Sarri, pro-fumo di Juve

Prima c’era Trapattoni, Giovanni Trapattoni, da Cusano Milanino, Trap per gli amici e per aiutare i titolisti delle gazzette. Poi è apparso Zoff, Dino Zoff, friulano di poche parole e molte, moltissime parate, alcune delle quali immortalate dalla filatelia nazionale e finite dritte dritte nel mausoleo del calcio internazionale. Dalle quattro lettere dei nomi di Trap e di Zoff, la Juventus – che di quel mondo stiamo cercando di dire – è poi approdata alle cinque lettere di Antonio Conte, con pressoché identici effluvi di successi sportivi, calcistici nello specifico. Dopo Conte, la Juventus ha affidato le sorti e le vicende sportive della sezione calcio a Massimiliano Allegri, Max per gli amici e per i titolisti (vedi sopra…) in tal modo scalando a sole tre lettere il nomignolo vezzeggiativo utile a un più icastico riconoscimento.

Ora sulla panchina della Juventus c’è Maurizio Sarri, e si potrebbe dire, per restare nel giochino dei numeri e delle lettere, che forse si è tornati a cinque, anche se qualche elemento potrebbe indurre a ritenere, essendoci appunto Sarri di mezzo, che le lettere potrebbero essere due, soltanto due, la “m” e la “s” con l’evidente coinvolgimento delle sigarette (da Sarri tanto amate). “Nate” nel 1969, le MS sono considerate le sigarette più diffuse in Italia: il loro nome trasse origine dai Monopoli di Stato che le produssero, anche se per il vero quell’MS derivò dal latino messis summa, cioè miglior raccolto, con preciso riferimento al raccolto di tabacco.

Per tornare al nostro acronimo sarriano, anzi per tornare a Sarri tout court, la presentazione alla stampa ha prodotto inevitabili commenti, a cominciare proprio dalla diretta tv che ha fatto arricciare il naso a qualcuno (“i soliti figli dell’oca bianca, questi juventini”, il rilievo più benevolo…), consentendo tuttavia proprio attraverso la vasta diffusione ampie possibilità di rilievi, di commenti, di note. “La Juve – citiamo tra i mille le parole di Fabrizio Ferrari, a suo tempo collaboratore di Sarri alla Sangiovannese, una delle squadre allenate appunto da Sarri agli inizi di carriera - ha puntato fortemente su lui per quello che ha dimostrato in questi anni. Se l'Empoli mostrava un bel calcio, al Napoli lo ha fatto con giocatori di maggior qualità. Non ha vinto perché vince uno solo. Anche Klopp ha impiegato del tempo per vincere con il Liverpool. Bisogna dargli tempo e la dirigenza della Juve lo ha capito e lo farà”.

Chi ha mostrato di non aver gradito questo trasferimento è stato il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, che ha avuto Sarri come tecnico dei partenopei: Sarri in tuta, fuma, bestemmia, voglio vedere come si integrerà nell’ambiente juventino… Per il quale, come è arcinoto, “vincere è l’unica cosa che conta”, slogan che Sarri nella conferenza stampa di presentazione ha scelto di non mettere in contrasto con la sua personale tensione verso il bel gioco: “Io penso che divertirsi in campo non sia antitetico a vincere. Chi si diverte acquista entusiasmo collettivo, che diventa benzina per fare risultato”. Quanto alla tuta, “non ne abbiamo parlato (con la dirigenza juventina: ndr). Io preferirei non andare in divisa sociale sul terreno di gioco, ma l’importante è che a questa età non mi mandino nudo”.

Il calcio del Papa “futbalero”

Dopo il papa sciatore (indimenticabile, sotto tutti i punti di vista, il Wojtyla al Terminillo…), il papa futbalero: né, francamente, c’era da attendersi qualcosa di diverso da un papa sudamericano, con origini, per di più, europiemontesi, un conglomerato cioè di calcio e sport, come ci ha insegnato Giovanni Bosco, di cui a ben guardare Bergoglio è epigono. Il Papa futbalero ha approfittato proprio di un evento organizzato dalla Gazzetta dello Sport per ricordare alcuni punti chiave dell’etica sportiva di cui la Chiesa non tralascia i riferimenti. È sport la corsa, certo, è sport il ciclismo, è sport il pugilato, la scherma, la ginnastica. Ma lo sport raggiunge il suo punto più alto quando nella sfida, a due, a tre, a squadre, c’è di mezzo una palla. E il punto più alto, la felicità, è, come ha ricordato papa Francesco incontrando calciatori e giornalisti: “Dare un pallone a un bambino per giocare… Dietro a una palla che rotola – ha ricordato nell’occasione il Santo Padre - c’è quasi sempre un ragazzo con i suoi sogni e le sue aspirazioni. In un’attività sportiva non sono coinvolti solo i muscoli, ma l’intera attività di un ragazzo. Lo sport è una grande occasione per imparare a dare il meglio di sé, con sacrificio e impegno. Ma soprattutto non da soli. Non da soli”.

Sport, passione e primati

Tempo di grande sport, quello estivo. Che riesce a interessare al meglio anche quelle fasce di ascolto che in genere pagano dazio, come si dice, al calcio-mangiatutto. Ed è in questi frangenti temporali che nuoto e atletica leggera si affrancano dai laccioli di un ticket di ascolto ineluttabilmente segnato proprio dal calcio. Per il nuoto, in particolare, è doveroso segnalare gli assoluti lifesaving che hanno promosso i primi otto atleti (4 assoluti e 4 youth) ai campionati europei, in programma a Riccione dal 17 al 30 settembre. Tra questi, Lucrezia Fabretti, 18 anni a novembre, allenata da Emanuele Vagaggini e tesserata con la società In Sport Rane Rosse, ha migliorato il record mondiale assoluto e youth dei 100 manichino con pinne due volte in cinque mesi. La prima, nello scorso dicembre a Milano (50"43) e l'ultima il 26 maggio a Riccione in occasione degli assoluti lifesaving (49"87). A differenza della maggior parte delle coetanee, Lucrezia ha cominciato il suo percorso agonistico col salvamento per poi dedicarsi anche al nuoto puro (delfino, la sua specialità). “Ho cominciato che avevo sette anni e questo sport mi piace moltissimo. Quest'anno non è stato molto bello, tra infortuni vari e altro, ma alla fine sono rimasta concentrata su questa gara e ce l'ho fatta”. Lucrezia frequenta un liceo di scienze umane a Roma e da grande sogna di fare la mental coach: “Mi piacerebbe – ha confidato - proseguire gli studi allo IUSM e trovare un indirizzo che abbini psicologia e sport. La psicologia mi affascina molto e lo sport è la mia passione. Riuscire a combinarli sarebbe l’ideale”.

Auguri!