force. L'SR-71A è attualmente in mostra presso l'Armstrong Flight Research Center della NASA a Edwards, in California.