Anche quest’anno siamo arrivati alla fine della 58ma edizione del Salone del Mobile, grande fiera milanese dedicata all’arredamento e al design che si svolge a Fiera Rho. Il Salone di Milano si è affacciato timidamente sul palcoscenico internazionale e oggi conta oltre 370mila presenze da 188 paesi.

Non più soltanto la Milano Fashion Week ma adesso grande successo riscuote anche la Milano Design Week: insomma la culla universale della moda ora è anche culla del design Made in Italy e, mai come in questi giorni, possiamo essere orgogliosi di ammirare cosa riesca a produrre il settore del mobile e del design italiano.

Per gli operatori del settore, commercianti, architetti, designer… visitare il Salone milanese è davvero un must.

Ma cosa davvero non va perso negli ultimi anni è il Fuorisalone: un evento che si è andato delineando parallelamente alla fiera del Mobile e che ogni anno trasforma la citta di Milano e la rende esplosiva e di forte attrazione per tutti, giovani, meno giovani, appassionati di design, neofiti, famiglie con bambini. Il Fuorisalone incuriosisce e diverte tutti: un po’ meno i milanesi che in questi giorni vedono sprofondare la città in un caos incredibile! Ma per l’economia cittadina è davvero una grande chance.

Il Fuorisalone è nato spontaneamente negli anni ’80 per idea di un gruppo di aziende del mobile e del design organizzati in maniera autonoma. Il vero boom arriva nel 1991 quando il magazine Interni crea il logo del Fuorisalone e realizza la miniguida per accompagnare gli interessati in giro per tutti gli eventi di Milano.

Io ero lì a Milano in quegli anni, e mi ricordo bene la guida che veicolava in giro per piccole mostre, locali che esponevano, piccole installazioni… non avrei mai pensato che sarebbe divenuta una vetrina internazionale, il modo di esporre fuori dalla sede fieristica in maniera alternativa e soprattutto aperta a tutti.

Il design alla portata di tutti in tutta la città

Le aree interessate dal Fuorisalone sono un po’ tutte con particolare attenzione per:

Centro e Duomo
Brera
Università Statale
Porta Nuova e Isola
Zona Tortona

Alcuni quartieri ne sono divenuti un simbolo come BreraDistrict o Zona Tortona ma anche le altre zone di Milano – come Lambrate, Centrale, Arco della Pace - non sono esonerate da mostre, installazioni, negozi pronti ad accogliere ondate di curiosi, locali aperti fino a tardi con serate e dj-set.

A spasso per il Fuorisalone 2019

Anche quest’anno l’evento non ha deluso le aspettative… il concept più diffuso era il ridotto impatto ambientale e il riuso e riciclo delle materie prime. Grande attenzione alla luce e al ruolo della tecnologia moderna che guarda al passato per riproporre oggetti d’eccellenza. Non sono mancate installazioni teatrali. Non è mancata la pioggia, il caldo, i piedi gonfi e il traffico e un falso allarme bomba in metropolitana!

Il tour di Milano durante la design Week

In piazza Duomo l’installazione di Gaetano Pesce che tanto ha fatto discutere. È una poltrona disegnata dall’artista nel 1969 per l’odierna azienda B&B e rappresenta a un corpo di donna trafitto da 400 frecce che rappresentano i numerosi casi di abusi a cui le donne sono quotidianamente sottoposte ed è circondato dai capi di sei animali feroci, a simboleggiare la crudeltà dell'uomo. Ancora come 50 anni fa stupisce e crea discordie. L’opera si chiama Maestà Sofferente e voleva essere una forma di denuncia contro le violenze nei confronti delle donne.

A Palazzo Reale in piazza Duomo, Kartell festeggia i suoi 70 anni con una mostra The Art Side of Kartell. Il progetto è ideato e curato da Ferruccio Laviani insieme a Rita Selvaggio: si racconta il brand attraverso la storia di Italia dagli anni ’50 ad oggi. 11 diverse stanze per creare un percorso immersivo che segue le mode e le tendenze.

Piazza Cordusio come lo scorso anno ospita esempi di abitazioni sostenibili. Quest’anno la casa di 27 mq No. Made realizzata con materiali altamente isolanti e di qualità: uno sguardo al nuovo concetto di comfort abitativo.

Alla fine di via Dante, guardando la bellezza senza tempo del Castello Sforzesco, sono presenti mezzi elettrici da noleggiare per attraversare il centro senza inquinare e anche un centinaio di monopattini da affittare. Ecco quindi che torna il concept di mobilità sostenibile.

Davanti al Castello Sforzesco è gremito di persone, ci sono conferenze in corso. Non possono passare inosservate le sedute della serie Slide Amore che tutti fotografano e una tensostruttura in vetro e metallo che accoglie complementi di arredo (Lessmore) realizzati con il cartone, una piccola ma affascinante installazione è proposta da un’azienda che produce pannelli con gli scarti del legno… e poi ritorna il concetto di moduli abitativi differenti. È il caso del Glamping (camping e glamour) di CrippaConcept, azienda italiana che si occupa di case mobili e lodge di pochi metri quadrati completamente accessoriate posizionabili ovunque anche su una spiaggia, a zero impatto ambientale.

Esposte la casa mobile Queenslander dell’architetto Luca Colombo e la A-Luxory Lodge dell’architetto Roberto Perego, una tenda-palafitta di due piani costruita in solo legno e materiali completamente riciclabile. Bellissima… il riciclo e il riuso salveranno il nostro pianeta.

Isola Design District ospita un omaggio alle architetture che hanno modificato Milano ad opera di Ornella Corradini con un’opera in cartapesta che riproduce tutta la nuova city, con il Bosco Verticale di Boeri, la Fondazione Prada e anche l’art-wall Gucci.

BreraDistrict: l’aria che si respira qui è differente è chic è bon–ton è storia di Milano e di arte. Brera è già bellissima così; storia, presente e futuro si mescolano in maniera armoniosa. Durante il Fuorisalone sembra vestita a festa. I cortili aperti i negozi di design che organizzano cocktail, piccole mostre deliziose come gli ombrellini di Perletti, e andando verso corso Garibaldi la mostra di biciclette storiche.

Bellissima l’esposizione Home Sweet Home di Angela Missoni molto apprezzata anche dai bambini: una casa completamente rivestita in tricot, lavorato a maglia. Sono ricoperti i cactus, la bicicletta, il letto, l’armadio, il cibo sul tavolo…

Orto Botanico di Brera: uno dei posti più affascinanti del Fuorisalone è la mostra The Circular Garden di Carlo Ratti. L’architetto e ingegnere italiano ha realizzato una struttura ad archi grazie all’utilizzo di un fungo, il micelio. La definisce una ‘architettura organica’ realizzata con un prodotto totalmente bio che con un processo di disidratazione diviene solido. Quando la settimana del Design si chiuderà l’installazione tornerà ad essere natura.

Università Statale di Milano. Il giardino della Statale ospita cinque sedute molto particolari realizzate dal designer Marco Williams Fagioli all’interno della mostra Interni Human Space. Di giorno appaiono come enormi pietre ma di notte si illuminano creando un’atmosfera ‘spaziale’.

Zona Tortona. Impossibile non perdersi per le tante mostre e i tanti locali improvvisati in via Tortona. Questa parte del Fuori Design è da sempre dedicata agli artisti più creativi, a designer di tutto il mondo ed è diventata con gli anni la più vivace per i giovani appassionati o semplicemente curiosi.

Opificio 31: 200 metri quadri di studio realizzato all’interno di una area ex industriale. Un cortile dove convivono attività artigianali e i brand di via Tortona. È qui che si trova Il Palazzo con la cerniera. L'opera è stata realizzata nell'ambito del progetto espositivo Iqos World Revealed, dall'artista britannico Alex Chinneck. L'installazione interessa l'intero edificio di via Tortona, ricoperto con una nuova facciata che pare aprirsi attraverso una grande zip che si arrotola su se stessa rivelando un cubo di luce eterea blu. L'opera si sviluppa anche all'interno di Opificio 31 dove si possono ammirare altri squarci del pavimento in cemento e delle pareti in pietra.

Cosa mi resta di questo Fuorisalone 2019

Il design, l’arte di realizzare oggetti e strutture belle e funzionali, va incontro alle nuove esigenze collettive che sono raggruppabili in:

  • minimo impatto ambientale e riciclo delle materie prime
  • uso della tecnologia digitale

Il Pianeta chiede la nostra attenzione e dobbiamo dargliela perché il tempo a nostro favore è terminato.

Noi chiediamo che tutto sia connesso, digitalizzato e facilmente usufruibile.

Il designer oggi deve sorprendere con oggetti belli, altamente funzionali che rispondano a requisiti universali di ridotte emissioni inquinanti e sostenibilità ma che guardino tecnologicamente al futuro.