La prima partita a scacchi “Spazio contro Terra”, fu giocata il 9 giugno 1970 dai cosmonauti Andrian Nikolayev e Vitaly Sevastyanov, a bordo dalla Soyuz 9, che con 18 giorni stabilì il record, tuttora imbattuto, di permanenza nello spazio per una sola astronave, contro i colleghi Viktor Gorbakto e Nikolai Kamanin, che si trovavano a terra e muovevano i “neri”. La partita, le cui mosse erano comunicate via radio, durò sei ore.

È per celebrare il 50° anniversario di questo storico e curioso evento, che lo scorso anno, il 9 giugno 2020, il maestro Sergey Aleksandrovič Karjakin, scacchista russo famoso per essere stato il più giovane “Grande Maestro” della storia e la prima persona sotto i 13 anni a ottenere il titolo, ha giocato una partita a scacchi contro i cosmonauti Anatoly Ivanishin e Ivan Vagner, che si trovavano a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.

La partita del cinquantenario è stata giocata su un livello abbastanza alto (sia letteralmente che figurativamente!) e si è conclusa con un pareggio. L'evento è stato co-organizzato dal Museo della Cosmonautica di Mosca (da cui ha giocato Karjakin), dalla Roscosmos State Corporation, dalla Federazione russa degli scacchi e dal social network VKontakte grazie al quale più di 800.000 spettatori hanno avuto modo di seguire la competizione. La partita, finita in pareggio, è durata circa 16 minuti, con Karjakin che giocava dallo studio su un normale set di scacchi mentre gli astronauti hanno utilizzato un iPad.

A titolo di cronaca va ricordato che fra partita giocata a bordo della Soyuz 9 a quella commemorativa dello scorso anno, è stata giocata un'altra partita a scacchi dalla stazione spaziale a Terra il 29 agosto 2008. Quella volta fu organizzata dalla NASA e dalla US Chess Federation grazie all'astronauta Greg Chamitoff, che aveva portato a bordo della ISS una piccola scacchiera. Greg giocò sei partite simultanee con i centri di controllo siti in tutto il mondo, tra cui Houston, Mosca, Giappone e Germania, che a turno, “mossero” contro Chamitoff.

Negli anni Sessanta del secolo corso i russi enfatizzarono molto la passione dei propri astronauti per gli scacchi soprattutto Yuri Gagarin, il primo uomo ad andare nello Spazio, ma a dire il vero, pare che Yuri non fosse particolarmente interessato a questo gioco, perlomeno non più del russo medio. Tuttavia, gli scacchi sono stati una delle primissime attività ricreative umane portate nello spazio e i cosmonauti russi sono stati certamente i primi a farlo.

Naturalmente le scacchiere dovevano essere appositamente realizzate in modo che i singoli pezzi, in stato di microgravità, rimanessero fermi al loro posto. All'inizio si pensò di adottare delle calamite ma poi ci si accorse che in ambienti a gravità zero, i pezzi sarebbero potuti finire in luoghi imprevisti dove avrebbero interferito con i delicati strumenti di bordo. Per questo la scacchiera che poi fu trasportata a bordo delle capsule Soyuz 3 e 4 nel 1968-1969 era composta da scacchi composti semplicemente da pioli e scanalature per mantenerli in posizione.

Naturalmente i cosmonauti sovietici non erano i soli ad amare gli scacchi, anche molti dei loro omologhi americani erano giocatori appassionati. In One Giant Leap, la biografia di Neil Armstrong, il primo uomo a camminare sulla Luna redatta da Leon Wagener, leggiamo che Armstrong era un grande appassionato di scacchi e che ci giocava assiduamente con suo figlio Mark, mentre era in quarantena al ritorno dalla Luna.

Curiosità: la scacchiera a gravità zero usata sulla Soyuz 9, firmata dai due cosmonauti e da Boris Spassky, a quel tempo campione del mondo, Mikhail Botvinnik, Igor Bondarevsky, Alexander Kotov, Salo Flohr e Andor Lilienthal, è stata venduta da Sotheby's in 2018 per $ 1.250.