Si intitola semplicemente "Quadrato" la nuova esposizione proposta da Reverberiarte (via Olgiati 8 a Lugano). Alla nuova iniziativa della giovane ed "effervescente" (come ama definirla il titolare, Giampiero Reverberi) Galleria d'Arte luganese, partecipano 12 artisti ticinesi, svizzeroitaliani, insubrici, che hanno aderito al progetto, ognuno con il proprio percorso anche espositivo e la propria esperienza espressiva. Si tratta di: Matteo Boato, Alex Forlini, Lucio Forte, Laura Fumagalli, Marco Lupi, Patrizia Mancuso, Dina Moretti, Ester Maria Negretti, Leonardo Pecoraro, Mauro Poretti, Giampiero Reverberi, Fausto Tommasina.

Tutti e 12 sono accumunati da questo progetto imperniato su un formato assolutamente quadrato (stessi lati, stessi angoli) comune e obbligato, sul quale ognuno ha potuto esprimersi in assoluta libertà. Lo confermano le proposte dei 12 artisti, diverse tra loro e molto personali, i quali hanno assunto questa forma geometrica come base per creare opere assolutamente nuove dove i soggetti e la pittura si intrecciano con soluzioni stilistiche ben definite. E perché sia stato scelto il quadrato lo spiega Dalmazio Ambrosioni nel prospetto che accompagna l'esposizione. Parte dal suo significato simbolico ("si riferisce alla terra così come il cerchio al cielo, e i due si richiamano continuamente") per inserirlo nell'attualità: "Il quadrato fa parte della vita quotidiana e anche dell'attività creativa. La tavoletta o la tela quadrata sono di gran moda. Funzionano anche nell'arredamento. Il che significa che pensando al quadrato, lavorando sul quadrato, stando dentro il quadrato si fanno succedere alcune cose. Si parte dal mito, da una simbologia molto frequentata, si percorre la storia dell'arte, del design, della lavorazione delle cose e si arriva agli oggetti d'uso quotidiano. Intelletto, mani, cuore".

Perché il quadrato? Perché accompagna, s’intreccia con la nostra vita. Già a livello simbolico si riferisce alla terra così come il cerchio al cielo e i due si richiamano continuamente. Il quadrato è il concreto, quel che c’è. Solido e affidabile con i suoi quattro lati e quattro angoli perfettamente uguali. Per gli antichi greci questa “tetrarchia” riuniva i quattro elementi fondamentali: terra (Demetra), aria (Era), acqua (Afrodite), fuoco (Estia). Lo racconta Plutarco in “Iside e Osiride”. Dal mito alla storia, anche dell’arte, il quadrato diventa simbolo di perfezione stabilizzata e lo si riscontra in opere d’arte di tutte le epoche, fino alla nostra. Chi non ricorda il “Quadrato nero” di Malevic, olio su tela,1915?

Il quadrato fa parte della vita quotidiana e anche dell’attività creativa. La tavoletta o la tela quadrata sono di gran moda. Funzionano anche nell’arredamento. Il che significa che pensando al quadrato, lavorando sul quadrato, stando dentro il quadrato si fanno succedere alcune cose. Si parte dal mito, da una simbologia molto frequentata, si percorre la storia dell’arte, del design, della lavorazione delle cose e si arriva agli oggetti d’uso quotidiano. Intelletto, mani, cuore. E in questo caso anche ad una mostra nella quale gli artisti sono invitati ad utilizzare una superficie quadrata per una piccola sintesi del loro lavoro. In perfetta libertà. Unica regola, il quadrato.

Galleria Reverberiarte
Via Olgiati, 8
Lugano 6900 Svizzera
Tel. +41 079 3046771

Orari di apertura
Mercoledì - Venerdì - Sabato 15.00 - 18.30
Apertura serale 9 e 16 Gennaio 18.00 - 21.00
L’esposizione resterà chiusa per le vacanze natalizie
Dal 22 Dicembre 2013 al 7 Gennaio 2014
Sabato 25 Gennaio dalle 17.00 aperitivo di chiusura

Immagini correlate

  1. Ester Maria Negretti, tecnica mista su tavola, 2012, 30 x 30 cm
  2. Marco Lupi, tecica mista su tela, 2013, 30 x 30 cm
  3. Fausto Tommasina, olio su tela, 2012, 30 x 30 cm
  4. Matteo Boato, tecnica mista su tela, 2013, 30 x 30 cm
  5. Patrizia Mancuso, acrilico su tela, 30 x 30 cm, 2013
  6. Laura Fumagalli, tecnica mista su carta, 2013, 15 x 15 cm