Il Giro d’Italia del 2020 partirà (di nuovo) dall’estero: la 103° edizione della Corsa Rosa torna dopo due anni fuori dai confini e approda sulle rive del Danubio, a Budapest. La capitale ungherese ha ottenuto il diritto a organizzare la “Grande Partenza” e le prime due tappe del Giro 2020, che poi farà ritorno in Italia. Il percorso delle tappe ungheresi non è ancora noto e c’è incertezza anche per quanto riguarda il resto delle tre settimane di corsa in Italia.

Secondo le previsioni, nel 2020 il Giro – che quest’anno non andrà più a sud di San Giovanni Rotondo, sede di arrivo della 6° tappa – dovrebbe tornare prepotentemente nel Meridione, con tre tappe in Sicilia. Cartina alla mano, due sono le opzioni: o un ritorno via terra dall’Ungheria all’Italia, approdando in Friuli-Venezia Giulia, per poi scendere lungo lo stivale, oppure la carta della partenza il venerdì – anziché il sabato – per un giorno di riposo aggiuntivo che permetterebbe il trasferimento aereo in Sicilia, per poi riprendere la corsa e risalire l’Italia da sud verso nord.

A rendere la genesi del Giro 2020 ancora più interessante, contribuiscono, come sempre, gli anniversari e la possibilità data dal ciclismo di fare da vetrina a determinati territori interessati da altri eventi.

Restando in ambito ciclistico, il 2020 segna il quarantennale del primo passaggio della Carovana Rosa sulla Marmolada e le Dolomiti saranno un passaggio obbligato: per la tradizione, che le vuole teatro degli attacchi decisivi alla maglia rosa, e anche perché pochi mesi dopo il Giro, Cortina d’Ampezzo ospiterà i Mondiali di sci 2021 e chissà che la prossima primavera non sia anche la prima per Cortina – insieme a Miliano – in qualità di futura sede delle Olimpiadi Invernali 2026.

Tante ipotesi insomma, e una certezza: come già annunciato da RCS Sport, società organizzatrice del Giro, insieme alle Frecce Tricolori, nel 2020 una tappa partirà dalla pista della base aerea militare di Rivolto, in Friuli, in onore del 60° anniversario dalla fondazione della Pattuglia Acrobatica Nazionale.

Tornando in Ungheria, la scelta di puntare sul Giro si inserisce in un programma più ampio di promozione dello sport attraverso l’organizzazione di grandi eventi, che nel 2020 vedrà Budapest ancor più al centro d’Europa.

In occasione della presentazione della Grande Partenza del Giro 2020, davanti all’amministratore delegato di RCS Sport Paolo Bellino e dal direttore della Corsa Rosa Mauro Vegni, il ministro dello Sport ungherese, Tünde Szabóda, non ha nascosto l’entusiasmo:

Questo evento di fama mondiale, unico per l’Ungheria, sono certa che attirerà migliaia di turisti e tifosi perché il Giro è un evento mediatico che permetterà alla nostra realtà di sviluppare un progetto a lungo termine. La nostra è una nazione molto sportiva e vogliamo che anche il ciclismo, che già abbiamo iniziato a sviluppare in questi anni, ne diventi parte integrante.

Storicamente invece Budapest è famosa per gli sport acquatici, e non potrebbe essere altrimenti per una città bagnata dal Danubio e da 130 sorgenti termali. Nel 2020, infatti, la capitale ungherese ospiterà i campionati europei organizzati dalla LEN, la lega europea degli sport acquatici.

Si inizia a gennaio con gli Europei di pallanuoto, si prosegue a maggio con i campionati Europei di nuoto nella splendida piscina della Duna Arena, mentre a giugno le acque del lago Balaton ospiteranno la rassegna continentale nel nuoto in acque libere. In tutti e tre i casi la posta in gioco è molto alta: oltre alla gloria nel Vecchio Continente, in palio ci sarà anche la qualificazione per le Olimpiadi Estive di Tokyo 2020.

In attesa di sapere dove vedremo passare la maglia rosa tra 12 mesi, prepariamoci a vivere il Giro d’Italia numero 102, che partirà l’11 maggio prossimo da Bologna, con una cronometro da piazza Maggiore al colle San Luca e si concluderà il 2 giugno, nuovamente con una tappa a cronometro, con arrivo nell’Arena di Verona.