Prende il via a Vicenza il prossimo 23 settembre il 74° Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Olimpico della città berica, promosso dall’ Assessorato alla Cultura del Comune di Vicenza, in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale e l’Accademia Olimpica, il sostegno della Regione del Veneto e il Gruppo AGSM-AIM, e sotto la direzione artistica di Giancarlo Marinelli.

Si tratta della terza edizione firmata dallo scrittore e regista, che si svolgerà nello straordinario teatro palladiano fino al 23 ottobre.

Il festival “Nemesi Ogni viso avrà diritto alle carezze” è ispirato al tema della Giustizia e alle molteplici incarnazioni della Nemesi nel mito; ma è il sottotitolo (Ogni viso avrà diritto alle carezze), mutuato da un celebre verso di Paul Eluard, a mitigare l’angoscioso presentimento e a ribaltare il ruolo della dea, capace di prendere la vendetta e farla diventare riscatto.

Ma le carezze sono anche portatrici di nuove energie e di una ripresa, nel forte della giovinezza e dell’eterno femminino: Nemesi, Giustizia, Carezza, Giovinezza, Speranza.

Sette le produzioni del Ciclo dei Classici nell’edizione 2021, di cui cinque in prima assoluta, con titoli della tragedia, come Fedra o Ester, ma anche rivisitazioni irreverenti del mito come Eracle o le Sirene, con una celebrazione di Stravinskij, a cinquant’anni dalla scomparsa del compositore con la sua l’Histoire du Soldat, che inaugurerà il Festival, rivisitata da Giancarlo Marinelli, con un cast inedito di interpreti.

La nuova edizione dei Classici è affidata nel titolo, a un’inversione semantica, a un significato negativo che si capovolge grazie al potere taumaturgico della rappresentazione teatrale e dell’arte.

E così per il 74° Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Olimpico, è stato ideato un programma di sette titoli - di cui cinque in prima nazionale - in scena dal 23 settembre al 23 ottobre 2021, per un totale di 28 repliche e ancora 3 concerti nel Giardino del Teatro Olimpico, 4 incontri sui Classici.

Ad aprire la rassegna è l’Histoire du Soldat, scelta che non ha solo a che fare con la ricorrenza dei 50 anni dalla morte di Igor Stravinskij, ma è anche profondamente legata al tema della nuova edizione. Questa piccola opera scritta nel 1918, agli albori dell’epidemia di spagnola, è una storia di guerra che riflette il sentimento di perdita dei riferimenti e rappresenta una ricerca di senso nel tempo e nello spazio. Una composizione di impatto fortissimo, ma “leggera”, adatta a viaggiare nelle piazze, con un’orchestrazione straordinaria e una drammaturgia profonda. Così, il testo della favola in musica di Stravinskij diventa come pochi altri la rappresentazione della Nemesi che dà il titolo a questa edizione dei Classici all’Olimpico: il Soldato che vende il violino e l’anima al Diavolo in cambio di una ricchezza che lo priverà di tutto, una ricchezza che lo priverà di ogni carezza, per questo piccolo Faust in miniatura, che alla fine è in ognuno di noi. Lo spettacolo - in prima nazionale - musica di Igor Stravinskij, libretto di Charles Ferdinand Ramuz, nella versione di Giancarlo Marinelli, qui anche regista, avrà come voce narrante Drusilla Foer, attrice icona di stile e di ironia, André De La Roche nei panni del Diavolo (e coreografo) e Beatrice Venezi direttore d’orchestra a guidare nell’esecuzione dal vivo l’ensemble della OTO e la scena scamozziana illuminata dalla multivisione di Francesco Lopergolo. Histoire du Soldat. (Histoire d’un Enfant) sarà in scena giovedì 23, venerdì 24, sabato 25 e domenica 26 settembre alle 21.00.

Mentre 28 settembre (prosegue fino al 3 ottobre) sarà la volta del Teatro dei Borgia, con Eracle l’invisibile, uno spettacolo per 25 spettatori, tratto da Euripide, drammaturgia di Fabrizio Sinisi, con Christian di Domenico, progetto e regia di Gianpiero Alighiero Borgia. Liberamente ispirato al mito greco di Eracle, affronta il tema della “tragedia della paternità” con la storia di un padre separato la cui vita inciampa in un evento imprevisto e lo fa precipitare nell’agone del declino economico, relegandolo ai margini della società, tanto che il protagonista accoglierà gli spettatori-partecipanti in una tenda di primo soccorso. Attraverso una piccola storia della quotidianità, viene rappresentato con forza e verità il sentimento di paura e di rabbia, ma anche un esempio di impegno sociale e teatro civile.

E in prima nazionale venerdì 1 ottobre è la volta di Antigone, da Sofocle, una produzione di Tema Cultura in prima nazionale (prosegue sabato 2 alle 21.30 e domenica 3 alle 18.00). Nella rivisitazione della tragedia fatta da Giovanna Cordova, è presentato l’eterno conflitto tra giustizia terrena e giustizia divina: la sepoltura dei morti diventa dannazione e maledizione dei vivi, in una guerra di religione e politica che è anche conflitto generazionale, di vecchi contro giovani. In scena ci saranno i giovani attori di Tema Cultura Academy, e a sorpresa, nel ruolo maschile di Creonte, Ivana Monti.

E sempre in prima nazionale è il quarto titolo dei Classici, Fedra, al Teatro Olimpico venerdì 8, sabato 9 e domenica 10 ottobre alle 21.00. È una nuova produzione con una drammaturgia originale tratta da Seneca e Racine, firmata da Francesco Niccolini, per la regia di Giuseppe Miale di Mauro, e con una protagonista assoluta come Anna Bonaiuto, per la prima volta al Teatro Olimpico, accompagnata da uno straordinario Fabio Sartor, con Martino Duane e Ivan Castiglione. Vendetta, ribellione, compensazione dei torti subiti, delle onte e delle offese date e ricevute, sono alla base di questa tragedia assoluta dei sentimenti e della loro negazione, in una grande danza di passioni e di morte, di amore negato e disperatamente evocato.

E nella sezione Off, è invece Sirene – l’ultimo incanto ( prima nazionale), una produzione Theama Teatro con Stefania Carlesso, Patrizia Laquidara e Anna Zago, in scena da mercoledì 13 ottobre a domenica 17 ottobre alle 21.00.

Si tratta di un percorso immaginario guidato da voce e canto, sulle donne d’acqua del mito, una sorta di magia e incantesimo teatrale: dalla letteratura classica alla cultura delle tradizioni folkloriche, da Edgar Allan Poe alla poesia novecentesca, le tre interpreti daranno vita e voce alle sirene facendo immaginare la seduzione magica del bianco scoglio spettrale, provando ad incantare i sensi di chi guarda attraverso la parola, il canto, il sussurro, il ricordo, il sollievo, la paura; e la verità che l’uomo Ulisse non seppe ascoltare. Ed è ancora Jean Racine all’Olimpico, il protagonista assoluto del classicismo inquieto del grand siècle, con Ester, potente tragedia di ispirazione biblica portata in scena da Tema Cultura Academy in prima nazionale, sabato 16 ottobre alle 21.00 e domenica 17 ottobre alle 18.00.

L’opera, nella raffinata traduzione di Giacomo Zanella, esalta la figura della regina dell’ebraismo e le sue doti di custode dei valori sacri; un personaggio forte che, nell’allestimento di Giovanna Cordova, è ideato come una perfetta fusione di Antigone (la lotta contro il potere) ed Elena (il simbolo della bellezza travolgente) in una Nemesi che condurrà gli spettatori nelle atmosfere della grande tradizione biblica.

Il Ciclo dei Classici edizione 2021 si chiude, nell’anno delle celebrazioni dantesche, con un viaggio in musica, nei cinque canti più noti della Divina Commedia: Disco Inferno, Viaggio all’inferno di un’attrice e un dj in programma venerdì 22 e sabato 23 ottobre alle 21.00.

L’attrice Lucilla Giagnoni, presenterà i migliori versi della prima Cantica, con le sue figure più conosciute e amate come Paolo e Francesca, Ulisse, il Conte Ugolino, l’Exit, in una sorta di pellegrinaggio a tappe, raccontato dalla voce e trasfigurato dall’esperienza sonora del dj Alessio Bertallot; moderno Caronte, il musicista, cantante e autore, accompagnerà gli spettatori oltre le barriere del suono passando dal jazz alla musica elettronica, per condurli a riveder le stelle. Perché l’Inferno di Dante è il racconto di un viaggio terribile, ma con la speranza della salvezza.

Ma per il 74° Ciclo di Spettacoli Classici è in calendario un evento speciale, ovvero la Cerimonia di apertura dell’Anno di attività 2021/2022 dell'Accademia Olimpica, in programma sabato 2 ottobre alle 17.00 al Teatro Olimpico, mentre sabato 23 ottobre avrà luogo un incontro-conversazione dal titolo “Prospettive a bilancio”, a cura di Maria Elisa Avagnina, per uno sguardo sul Teatro Olimpico nella sua doppia veste di monumento e di teatro.

E altri ancora sono gli incontri con autori, interpreti, e registi teatrali, presentati dai giornalisti del Giornale di Vicenza. Tra gli ospiti Cristina Battocletti, scrittrice e giornalista de Il Sole24Ore, a presentare il suo nuovo libro su Giorgio Strehler, con Ivana Monti, conduzione di Stefano Girlanda (venerdì 1 ottobre); a discutere dei risvolti psicanalitici del personaggio di Fedra, sarà la psicologa e scrittrice Vera Slepoj, con Giuseppe Miale di Mauro e Francesco Niccolini, moderati da Nicoletta Martelletto (sabato 9 ottobre); parlerà dei Classici Contro e delle visioni contemporanee del mito Alberto Camerotto, docente di lingua e letteratura greca all’Università Ca’ Foscari di Venezia con Lino Zonin (sabato 16 ottobre), mentre presenterà il suo Dante Clandestino Marco Cavalli con Lorenzo Parolin, moderati da Antonio Stefani (giovedì 21 ottobre).

E ad arricchire il programma del 74° Ciclo dei Classici sono i tre concerti del “Canto delle Muse”, (venerdì 1, venerdì 8 e sabato 16 ottobre alle 18.00 nel Giardino del Teatro Olimpico), e Cesare Galla, accademico olimpico, giornalista, critico musicale, curatore di Prospettive, il volume olimpico che accompagna il Ciclo dei Classici, per un approfondimento sul festival teatrale, su spettacoli e incontri a cui non mancare.