Milo Manara (Luson, 1945) è uno degli autori più conosciuti in Italia e all’estero. Sua firma inconfondibile è il modo di esprimere la donna e l’eros: unico, personale, pieno, carnale, florido, gioioso. Tanto traboccante da risultare, spesso, perfino ironico. Ma sarebbe un errore circoscrivere Manara ad un solo tema. Dal fumetto erotico e d’avventura alle tavole impegnate di Alessio il Borghese Rivoluzionario (1977) all’interesse per la storia e la documentazione (El Gaucho, 1991, per la rivista Il Grifo, in collaborazione con H.Pratt; oppure I Borgia, 2004, con la sceneggiatura di A. Jodorowsky) la sua creatività esplode.

Novembre 1977, sul numero 11 della rivista "Alteralter", prosecuzione di "Alterlinus", Milo Manara e Silverio Pisu stupiscono con una nuova storia: Alessio il Borghese rivoluzionario. Le vicissitudini di un ufficiale zarista che si trova coinvolto, per caso, nella Rivoluzione russa e, sempre per caso, dalla parte dei bolscevichi. Tutta una vita trascorsa facendosi attraversare da scelte dettate dalle circostanze, dal momento, dall’ utile più superficiale ed immediato. Molto interessante e indicativo, Alessio non ha volto o, per meglio dire, il completamento dei tratti del suo volto, sono lasciati in bianco, alla fantasia del lettore oppure… quell’ovale bianco che ci guarda in ogni sequenza è uno specchio nel quale riconoscere i nostri stessi caratteri.

E’ il ritratto di chi si trova a vivere il proprio tempo “suo malgrado”, “per inerzia” della vita, perché altri “hanno già scelto”….Per questo non ha volto, perché ha tutti i volti dell’ “umano grigio”…quello che incontriamo ogni giorno e che, molto più spesso di quanto vorremmo confessare, siamo stati noi stessi. Fondamentale intuizione dell'opera è la sceneggiatura che accompagna i disegni, come un diritto di esistenza, di non volontà di stemperarsi nel tratto visivo. Sceneggiatore e disegnatore mettono in scena un dialogo divertente e, a tratti, profondo sul significato non solo della loro creazione, ma anche sulla società, la politica, la filosofia ed il modo poliedrico di “essere uomo”. Una sperimentazione, un gioco intellettuale sottile e sofisticato per raccontare una storia e…parlare d’altro.

Ca’ di Fra’, in collaborazione con Little Nemo Gallery - Torino, prosegue il suo percorso nel mondo del Fumetto - Arte (Andrea Pazienza -Pazienza un corno, 2011 e Fabio Civitelli -Tex e Lilyth - 2012).

Galleria Ca' di Fra'
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